Carrai e la cybersecurity, Boschi seda le polemiche: «Il governo può avvalersi di consulenti tecnici»
20/01/2016 di Redazione
Nessun conflitto d’interesse. Il referente di palazzo Chigi per la sicurezza è e rimarrà il senatore Minniti. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, risponde così al Question time della Camera ad un’interrogazione di Sinistra italiana-Sel sulla eventuale nomina di Marco Carrai a capo dell’agenzia per la cybersecurity. Una ipotesi che ha sollevato diverse polemiche nei giorni scorsi. «L’unica autorità politica che è preposta alla gestione dei Servizi di sicurezza è stato, è e sarà il senatore Marco Minniti, che è legato al presidente del Consiglio e a tutto il governo da rapporto di piena stima e fiducia. Ovviamente il governo, così come le altre istituzioni, ha la facoltà di avvalersi di consulenze di carattere tecnico, scegliendo tra vari profili», ha precisato Boschi.
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BOSCHI, CASO CARRAI “NESSUNA PARTECIPAZIONE DI STRUTTURE PRIVATE”
«La legge di stabilità 2016 – ha spiegato il ministro – ha implementato con 150 milioni di euro la prevenzione nell’ambito della sicurezza informatica e cibernetica, anche alla luce degli eventi tragici, come in caso di terrorismo internazionale. Tuttavia non è prevista nessuna modifica del quadro normativo di riferimento che disciplina la gestione di queste risorse. La loro ripartizione avverrà su decreto del presidente del Consiglio, previa deliberazione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica. Non è prevista alcuna forma di partecipazione di strutture private».
CASO CARRAI PER SEL IL MINISTRO BOSCHI “NON HA RISPOSTO”
Il gruppo di Sinistra italiana non è soddisfatto dalla risposta del ministro. In una nota firmata dal deputato Ciccio Ferrara, esponente di Sel, vengono sottolineate le domande “a cui la ministra Boschi non ha risposto”.
Gentile ministra, il Governo chiarisca cosa intende fare per rafforzare la sicurezza informatica nel Paese. Create un’agenzia ad hoc da affidare a Marco Carrai? Tale struttura sarà controllata dal Parlamento attraverso il Copasir o risponderà alla Presidenza del Consiglio? Sarà un’agenzia privata? Come si relazionerà con le Agenzie esistenti? Quale sarà il suo campo d’azione? La cybersicurezza va dalla protezione delle banche dati e dei sistemi di comunicazione dello Stato al contrasto del terrorismo. Queste attività non sono già svolte dai nostri servizi?
«La Boschi le chiama ‘consulenze tecniche’. La massoneria per papà Boschi e Carrai, colui che gli pagava la casa, per Renzi». Scrive su Twitter il deputato M5S, componente del direttorio, Alessandro Di Battista.
La Boschi le chiama "consulenze tecniche". La massoneria per #papàboschi e #Carrai (colui che gli pagava la casa) per Renzi.
— AlessandroDiBattista (@ale_dibattista) 20 Gennaio 2016
CASO CARRAI: BRUNETTA E GASPARRI OCCUPANO IL COPASIR
«Sul caso Carrai, se il Governo non farà marcia indietro, siamo pronti a consultare il presidente della Repubblica. Ne va della sicurezza del Paese», ha dichiarato il capogruppo alla Camera di Forza Italia Renato Brunetta, che insieme al collega Maurizio Gasparri, ha ‘occupato’ il Copasir per protestare contro l’esclusione di FI dal comitato e contro la nomina di Marco Carrai.
Occupato pacificamente Copasir con @renatobrunetta @Agenzia_Ansa @Adnkronos @AlessiaLautone pic.twitter.com/BCiYtonMXL
— Maurizio Gasparri (@gasparripdl) 20 Gennaio 2016
(in copertina foto ANSA/GIUSEPPE LAMI)