Cane Angelo ucciso, il M5S chiede pene più severe per chi maltratta gli animali
30/05/2017 di Redazione
Cane Angelo, la pena massima comminata ai quattro imputati per l’uccisione dell’animale di Sangineto ha riportato al centro dell’attenzione le sanzioni previste per chi maltratta gli animali. Cane Angelo è stato ammazzato in modo tanto brutale quanto immotivato, ma chi l’ha commesso è riuscito a ottenere una pena lieve, un anno e mezzo di carcere comminata in sei mesi di servizi sociali. Il Movimento 5 Stelle ha proposto, in occasione di questa sentenza sulla morte del cane Angelo, un generale inasprimento delle pene per chi compie delitti contro gli altri esseri viventi. Una maggior severità già contenuta in una proposta di legge già depositata in Parlamento. Ecco il post di Paolo Bernini pubblicato sul blog di Beppe Grillo.
Nonostante i Giudici abbiano condannato con il massimo della pena i 4 responsabili del maltrattamento e della feroce uccisione del cane Angelo, i sedici mesi previsti attualmente dal nostro codice penale sono stati convertiti con la condizionale in sei mesi di servizi socialmente utili presso un canile. I condannati sono anche stati obbligati al pagamento delle spese processuali e al risarcimento di 2000 euro per tutte le associazioni riconosciute come parti civili. Sebbene secondo la legge questi pericolosi soggetti hanno avuto il massimo della pena, appare evidente che per la gravità del reato commesso, in considerazione anche dell’efferatezza e dell’incrudelimento contro un cane indifeso, tutto questo non possa essere punito in modo così blando.Tutto ciò richiede solo un impegno concreto: pene più severe. Come abbiamo previsto nella nostra proposta di legge che se il Governo e i suoi presunti parlamentari animalisti, anche dell’opposizione, volessero veramente, dovrebbe essere calendarizzata ed approvata in una settimana. L’unica risposta concreta valida da parte del Parlamento per un gesto così efferato. Il resto sono solo chiacchiere che non aiutano gli animali. Ma la realtà è che in questo Paese da troppi anni si parla di rispetto degli animali, e, in modo completamente distorto di “animalismo”. Ma i primi a non rispettare gli animali e a permettere una serie infinita’ di abusi su di essi sarebbero proprio quei parlamentari che su questi temi ci si sono costruiti carriere e credibilità senza raggiungere mezzo obiettivo, cavalcando battaglie con comportamenti visibilmente e risibilmente incoerenti.Una legge come quella sul randagismo (281/91) che a 26 anni dalla sua emanazione non è applicata in tutta Italia, dimostra che i vecchi partiti e i vecchi soggetti, sebbene riciclandosi e cambiando casacca, non avrebbero mai fatto la differenza per gli animali, per esempio denunciando i colleghi delle Istituzioni locali per le loro omissioni di atti d’ufficio. E in questo brodo di autoreferenziali zoofili la violenza e le chiacchiere sulla pelle degli animali dilagano in modo preoccupante, come in questo caso
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BEPPE GRILLO CHIEDE PENE SEVERE PER CHI MALTRATTA GLI ANIMALI DOPO LA SENTENZA SULLA MORTE DEL CANE ANGELO
A differenza di quanto abbia scritto Repubblica.it su questo intervento di Bernini sul blog di Grillo, per il M5S l’impegno animalista non è una novità né un inseguimento a Silvio Berlusconi, che nei giorni scorsi ha promosso l’avvio di un partito animalista guidato da Michela Vittoria Brambilla. Come ricordato da Giulia Innocenzi sulla sua pagina Facebook, a marzo alcuni deputati dei 5 Stelle, italiani ed europei, avevano presentato tre proposte di legge per aumentare la tutela degli animali. La sentenza sul barbaro omicidio del cane Angelo a Sangineto è solo l’occasione per il M5S di rilanciare la sua proposta di inasprire le pene per chi maltratta gli animali, visto che uccidere con una pala e poi appendere a un palo, con tanto di ripresa video dell’orrore, un altro esser vivente è sanzionato con sei mesi ai servizi sociali.