Boutros Boutros Ghali è morto a 93 anni
16/02/2016 di Maghdi Abo Abia
Boutros Boutros Ghali è morto all’età di 93 anni in un’ospedale del Cairo, in Egitto, per i postumi di una frattura al bacino. Diplomatico di lungo corso, è stato Segretario Generale dell’Onu dal 1992 al 1996. La notizia è stata comunicata all’Onu dall’ambasciatore del Venezuela Rafael Ramirez, presidente di turno del Consiglio di Sicurezza, che ha chiesto un minuto di silenzio.
BOUTROS BOUTROS GHALI, LA STORIA DEL SEGRETARIO GENERALE ONU
Boutros Boutros Ghali è morto al Cairo, città dove nacque il 14 novembre 1922. Membro di una famiglia cristiana copta, suo nonno fu Primo Ministro dell’Egitto dal 1908 al 1910. Accademico ed ex vice ministro degli Esteri egiziano, Boutros Boutros Ghali ha gestito le Nazioni Unite in uno dei più difficili momenti della sua storia. In quel periodo il diplomatico egiziano dovette far fronte al genocidio in Ruanda, alla crisi in Somalia e alla disgregazione della ex-Jugoslavia. Fu l’unico Segretario Generale dell’Onu non rieletto per un secondo mandato a causa di un veto posto dagli Stati Uniti.
BOUTROS BOUTROS GHALI, I CONTRASTI CON L’ONU
Secondo le cronache dell’epoca Boutros Boutros Ghali, morto oggi a 93 anni, si mise contro gli Stati Uniti a causa della sua riluttanza ad approvare i bombardamenti in Bosnia da parte della Nato. Secondo Stanley Meisler, biografo di Kofi Annan, dietro la freddezza di Ghali c’erano le perplessità nell’azione militare in Bosnia da parte di Francia e Regno Unito, paesi che temevano ritorsioni ai danni dei loro soldati nel Paese come caschi blu. E a proposito degli Stati Uniti, Boutros Boutros Ghali riteneva come per Washington “la diplomazia fosse percepita come una perdita di tempo e di prestigio oltre che una forma di debolezza”. In un’altra situazione invece sottolineò come nei primi 50 anni di vita delle Nazioni Unite nel mondo ci sono stati 20 milioni di morti per guerre e conflitti.