Genova, coppia di Fiamma Nazionale guida blitz neofascista in una chiesa
04/12/2017 di Redazione
È partita la denuncia per apologia di fascismo. Emilio Hromin, 43 anni autotrasportatore genovese, e la compagna Claudia Ferrando, 40 anni guardia ambientale di una onlus, sono stati segnalati dai carabinieri di San Martino (in provincia di Genova) per aver guidato un blitz neofascista all’interno di una chiesa di Casella, sempre nell’entroterra genovese.
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BLITZ FASCISTI CHIESA, LA STORIA
I due, esponenti dello sparuto gruppo di estrema destra Fiamma Nazionale, hanno accompagnato un manipolo di circa 12 militanti all’interno dell’edificio sacro, al grido di «Viva il Duce», tra cori e saluti romani. Il parroco Don Stefano Calissano aveva impedito alla Ferrando di appendere, all’interno della chiesa, un foulard in occasione del compleanno di un camerata.
Le indagini, però, si stanno allargando e stanno cercando di coinvolgere anche le altre persone che hanno partecipato al blitz. Tuttavia, il parroco ha ammesso di non ricordare i volti degli altri componenti del gruppo di Fiamma Nazionale presenti quel giorno in chiesa, né la coppia sta fornendo – al momento – altre indicazioni utili agli inquirenti.
La procura, inoltre, sta valutando se – oltre al reato di apologia di fascismo – possano esserci gli estremi per accusare i militanti di violenza privata o interruzione di pubblico servizio. L’episodio risale al mese di ottobre, ma sta prepotentemente tornando d’attualità, dopo il blitz di Veneto Fronte Skinhead nella sede di un’associazione pro migranti a Como.
BLITZ FASCISTI CHIESA, LA DIFESA
Emilio Hromin, uno dei leader locali della formazione di Fiamma Nazionale – che tuttavia conta soltanto qualche decina di iscritti – si è difeso, affermando: «Tutto è nato a seguito della decisione del prete di scacciare mia figlia minorenne dalla chiesa. Quanto a fare il saluto romano, non è un reato e lo dice una sentenza della cassazione». In ogni caso, la coppia – secondo quanto riportato dalle cronache locali – si sarebbe scusata con il parroco nel corso di un incontro pubblico.
(FOTO da account Facebook Emilio Hromin)