Casa Pound, Militia e gli altri: ecco i fascisti del terzo millennio
14/12/2011 di Tommaso Caldarelli
Militia, Casa Pound e le altre sigle nere: tutti contro il governo Monti
Forse l’era del governo tecnico di Mario Monti sarà anche l’era del ritorno dell’estremismo politico: anzi, forse è un po’ tardi per dire forse. Ieri abbiamo parlato della ripresa di vigore del movimento anarchico, i collettivi orizzontali ed autogestiti della Federazione Anarchica Informale, quelli delle bombe ad Equitalia e alla Deutsche Bank. Mentre i partiti istituzionali, il PdL, il Pd, il centrodestra e il centrosinistra sono impegnati a spiegare ai rispettivi elettorati perché vale la pena sostenere il governo Monti e il decreto lacrime e sangue soprannominato “Salva Italia”, le forze estreme mostrano ai cittadini arrabbiati e piegati dalla crisi finanziaria internazionale che la via radicale è ancora quella più efficace, se non quella più rumorosa.
IL MOSTRO DI RIFREDI – In alcuni casi sono azioni politiche, intese come tali e come tali rivendicate. In altri casi sono gesti di pazzi estremisti che agiscono in piena autonomia, invasati pericolosi e pronti a sparare in piazza; oppure sono echi di casi passati che ancora fanno discutere. I gruppi anarchici non hanno rinunciato nemmeno quest’anno alla loro visita di Natale: visita esplosiva all’agenzia che riscuote i tributi italiani, Equitalia, e al banchiere personale di Angela Merkel, quello che dirige la Deutsche Bank. L’estrema destra, più silente ma comunque presente, non rinuncia a fare capolino in questi giorni: in un caso, versando il sangue; in un secondo caso, finendo dietro le sbarre; in un caso a Firenze, nell’altro a Roma. L’eccidio dei senegalesi perpetrato da Gianluca Casseri, simpatizzante di CasaPound Italia, ha portato il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, a proclamare il lutto cittadino per oggi: tutta la città si stringe intorno alla minoranza afro-francofona della città. Le cronache parlano di un vero e proprio massacro per le strade.
Tutto è iniziato questa mattina a Rifredi intorno alle 12 e 30, quando il killer, Gianluca Casseri, simpatizzante di estrema destra, ha fatto fuoco contro gli ambulanti: una vera esecuzione secondo i testimoni. Secondo i primi racconti l’uomo ha inchiodato l’auto che guidava davanti ad una edicola. E’ sceso, è entrato nel mercato rionale e ha sparato 4 colpi di pistola contro tre senegalesi. Due sono morti, l’altro è grave.
Rifredi è poco a nord di Firenze. Esplosi i primi colpi, Casseri rimonta in macchina e si dirige verso il mercato di San Lorenzo, edificio centrale e risorgimentale della Firenze del XIX secolo.
Solo qualche ora dopo, altri colpi di pistola in via Sant’Antonino, zona San Lorenzo. E’ ancora una volta Casseri. I proiettili raggiungono altri due senegalesi. Uno è stato colpito all’addome, l’altro al torace. Sono stati trasportati al pronto soccorso di Careggi e S. Maria Nuova. La corsa del killer finisce nel parcheggio sotterraneo del mercato, dove si era rintanato. Un poliziotto ha intimato l’alt, sparando successivamente due colpi. A quel punto Casseri si è puntato la pistola in gola e ha fatto fuoco: il colpo è uscito dalla testa. E’ morto così, suicida, dopo aver ucciso due persone e averne ferite altre tre.
“Una lite con un ambulante senegalese” potrebbe essere all’origine di questa follia omicida. La minoranza africana oggi è scesa per le strade a Firenze, vogliosa di riprendersi i propri spazi: le urla, “Allah è grande”, “Vergogna”.
E’ partito da piazza Dalmazia il corteo spontaneo di senegalesi dopo l’omicidio di due connazionali avvenuto per mano di Gianluca Casseri, il killer che poi si è ucciso nel parcheggio sotterraneo del mercato di San Lorenzo. Si sono uniti al corteo altri cinque-seicento senegalesi che si sono fermati in piazza del Duomo a Firenze. Sono gli stessi che hanno poi raggiunto la prefettura dove un esponente storico della comunita’, Pap Diaw, e’ stato ricevuto dal prefetto Paolo Padoin.
Un estremista di destra, dunque, si aggirava per Firenze con un fucile in mano, sparando ai senegalesi.
