Il tragico destino delle donne schiave dei Boko Haram

15/04/2016 di Redazione

Boko Haram

, il destino delle donne prigioniere dei Boko Haram è tragico. La maggior parte di loro è utilizzata come schiava del sesso ed è regolarmente stuprata, altre sono utilizzate come kamikaze per compiere attentati suicidi. In caso di liberazione spesso le loro comunità di appartenenza le rifiutano per il temuto lavaggio del cervello subito dai Boko Haram.

BOKO HARAM RAGAZZE RAPITE

Il 15 aprile del 2014 276 studentesse nigeriane erano state rapite dalle milizie terroriste dei Boko Haram. Grazie a quel rapimento, che avviò la campagna mondiale #bringbackourgirls, l’opinione pubblica di molti Paesi è venuta a conoscenza dell’orrore sistematico perpetrato dai terroristi islamici nella più popolosa Nazione africana. I Boko Haram sono ritenuti responsabili di oltre 17 mila omicidi, e di aver spinto alla fuga più di 2 milioni e mezzo di persone che abitano nella Nigeria settentrionale. Come ISIS, a cui si sono affiliati, i Boko Haram cercano di costituire una sorta di Stato islamico, anche se all’inizio delle loro attività terroristiche il jihadismo non era una componente centrale.

BOKO HARAM DONNE

Tra i tanti crimini dei Boko Haram un posto di rilievo spetta purtroppo alla schiavizzazione di massa delle donne che vivono nei territori da loro conquistati. Diverse organizzazioni umanitarie che sono riuscite a parlare con le sopravvissute hanno raccolto testimonianze su come i terroristi nigeriani utilizzino queste donne come personali schiave del sesso, e abusandone in continuazione. Negli ultimi mesi si è osservato inoltre un forte aumento degli attentati suicidi compiuti da kamikaze femminili. Nel 2015 39 su 89 attacchi terroristici di questo tipo sono stati compiuti da donne.

BOKO HARAM PRIGIONIERE

Le kamikaze dei Boko Haram non sono però sempre prigioniere condannate alla morte. Su questo punto c’è discordia tra gli osservatori della milizia terroristica nigeriana. Diversi esperti rimarcano come le attentatrici suicide siano più facilmente donne cedute dalle loro famiglie ai terroristi per perseguire le loro convinzioni religiose, oppure siano esse stesse militanti dell’organizzazione. L’unica certezza è che le donne liberate dai Boko Haram sono intrappolate in un destino tragico. Spesso rifiutate dalle loro comunità, e perseguitate dalle autorità perché sospettate di essere potenziali terroristi.

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