«Uccideremo tutti»: a Gardaland si teme l’attentato terroristico dopo il biglietto
22/08/2017 di Redazione
Sono stati momenti di tensione quelli vissuti in seguito al rinvenimento di un biglietto di minacce a Gardaland. Al noto parco di divertimenti italiano si temeva il pericolo di un possibile attentato terroristico dopo il messaggio rinvenuto appeso ad un’attrazione lo scorso 17 luglio. «Uccideremo tutti» era l’avvertimento scritto nei caratteri del pashtu, la lingua ufficiale dell’Afghanistan. Eppure le telecamere di sorveglianza hanno ripreso la donna artefice del gesto senza riuscire ad identificarla. La notizia, diffusa nelle scorse ore anche da Verona Sera, è stata resa nota dalla redazione di L’Arena.
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ATTENTATO GARDALAND: TROVATO UN BIGLIETTO PERICOLOSO CHE RECITA «UCCIDEREMO TUTTI»
«A morte gli occidentali. Prima o poi vi faremo sparire tutti» sono queste le parole che comparivano in un biglietto trovato attaccato ad una delle tante giostre di Gardaland. Il parco situato in località Ronchi nel comune di Castelnuovo del Garda ha immediatamente consegnato tale messaggio alla sicurezza, che ha provveduto a tradurre le frasi. All’indomani del triste episodio, le forze dell’ordine hanno disposto un piano speciale per scongiurare l’ipotetica minaccia di attentato, collocando all’ingresso del luogo di divertimento diverse pattuglie specializzate facenti capo al corpo dei carabinieri e alla polizia. Dalle indagini dei militari sulla vicenda non è ancora emerso il nome dell’autrice del messaggio.
ATTENTATO GARDALAND: LA RISPOSTA DI ALDO MARIA VIGEVANI E DELLE FORZE DELL’ORDINE
Dopo l’increscioso episodio avvenuto al famoso parco adiacente al Lago di Garda, la direzione si scaglia contro l’artefice del gesto ai microfoni de L’Arena. «A seguito del ritrovamento del biglietto all’interno del parco il 17 luglio scorso, sono state immediatamente interessate le autorità che hanno iniziato le indagini del caso. Dagli accertamenti e dalle verifiche – ha rilevato Aldo Maria Vigevani in qualità responsabile di Gardaland – condotte dai funzionari preposti è emerso che si è trattato di uno scherzo di pessimo gusto, attribuibile ad uno dei tanti mitomani che, in questo periodo, coinvolgono siti sensibili e luoghi affollati come L’Arena di Verona, il Duomo di Milano, il Colosseo a Roma».
(foto copertina ANSA)