CASAPOUND ITALIA – L’organizzazione della tartaruga crociata, CasaPound Italia, ha sede in uno stabile nel quartiere Esquilino di Roma, forse la prima occupazione di destra in Italia. E’ un palazzetto riadattato a centro studi-centro congressi- biblioteca, sede radiofonica con alcuni alloggi per gli occupanti; è il regno del fondatore e dell’anima di questo movimento, Gianluca Iannone. Rimane tirata in mezzo dalle notizie che descrivevano Casseri come un uomo “vicino al movimento”, ha subito precisato che con il killer di Rifredi non aveva niente a che vedere, che Casseri era uomo conosciuto ma certo non un affiliato e comunque non ha agito a nome d’altri che suo; che Casapound rifiuta la violenza come metodo d’azione e, soprattutto, che il movimento è geneticamente antirazzista, sebbene si opponga all’immigrazione illegale. ‘’Gianluca Casseri era un simpatizzante di CasaPound Italia, come altre centinaia di persone in Toscana, e altre migliaia in tutta Italia, alle quali, come del resto avviene in tutti i movimenti e le associazioni e non solo in Cpi, non siamo soliti chiedere la patente di sanità mentale. Casseri non era un militante della nostra associazione, frequentava talvolta la sede di Pistoia e non abbiamo motivo per tenerlo nascosto. Oggi si è consumata una immane tragedia della follia, e quattro persone sono morte senza motivo, ma se è avvenuta vogliamo ricordare che è anche perché questo Stato non è in grado di fornire alcuna protezione e assistenza ai suoi figli più deboli”: così il comunicato di Casa Pound; in ogni caso ieri abbiamo pubblicato un’inchiesta che ricostruiva la storia di Casseri, le sue collaborazioni con l’organizzazione di Gianluca Iannone, le sue pubblicazioni (romanzi di Tolkien e commenti a sentenze sulla Repubblica Sociale Italiana, peraltro diffusi anche da uno dei siti della rete Casapound, l’Ideodromo, che in questo senso ha pubblicato un annuncio che spiega “perché Casseri scrivesse qui”). Proprio questa presa di distanza da parte di CP Italia ieri ha fatto infuriare gli utenti che scrivono su StormFront, forum internazionale che raggruppa gli attivisti della supremazia bianca. Su Stormfront è di casa l’orgogliosa rivendicazione del razzismo e dell’ideologia suprematista ariana: i non bianchi non sono accetti al libero commento, i neri devono stare a casa loro, i meticci dipende dal grado di sangue bianco che possono vantare. Sul forum della destra internazionale (quella che si dice vera, quella arrabbiata) Casapound non è benvista; Casseri, invece, è chiamato eroe: “Un ‘eroe bianco’, che merita ‘rispetto e onore’ perche ha avuto il coraggio di ‘fare pulizia di questa immondizia negra”. Il tutto in un post apposito sulla vicenda che però, se si va a ben cercare, non è stato raggiungibile fino a pochissimi minuti fa. L’amministratore italiano, tal Partenopeo, spiega i motivi del down.
Ho riaperto la discussione cancellando alcuni commenti un po’ troppo fuori luogo. Per il resto voglio dire anche io un paio di cose. In primo luogo che questo signore non ha mai avuto niente a che fare con Stormfront nè tantomeno qualcuno di questo forum è mai stato coinvolto in un omicidio. Quindi i giornalai di mestiere dovrebbero evitare di scrivere cretinate. In secondo luogo vorrei dire anche che a Firenze è accaduto ciò che normalmente accade nelle società “multi-qualcosa”, quando il limite di sopportazione viene superato. E’ chiaro che Cacciari (sic) soffriva di qualche disturbo – e il suicidio lo conferma – ma non è ben chiaro perchè gli stessi giornalai di mestiere debbano subito gridare al razzismo o all’estrema destra o al nazismo quando si tratta di questi casi. Si tratta di un gesto folle in una situazione esasperata provocata da chi vuole a tutti costi creare un mondo che non può essere creato, ossia la società multirazziale e multietnica.
Su Stormfront, come ha detto Iannone oggi a RadioTre, Casapound è spesso definito “traditore della causa”.Già, proprio questo dicono i suprematisti bianchi del forum internazionale: siccome i ragazzi italiani che si dicono apostoli del poeta Ezra Pound hanno smesso di essere razzisti, tanto da distanziarsi con questa nettezza dagli atti di Firenze, evidentemente sono distanti dal vero nazionalismo che pretende la non commistione fra le razze.
Ecco, su Stormfront, tutto questo non sarebbe ammissibile.
EQUITALIA – La storia recente di CasaPound è effettivamente una storia di presa di distanze. Ieri Iannone ha dovuto precisare che con l’assassino di Firenze non c’era niente a che spartire; ancora prima, aveva dovuto prendere le distanze addirittura dagli anarchici che hanno recapitato le bombe ad Equitalia.
