Arriva Ban Ki Moon e la Meloni gli fa subito capire di che pasta siamo fatti in Italia
15/10/2015 di Redazione
Non bastava il parlamento semivuoto ad accogliere il Segretario Generale dell’ONU Ban Ki Moon, giunto per celebrare l’anniversario della costituzione dell’ONU e per parlare ai nostri deputati delle grandi sfide mondiali. Ci si è messa anche Giorgia Meloni con i suo compagni di partito, che han colto l’occasione per esibirsi da paladini dei marò. Vicenda sulla quale l’ONU non c’entra niente e attualmente deferita a un arbitrato con l’accordo dei due paesi. Per non dire del fatto che i marò non sono per niente detenuti e che quindi quel «liberi» allude a un problema inesistente, ma che «tira» tanto dal punto di vista politico, soprattutto presso i sedicenti patrioti convinti da una cattiva stampa che «i nostri ragazzi» siano vittima di un fantomatico complotto e della perfida India.
Impietosi i commenti, da «perché ridete?» a quello che fa loro notare che Ban Ki Moon non conosce l’italiano, fino a quello che fa notare che nemmeno l’autore del cartello conosce l’italiano, visto che scrive marò con l’apostrofo.
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