L’epic fail di Beppe Grillo sul TG1 e la Turchia
14/03/2016 di Redazione
Beppe Grillo TG1
, Beppe Grillo ha scelto forse uno dei giorni peggiori per criticare il TG1 per una censura sullo stile della Turchia di Erdogan. L’attentato ad Ankara ha purtroppo evidenziato quanto un simile paragone sia dissennato e senza basi nella realtà.
BEPPE GRILLO TG1TURCO
Domenica 13 marzo il gruppo parlamentare del M5S ha scritto un post, corredato dalla consueta campagna con hashtag da lanciare sui social media collegati, sul sito di Beppe Grillo in cui ha definito turco il TG1 di Mario Orfeo. Il motivo di questa critica così forte risiede nella mancata trasmissione di un’intervista di Luigi Di Maio, mandata invece in onda dal TG2, sull’interrogazione dei 5 Stelle sui contributi dati dai candidati per finanziare la campagna elettorale del proprio partito, definita come compravendita dei seggi.
In Turchia gli organi che fanno informazione indipendente vengono sgominati dalla polizia e costretti a fare propaganda filogovernativa. In Italia non ce n’è bisogno: al Tg1 non è mai saltato in mente di fare informazione indipendente. Censurano il M5S e incensano il governo. La propaganda alla turca di Orfeo, che in video non ha neppure il coraggio di comparire, in attesa di essere confermato alla direzione del telegiornale è ogni giorno più squallida e subdola. Orfeo peggio di Minzolini, almeno lui ci metteva la faccia.
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BEPPE GRILLO TG1 E LA TURCHIA IN GUERRA
Il post di Beppe Grillo è stato scritto poche ore prima della nuova bomba che ha ucciso diverse decine di persone ad Ankara. I 5 Stelle fanno bene a criticare la gravissima censura subita da molti media in Turchia, ma una simile situazione non ha alcuna attinenza con la realtà italiana. La Turchia di Erdogan è in guerra ormai da molti mesi contro Assad, in parte la Russia, e cerca in ogni modo di contrastare il nazionalismo curdo siriano. Per rafforzare questa strategia così aggressiva il governo di Ankara ha impresso una svolta repressiva sull’informazione dai tratti molto inquietanti. Paragonarla allo storico posizionamento progovernativo del TG1 non ha alcun senso, e la mancanza di basi di una simile critica sono risaltate con ancora più forza dopo il tragico attentato di Ankara. Tanto più imbarazzante quando sui social media erano diffuse immagini di un evento così drammatica intervallato dagli hashtag #TG1turco.
Foto copertina: ANSA / MATTEO BAZZI