Bruno Contrada e le sue troppe ambiguità

13/10/2012 di Maghdi Abo Abia

IN GALERA – Con la conferma della condanna d’appello da parte della Corte di Cassazione, il 10 maggio 2007, Contrada venne chiuso in carcere, a Santa Maria Capua Vetere. La storia giudiziaria dell’ex numero tre del Sisde non finì qui. Il 24 settembre 2011 la Corte d’appello di Caltanissetta dichiarò ammissibile la revisione del processo, salvo smentirsi un mese e mezzo dopo. L’8 novembre, difatti, la richiesta venne respinta in quanto dichiarata “inammissibile”.

DATEGLI LA GRAZIA – Negli ultimi giorni del 2007 Giuseppe Lipera, difensore di Contrada, chiese la grazia per il suo assistito al Presidente della Repubblica a nome del suo assistito, in quanto lui, convinto della sua innocenza, non sente di dover chiedere nulla a nessuno. Qualche giorno dopo, il 28 dicembre, il magistrato di sorveglianza dispose il ricovero dell’ex agente segreto nel reparto detenuti dell’Ospedale Cardarelli di Napoli, dal quale lo stesso Contrada volle uscire denunciando le condizioni inaccettabili del reparto.

NON MANGIA PIU’ – Contrada chiese anche l’eutanasia. La richiesta venne presentata dalla sorella al giudice tutelare del tribunale di Santa Maria Capua Vetere il 16 aprile 2008 spiegando come il fratello volesse morire in quanto ritenesse che questa fosse l’unica strada per porre fine alle sue pene. Niente da fare. Il 21 luglio i legali diffusero la notizia secondo la quale Contrada in galera dimagrì 22 chili, dichiarando come questa fosse la prova che il regime carcerario mal si addiceva al loro assistito. Ma gli stessi avvocati non dissero che tale dimagrimento era dovuto al rifiuto dell’agente di nutrirsi.

PERICOLO SOCIALE – Contrada uscì dal carcere il 24 luglio 2008, in quanto gli vennero concessi gli arresti domiciliari per motivi di salute. Appunto perché non mangiava. All’uomo venne però negata la possibilità di recarsi a Palermo in quanto, secondo i giudici, vi era ancora la possibilità che Contrada rappresentasse un pericolo sociale. Perché quest’uomo venne sottoposto a tale “tortura” giudiziario? Come mai lo Stato li ritenne colpevole di concorso esterno in associazione mafiosa con tanta certezza, tanto da ordinare la revisione del processo d’appello nel quale venne assolto con l’ordine di cambiare il collegio?

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