Ballottaggio sindaco di Roma 2016: Raggi contro Giachetti
16/06/2016 di Marco Esposito
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BALLOTTAGGIO SINDACO ROMA 2016
Dopo mesi estenuanti di campagna elettorale, i risultati delle elezioni comunali di Roma, hanno selezionato i due candidati per il ballottaggio a sindaco di Roma 2016: Virginia Raggi e Roberto Giachetti. I due candidati rimasti erano separati, al primo turno, da circa dieci punti percentuali. Una differenza non da poco, soprattutto alla luce della differenza affiorata tra la lista del Partito Democratico, fermo al 17,20%, e quella del Movimento 5 Stelle al 35,33%. Senza contare gli oltre centomila voti di differenza tra i due candidati sindaco.
Subito dopo li primo turno Roberto Giachetti è partito all’assalto della candidata “grillina”, cercando di mettere a confronto le due storie, la propria – ricca di esperienze anche amministrativa – e quelle della sua avversaria, ai primi passi nel mondo della politica. Analizzando il voto del primo turno di queste elezioni comunali è apparso chiaro come le periferie abbiano premiato il Movimento 5 Stelle, mentre le zone centrali della città, quelle più benestanti, abbiano preferito Roberto Giachetti. Una dicotomia, quella tra sinistra e periferie urbane che, va ricordato, va avanti da molti anni. Basterebbe guardare, per averne una conferma, i risultati delle elezioni politiche del 2013.
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AGGIORNAMENTI E NOTIZIE
16 giugno – In casa dem è incubo ballottaggi. Soprattutto a Roma, la sensazione vissuta in piazza del Campidoglio prima e dopo il confronto tra i candidati è quella da “tana libera tutti”. Certo, a spingere resta Roberto Giachetti insieme al suo staff. Ma l’impressione è che tutti intorno, nel partito, credano poco ormai alla rimonta. «Panico democratico», ormai una malattia ansiogena tipica del centrosinistra degli ultimi vent’anni. Non è una novità. Anche nel 2014, alla vigilia delle Europee che issarono il PD oltre il 40%, al comizio di chiusura di Renzi a Piazza del Popolo c’erano dirigenti nazionali del PD disperati , per una piazza piena a metà. «Domenica ci spazzano via», erano le previsioni di qualche novella Cassandra. Come finì è storia recente. E ora pure Giachetti spera che il verdetto delle urne del 19 giugno smentisca le paure. Al contrario, nel Pd, c’è già chi preparare la resa dei conti. Soprattutto tra le minoranze, c’è già chi è pronto a chiedere il Congresso.
15 giugno – Ultimo duello in diretta televisiva, su SkyTg24, tra i candidati sindaco che si sfideranno al ballottaggio, Raggi e Giachetti. Ecco le pagelle del confronto
14 giugno – Nessuna indicazione da parte di Giorgia Meloni, arrivata terza al primo turno e fuori dal ballottaggio, in vista del voto di domenica. Né Giachetti né Raggi, rivendica la leader di Fratelli d’Italia, «pur sapendo che è più facile che chi ha votato per me, voterà al ballottaggio contro il governo Renzi». Se il leader del Carroccio Matteo Salvini ha lanciato il suo endorsement verso le candidate pentastellate Raggi e Appendino a Roma e Torino, in chiave anti-Pd, Meloni preferisce al contrario non sbilanciarsi: «Nella proposta della Raggi ho trovato tanta approssimazione. Raggi e Giachetti sono due forme della stessa sinistra».
14 giugno – Mancano pochi giorni al ballottaggio per il sindaco di Roma, in casa Pd e Movimento 5 Stelle si continua la campagna elettorale tra le accuse incrociate. Mentre Roberto Giachetti attacca Virginia Raggi per aver disertato il confronto sul TgR Lazio, in casa pentastellata si preparano già al confronto su SkyTg24 di mercoledì 15 giugno: «Il confronto in Rai c’è già stato (domenica scorsa a “In Mezz’ora” da Lucia Annunziata, ndr), per questo non ha partecipato»
13 giugno – Nei quartier generali dem e pentastellato si lavora alla chiusura della campagna elettorale dei due candidati. Se Roberto Giachetti chiuse il primo turno in 10 municipi, ora dal Pd si sta provano a chiudere con un evento in una sola piazza di Roma, venerdì pomeriggio.
