Andreas Lubitz, la battaglia per la verità di chi ha perso figlia e nipote sul volo Germanwings

09/05/2016 di Redazione

Andreas Lubitz

non avrebbe mai dovuto ottenere la licenza di pilota. Lo proverebbero anche numerosi atti che ne attestavano una grave forma di depressione, molto prima che il copilota tedesco facesse schiantare contro una montagna sulle Alpi francesi un aereo di Germanwings, provocando la morte di 149 persone.

Andreas Lubitz, battaglia per la verità

Klaus Randner è un imprenditore di 61 anni di Düsseldorf, che sta conducendo una battaglia di verità sul caso di Andreas Lubizt. Randner ha subito un grave lutto nel disastro di Germanwings. La figlia Maria, una cantante d’opera che si era esibita a Barcellona nei giorni precedenti al volo, è morta sull’aereo copilotato da Lubitz insieme al suo compagno e al loro figlio Felix di soli 18 mesi. La perdita della figlia, del nipotino e del genere ha distrutto l’esistenza di Klaus Rendner, che da allora si è impegnato insieme ai suoi legali in una causa contro le autorità che hanno concesso ad Andreas Lubitz di diventare un pilota.

 

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Andreas Lubitz e i controlli lacunosi

La causa contro il servizio medico di Lufthansa e l’aviazione civile della Germania presentata da Randner presso la procura di Francoforte si basa sugli esami che avevano attestato la grave depressione di Andreas Lubitz. In diverse circostanze i medici avevano rilevato come il giovane che partecipava ai corsi di volo avesse ricorrenti pensieri suicidi. Nonostante questo, e un parere contrario, Andreas Lubitz ha ricevuto il permesso di volo necessario a diventare un pilota di Lufthansa. Una causa simile a quella rivolta contro la scuola di addestramento della compagnia aerea tedesca con base in Arizona presentata negli Stati Uniti.

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