Bambini legati con cinghie e presi a morsi. Gli orrori dell’asilo di Milano | VIDEO
01/08/2016 di Redazione
Sono stati arrestati con l’accusa di aver maltrattato i bambini di un asilo nido nel quartiere Bicocca a Milano. Enrico Luigi Piroddi e Milena Ceres, titolare e coordinatrice della struttura, rispettivamente di 35 e 34 anni, entrambi incensurati, sono accusati di maltrattamenti nei confronti di alcuni bambini con insulti, schiaffi e spintoni. Altri due educatori sono attualmente indagati. I bambini sarebbero stati anche legati con cinghie alle sedie e rinchiusi in stanzini al buio. In un caso, su un bimbo di due anni, è stato accertato in ospedale un morso umano.
La donna dopo la convalida dell’arresto è stata posta ai domiciliari, l’uomo rimesso in libertà con una misura interdittiva all’esercizio dell’attività. I due sono stati arrestati ‘in diretta’, mentre i carabinieri, che li osservavano con delle telecamere nascoste dopo le denunce presentate da due ex collaboratrici, hanno visto la donna mordere un bambino di due anni al volto. A quel punto sono intervenuti. Il bambino, soccorso, ha riportato lesioni giudicate guaribili in 10 giorni.
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Le indagini svolte dai carabinieri della stazione di Greco Milanese hanno accertato che i piccoli ospiti, lattanti dai 2 ai 12 mesi e bimbi fra 1 a 3 anni, erano vittime di insulti, urla, percosse, minacce, imboccamenti forzati e reclusione in uno stanzino buio. Nell’asilo, secondo gli inquirenti, vigeva un clima di omertà e i due arrestati mentivano ai genitori per giustificare la presenza di lesioni e lividi sui piccoli. In particolare la coordinatrice del centro avrebbe generato un clima di terrore, arrivando a strattonare e schiaffeggiare i bambini, tirare loro le orecchie, legarli con cinghie alle sedie e morderli. Gli inquirenti hanno documentato che la 34enne ha rinchiuso i bambini al buio, dentro lo spogliatoio del personale oppure in bagno, incurante delle loro urla e dei pianti.
«Da settimane avevamo notato quei brutti segni sul collo, ma alla nostra richiesta di spiegazioni ci dicevano che si strappava il bavaglino o erano stati altri bimbi», ha raccontato la nonna del bambino morso.
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«Un fulmine a ciel sereno», è stata invece la replica all’agenzia Ansa di Marcello Arezzo, titolare di una ditta che ha la sede nello stesso palazzo, in zona Bicocca. Secondo il titolare della ditta di impianti elettrici, “molti abitanti” dello stabile si sono chiesti che cosa stava succedendo «venerdì scorso, quando sono arrivate le ambulanze». «Quando le ho viste ho pensato che fosse successo qualcosa alla struttura – ha spiegato – magari il crollo di un cornicione. Ma quando ho visto i volti in lacrime di alcuni genitori ho capito che si trattava di altro».
(immagine di archivio ANSA/MASSIMO PERCOSSI)