Condannato il giudice che chiamò Carlo Giuliani “feccia” su Facebook
29/01/2016 di Redazione
“Siamo soddisfatti che il giudice abbia riconosciuto che le parole di Luigi Bobbio hanno costituito un’offesa intollerabile per la memoria di Carlo”. Così Giuliano Giuliani, padre di Carlo, il giovane ucciso da un carabiniere durante i disordini del G8 di Genova nel 2001, commenta per l’Adnkronos la sentenza emessa dal giudice Procolo Ascolese, del Tribunale di Torre Annunziata, che riconosce il magistrato Luigi Bobbio colpevole di diffamazione aggravata. La famiglia Giuliani aveva querelato Bobbio accusandolo di avere offeso su Facebook la memoria di Carlo definendolo “feccia” e “teppista”. Bobbio è stato condannato a otto mesi di reclusione (con sospensione della pena) e una provvisionale di cinquemila euro ciascuno ai genitori di Carlo, più un risarcimento di danni da stabilire in separata sede. “Le parole di Bobbio – aggiunge Giuliani – ci sono sembrate tanto più gravi in quanto pronunciate da una persona che era stata magistrato e sindaco di un Comune importante come Castellammare di Stabia, e quindi aveva grandi responsabilità verso la comunità”. Lo riporta l’AdnKronos