Animali come noi fa luce sulle bufale italiane. Dove, se nasce un maschio, son guai | VIDEO
21/03/2017 di Redazione
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ANIMALI COME NOI BUFALE A MARTELLATE E SOTTO PUNTURA DI IPOFAMINA
Martellate sugli zoccoli delle bufale e punture di ipofamina per far scendere più latte: queste sono solo alcune delle immagini che verranno mostrate in esclusiva nella seconda puntata di “Animali come noi”, in onda mercoledì 22 marzo alle 23.20 su Rai2 , dal titolo “Speriamo che sia femmina!”.Le immagini raccolte in diversi allevamenti del Lazio che fanno mozzarella di bufala dop sono molto forti: in un allevamento le zampe delle bufale vengono legate alle macchine per evitare che scalcino, e viene messo un sasso sulla macchina di mungitura per fare pressione sulla mammella e ottenere così più latte. I maltrattamenti sugli animali sono gravissimi: un’allevatrice colpisce lo zoccolo di una bufala con un martello e dà bastonate di metallo sulle zampe degli animali. In alcuni allevamenti, inoltre, vengono fatte punture di ipofamina per ottenere più latte dalle bufale. L’ipofamina è un farmaco che agisce direttamente sull’utero stimolando la lattazione, ma andrebbe somministrato sotto prescrizione veterinaria, anche perché può provocare gli aborti. La giornalista della squadra di Michele Santoro indaga anche sulla fine che fanno i maschi delle bufale. Inutili per la produzione del latte e con una carne priva di sbocco commerciale, in alcune zone, come quella del casertano, diversi allevatori li abbandonano nelle campagne o li fanno morire di fame e di sete pur di risparmiare il costo del macello. La Innocenzi trova una carcassa di bufalo nelle campagne di Casal di Principe, e viene immediatamente raggiunta dall’allevatore… Non mancherà un blitz con le forze dell’ordine e con il parlamentare Paolo Bernini in un allevamento di bufale, già sequestrato in passato per diverse irregolarità.
ANIMALI COME NOI, SECONDA PUNTATA: CONFRONTO CON BATTAGLIA
Alla fine del reportage, Giulia Innocenzi intervisterà Roberto Battaglia, imprenditore agricolo del casertano e consulente di Eataly per la mozzarella di latte di bufala, sotto scorta da cinque anni per aver denunciato esponenti di spicco del clan Zagaria.
Il programma è una produzione Zerostudio’s di Michele Santoro, di e con Giulia Innocenzi, con la collaborazione di Alessandro Renna, ST John Doe, Michele Martinelli e Marisol Roesler Franz, fotografia Ramchandra Pace, suono Peppe Vitale e Eugenio Cerocchi, musica Pasquale Filastò, missaggio Francesco Vallocchia, edizione Federico Tozzi, grafica Valentina Pallagrosi, produttore esecutivo Sabina De Dominicis e Assunta Faienza, produttore esecutivo Rai Massimiliano Barbot.