Virginia Raggi chiuderà invece da Ostia la campagna elettorale del Movimento 5 Stelle in vista del ballottaggio. Una scelta simbolica, perché il litorale romano è legato all’inchiesta di Mafia capitale. Probabile che per l’ultimo atto della campagna elettorale, al contrario di quanto avvenne alla vigilia del primo turno, Raggi sia affiancata anche da Beppe Grillo. Di certo, dalle 18 ci sarà tutto il Direttorio, compresi Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio. Più una serie di parlamentari pentastellati e lo staff che affiancherà Virginia Raggi, composto da Paola Taverna, Roberta Lombardi, l’europarlamentare Fabio Massimo Castaldo e il consigliere della Regione Lazio Gianluca Perilli.
I CANDIDATI
La sfida tra Virginia Raggi e Roberto Giachetti ormai è un vero e proprio scontro senza quartiere. Dopo i risultati del primo turno i toni tra i candidati si sono alzati. Con la Raggi sempre pronta ad attaccare “i vecchi partiti” e con il vicepresidente della Camera pronto a mettere in gioco la propria storia. I due non potrebbero essere più diversi, eppure, dopo il primo turno, l’impressione è che a fare la differenza, più che la sfida tra i due candidati sindaco, sia la storia recente dell’amministrazione di Roma. I fardelli più pesanti per Giachetti sono l’ultima giunta Marino e l’inchiesta di Mafia Capitale. Inchiesta che ha colpito il centro destra e il centro sinistra, testimoniando in qualche modo la diversità della lista del Movimento 5 Stelle. La Raggi ha goduto, in questa campagna elettorale, del vantaggio di essere colei della quale tutti gli altri candidati parlavano. Era lei il candidato da battere, e questo l’ha messa in mezzo all’agone mediatico. Un assist, forse, o una necessita di comunicazione di chi doveva recuperare.
I SONDAGGI
Univoci e concordanti, con Virginia Raggi sempre avanti a tutti. Raramente i sondaggi sono stati così precisi nell’individuare un risultato in un’elezione. Prima Raggi, secondo Giachetti, terza Meloni, quarto Marchini. Dalle parti del Partito Democratico, negli ultimi giorni, ci si era illusi che il margine tra Raggi e Giachetti fosse ad una solo cifra, cosa che poi non è stata. Sicuramente il risultato della lista del Partito Democratico ha reso tutto più complicato per il vicepresidente della Camera, che non è riuscito a far sì che la sua storia di politico indipendente prendesse il sopravvento sull’immagine – devastata – dei democratici a Roma. In poco meno di quindici giorni Roberto Giachetti sarà riuscito a recuperare gli oltre centomila voti che lo distanziano da Virginia Raggi? Difficile dirlo, difficilissimo farlo. Un miracolo? Si può probabilmente dire che se Virginia Raggi riuscisse a confermare al secondo turno il proprio numero di sostenitori, molto probabilmente sarà il primo sindaco donna della storia della Capitale
COME, QUANDO E DOVE SI VOTA
Il ballottaggio per l’elezione del sindaco di Roma si terrà domenica 19 giugno: sarà possibile votare dalle 7 del mattino alle 23. Basterà presentarsi con la tessera elettorale ed un documento valido per votare il proprio candidato. Anche in questo caso si voterà in un giorno solo, la domenica, e lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura dei seggi. Questa volta le cose dovrebbero essere più semplici e veloci, poiché non ci saranno preferenze da conteggiare o voti di lista da mettere a verbale. Si prevede quindi che nel giro di poche decine di minuti il risultato del secondo turno della amministrative sarà chiaro per tutti.