Caro eletto all’estero, quanto ci costi?

08/10/2012 di Maghdi Abo Abia

I MISSIONARI – E se vi sembra troppo, raccogliamo quella che è la testimonianza di Italiani nel Mondo, un blog che si occupa delle vicissitudini dei “missionari”, ovvero dei Parlamentari “costretti” a scendere agli antipodi per rendere conto della propria attività nel loro feudo elettorale. Questi vengono definiti come dei “furbacchioni” che camuffano il loro viaggio di piacere con una missione istituzionale. Di Marco Fedi, Pd, abbiamo già parlato. Oltre ad essere parlamentare da sei anni è presidente del gruppo interparlamentare dell’amicizia tra Italia ed Australia.

I PROTAGONISTI – Poi ci sono Emerenzio Barbieri, Pdl, e Claudio D’Amico, Lega Nord, rispettivamente Presidente e membro del Gruppo Interparlamentare dell’Amicizia tra Italia e Nuova Zelanda. Barbieri, eletto nel 2001 con Casini ad Agrate Brianza visto che nel suo feudo, Reggio Emilia, non lo avrebbe votato nessuno, nel 2008 passò al Pdl con Carlo Giovanardi.  Questi divenne famoso per due interrogazioni relative al barbiere gratuito per gli uomini alla Camera mentre le donne avrebbero dovuto avere il parrucchiere, sempre gratis. Inoltre lamentò il viaggio dei deputati in classe economica mentre i senatori si muovono in business.

IN GITA PER ENOTECHE – Il 12 giugno 2012 l’allegra squadriglia venne immortalata sul giornale “Wairarapa Times-Age”. La spedizione italiana era in visita ai giardini di “Richmond House” vicino Wellington, Nuova Zelanda, con Marco Fedi che si definì sbalordito per la tecnica di produzione del vino, tanto che andava tradotta in Italia, dimenticando che il nostro Paese è la patria della viticoltura. Insomma, una gita premio da parte di coloro che dovrebbero rappresentare l’interesse degli emigrati i quali si definiscono “servi” di tali personaggi. Da un lato potremmo definirci “affascinati” dalla voglia degli eletti all’estero di arricchire la cultura italiana, ma poi un dubbio balena nella mente.

L’IMPEGNO – Su Italia chiama Italia si parla dell’attività di Ricardo Merlo, fondatore del Maie, Movimento Associativo Italiani all’Estero, molto vicino all’Udc, disposto a raggiungere ogni capo dell’America del Sud per la sua campagna elettorale. Si parla della voglia di mollare di Marco Fedi, e torniamo in Australia, mentre Antonio Randazzo potrebbe andare in pensione. Si parla di Juan Esteban Caselli, il non-coordinatore del Pdl per gli italiani nel Mondo, la cui attività è allo sbando come quella del Partito. E poi restano gli europei, residenti all’estero ma di fatto italianissimi. Magari il certificato fiscale servirebbe, come spiegato da Ferretti. Almeno scopriremmo chi fa gli interessi degli italiani all’estero.

I SOLDI DEI DEPUTATI – Per finire, facciamo due somme. Prendiamo gli eletti nelle circoscrizioni estere, sommiamo gli emolumenti per i collegamenti aerei e, grazie all’aiuto de “Il Graffio“, cerchiamo di capire quale mondo, o meglio, in quale Bengodi si trovano immersi i rappresentanti degli emigranti. Come prevede la legge 1261 del 31 ottobre 1965, l’indennità parlamentare non può superare il massimale lordo dei magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di Cassazione e sue equiparate. Dal primo gennaio 2012, l’indennità netta è pari a 5.246,54 euro per 12 mensilità, dalle quali poi vanno sottratte le addizionali regionali e comunali dipendenti dalla residenza di ogni deputato. Si arriva così a 5.000 euro circa.

TAGLI SU TAGLI – Il lordo invece è di 10,435 euro, soldi ai quali vanno sottratti le ritenute previdenziali, assistenziali e fiscali. Se il deputato poi conduce la sua attività lavorativa, questi soldi scendono a 4.750 euro. Il rimborso per le spese di soggiorno a Roma è pari a 3.503,11 euro. Ogni giorno di assenza di un deputato corrisponde ad un decurtamento di 206,58 euro. Fanno fede i lavori con voto elettronico. Se si partecipa almeno al 30 per cento delle votazioni, si è considerati presenti. A questa riduzione va aggiunta una nuova decurtazione pari a 500 euro mensili in relazione alla percentuale di assenze dalle sedute delle Giunte, delle Commissioni permanenti e speciali, del Comitato per la legislazione, delle Commissioni bicamerali e d’inchiesta, nonché delle delegazioni parlamentari presso le Assemblee internazionali. Se non ci sei non vedi soldi.

AIUTI PER I TRASPORTI – Il 30 gennaio 2012 l’ufficio di Presidenza della Camera ha cancellato i rimborsi relativi al rapporto tra eletti ed elettori con un rimborso per l’esercizio i mandato. Cambia il nome, non la forma: 3690 euro. Questi soldi vengono così ripartiti: entro il 50 per cento a titolo di rimborso di spese documentate come l’uso di collaboratori, con tanto di prova dato da contratto controfirmato da un professionista, consulenze, ricerche, gestione dell’ufficio, uso di reti pubbliche di dati, convegni e sostegno delle attività politiche, mentre il restante 50 per cento rappresenta un forfait. Per quanto riguarda i trasporti, i deputati hanno una tessera di libera circolazione mentre per i trasferimenti casa-aeroporto e Fiumicino – Montecitorio hanno diritto a 3.323,70 euro ogni tre mesi. Cifra che aumenta arrivando a 3.995,10 euro se la distanza da percorrere è superiore a 100 km.

INDENNITA’ – Ogni anno i deputati hanno a disposizione 3.098,74 euro per le spese telefoniche mentre versa ogni mese 526,66 euro, destinati ad un sistema di assistenza sanitaria integrativa che eroga rimborsi a seconda di un tariffario, mentre ogni mese viene versata un’altra quota dal lordo, pari a 784,14 euro, a mo’ di contributo pensionistico. A fine impegno, il deputato riceve un assegno pari all’80 per cento dell’importo mensile lordo dell’indennità per ogni anno effettivo o per ogni frazione inferiore a sei mesi. Per quanto riguarda la pensione, si va a 65 anni dopo un mandato di almeno cinque. Per ogni anno in più diminuisce l’età minima, fino a 60 anni. Se s’intraprende una nuova carica pubblica dopo la pensione, questa viene sospesa.

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