L’uomo a cui l’attacco di uno squalo ha salvato la vita
12/10/2015 di Redazione
L’attacco di uno squalo
è un evento che terrorizza i nuotatori e chi frequenta il mare, ma talvolta può essere perfino una benedizione. Ne sa qualcosa Eugene Finney, che grazie alla ferita riportata nell’Oceano Pacifico è riuscito a farsi diagnosticare un tumore che l’avrebbe probabilmente ucciso se fosse stato scoperto in ritardo. Una coincidenza così fortunata che ha portato il cittadino statunitense ad affermare di voler perfino abbracciare lo squalo.
ATTACCO DI UNO SQUALO BIANCO
– Sopravvivere all’attacco di uno squalo è un evento raro, ma salvarsi la vita grazie all’aggressione del pesce più pericoloso che esista appare incredibile. Invece Eugene Finney è riuscito a non morire per colpa di un tumore grazie al una ferita subita in mare, probabilmente causata dall’attacco di uno squalo. Il 13 luglio scorso Finney stava facendo una vacanza in California, sulla spiaggia di Huntington Beach. Mentre stava nuotando il 39enne americano si è sentito colpito in modo molto violento, tanto da avvertire un dolore così forte che l’ha spinto fuori dall’acqua. Sulla spalla e sulla schiena aveva una ferita molto ampia. Alcuni giorni dopo Eugene Finney è andato in ospedale per farsi visitare, e mentre i medici gli controllavano la schiena hanno avvertito un problema nei suoi reni. Le visite successive hanno accertato l’esistenza di un tumore maligno al rene destro, per fortuna in uno stato non avanzato. La metastasi è stata scoperta in largo anticipo proprio grazie alla ferita subita dall’uomo, che non aveva ancora avvertito i dolori provocati dal malfunzionamento del rene. Come raccontato da Eugene Finney, se il tumore avesse fatto il suo corso sarebbe stato scoperto troppo in ritardo. L’attacco dello squalo è stato un vero colpo di fortuna per l’americano, che rimarca come gli piacerebbe abbracciare l’animale se fosse possibile.
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