Cosa sarebbe successo con Beppe Grillo candidato segretario del PD
14/10/2016 di Redazione
Beppe Grillo aveva tentato di prendere la tessera del PD nell’estate del 2009, per candidarsi alle primarie che avrebbero poi incoronato Pierluigi Bersani segretario dei Democratici. All’epoca Grillo aveva già lanciato liste civiche ispirate al suo nome, e pochi mesi dopo ha fondato il Movimento 5 Stelle, diventato uno dei più grandi partiti italiani. Gian Antonio Stella ricorda sul Sette del Corriere della Sera di oggi l’estate della tentata iscrizione di Grillo al PD.
BEPPE GRILLO E L’ISCRIZIONE AL PD
Poche settimane fa, minimizzando la passata iscrizione al PD del nuovo assessore al Bilancio di Roma, Beppe Grillo aveva rimarcato di aver avuto anche lui la tessera del partito di Renzi. In realtà la battuta non è proprio vera: l’allora comico polemista più che politico come ora aveva solo tentato di iscriversi. Beppe Grillo aveva provato a prendere la tessera ad Arzachena, dopo una discussione in spiaggia con la moglie, come ricorda oggi Gian Antonio Stella sull’inserto del Corriere della Sera, Sette. I dirigenti provinciali e nazionali contestarono a Grillo l’incompatibilità della sua iscrizione al PD, visto che nell’estate del 2009 aveva già promosso liste alle comunali concorrenti al partito. Prima con le liste Amici di Beppe Grillo, poi con le civiche 5 Stelle.
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BEPPE GRILLO E LE PRIMARIE DEL PD
L’iscrizione al PD sarebbe servita per correre alle primarie del 2009, vinte da Bersani col 53% dei voti, davanti a Franceschini e Marino. Beppe Grillo aveva un programma protorenziano, come ci indica la dichiarazione richiamata da Stella.
Il mio obiettivo era semplice: andare al congresso, e parlare. Esporre il nostro programma. Dire: Venite fuori, trentenni con le palle. Mandate via tutti quelli che non hanno più niente da dire.
Beppe Grillo anticipava dunque uno dei punti più caratterizzanti l’ascesa di Matteo Renzi ai vertici della politica nazionale, la rottamazione della vecchia classe dirigente del PD. Per certi versi già anticipata da Nanni Moretti nel discorso di Piazza Navona del 2002 che avviò il movimento dei girotondi. Le basi programmatiche tra Grillo e Renzi erano, come sono, assai diverse.
BEPPE GRILLO SEGRETARIO DEL PD
In un post del 12 luglio del 2009 Beppe Grillo aveva illustrato la sua piattaforma congressuale per la candidatura alle primarie del PD del 2009.
Dalla morte di Enrico Berlinguer nella sinistra c’è il Vuoto. Un Vuoto di idee, di proposte, di coraggio, di uomini. Una sinistra senza programmi, inciucista, radicata solo nello sfruttamento delle amministrazioni locali. Muta di fronte alla militarizzazione di Vicenza e all’introduzione delle centrali nucleari. Alfiere di inceneritori e della privatizzazione dell’acqua. Un mostro politico… Il mio programma sarà quello dei Comuni a Cinque Stelle a livello nazionale, la restituzione della dignità alla Repubblica con l’applicazione delle leggi popolari di Parlamento Pulito e un’informazione libera con il ritiro delle concessioni televisive di Stato ad ogni soggetto politico, a partire da Silvio Berlusconi
Secondo diversi sondaggi di quell’estate Grillo avrebbe potuto essere un candidato competitivo alle primarie del PD. Un dato credibile, col senno del poi, visti quanti elettori di quel partito poi hanno scelto il M5S nelle successive tornate elettorali. Cosa sarebbe successo con Beppe Grillo candidato o addirittura segretario del PD è ovviamente solo una ipotesi. L’unica cosa di cui si può essere certi è che in pochi mesi le distanze programmatiche l’avrebbero portato ad allontanarsi dal PD, oppure a espellere qualche centinaio di migliaia di iscritti in caso di segretaria. Le scissioni, a sinistra, non mancano mai e difficilmente Grillo avrebbe cambiato questa ricorrente pagina della storia.