Un gesto vile e miope messo in atto da chi non ha a cuore il vero interesse della Nazione e finisce a fare il gioco del potere che a parole sostiene di voler combattere”’L’uso delle bombe è un atto che ci ripugna e che non serve a nulla se non a indebolire l’azione positiva di chi invece si batte ogni giorno nelle strade e nelle piazze contro l’usura legalizzata di Equitalia
Perché Casapound si è sentita chiamata in causa per gli attentati ad Equitalia? Perché l’organizzazione dei “fascisti del Terzo Millennio” da mesi porta avanti una serrata campagna di iniziativa popolare per modificare la normativa esattoriale italiana, appaltata appunto alla società a capitale pubblico Ministero del Tesoro – Inps: in tutte le piazze italiane i ragazzi di Gianluca Iannone si presentano con questi volantini, con i moduli di raccolta firme per portare all’attenzione del parlamento il problema di un esattore che diventa, a loro giudizio, praticamente un usuraio. I manifesti che CasaPound ha elaborato sono cruenti fino allo shock.
Come abbiamo detto, tutti gli sforzi di Casapound sono indirizzati su questa campagna. Poi arriva una bomba, e quelli della tartaruga sono costretti a dire che sono diversi dagli anarchici: curiosità della modernità.
IL GOVERNO DEI BANCHIERI – Contro il governo Monti, quello delle banche e della finanza: il corteo di Napoli è stato un appuntamento nazionale in questo senso.
Oppure, volendo essere più espliciti, c’è il poster elettorale di Mario Monti firmato Goldman Sachs.
Il consueto lessico complottista contro i serpenti della finanza internazionale è di casa nelle mura del centro sociale; certo, ogni tanto qualcuno inciampa nella giustizia. Come nel caso di Alberto Palladino, responsabile di Casapound Italia nel IV municipio, sbattuto dentro con accusa di aver avuto un ruolo nel pestaggio agli esponenti del Pd locale fra cui Paolo Marchionne picchiati da neofascisti mentre attaccavano manifesti. Fra fiaccolate e prese di posizione ufficiali, la voce è alta: “Zippo è innocente”.
Zippo è il prescelto. Da lui è partita la caccia alle streghe del nuovo governo cattocomunista made in Trilateral. La lista purtroppo è da immaginare lunga. Il codice penale? Conterà solo quando punitivo. I diritti del cittadino? Ignorati senza bisogno di giustificazione. Equità? Al massimo Equitalia. Questa è la situazione (un déjà vu) prendiamone atto con calma e fermezza. Intanto mandiamogli cartoline, lettere, saluti, manifestiamo il nostro sostegno
Così scrive Gabriele Adinolfi, che secondo le voci su StormFront di CasaPound è capo occulto, mentre Gianluca Iannone sarebbe solamente il volto e la bandiera. Adinolfi scrive su un sito chiamato NoReporter che porta in bella vista tutti i link all’universo CasaPound. La fiaccolata in sostegno di Zippo al Gianicolo che ha raccolto oltre 500 attivisti al grido di “Zippo Libero” – urlo che forse il detenuto avrà sentito, visto che storicamente dal Gianicolo si parla con la sala grande di Regina Coeli – secondo l’organizzazione è stata un vero e proprio successo.
In carcere difficilmente avrà come vicini di cella gli attivisti dell’altra organizzazione neofascista attiva nell’ambito romano; se CasaPound, anche grazie a queste raccolte di firme, si sta lentamente “istituzionalizzando” e rifiutando esplicitamente la violenza come pratica d’azione – anche se poi qualcuno per qualche mazzata finisce dentro – Militia è tutt’altro.
MILITIA – Militia non è ufficiale, non ha un sito, non è raggiungibile: le forze dell’ordine che hanno mandato dentro cinque esponenti dell’organizzazione clandestina nera hanno dovuto faticare non poco per mettergli le manette. Militia ha un dossier apposito su Indymedia Roma; Militia è l’organizzazione che ha imbrattato i muri di Roma con scritte indirizzate alla guida della comunità ebraica della capitale, Riccardo Pacifici; e soprattutto che ha reso la vita difficile, se non difficilissima, al sindaco di Roma Gianni Alemanno. Ecco una delle loro scritte che se la prendeva, in passato, con entrambi, in occasione della visita del primo cittadino al campo di concentramento nazista di Auschwitz.
Perché tanto livore proprio contro il primo sindaco di destra che la Capitale abbia mai avuto? Perché, come raccontavamo, Alemanno non si sarebbe comportato come doveva, distribuendo opportunamente seggiole e seggiole a chi avrebbe dovuto averne. I ranghi di Militia, pieni di ex-attivisti di Ordine Nuovo, non hanno tardato a proclamare di essere pronti a divulgare un dossier proprio su Gianni Alemanno che, dunque, doveva stare bene in campana. Essendo riusciti a parlare con alcuni beninformati, avevamo raccontato la questione proprio su queste pagine tempo fa, quando una prima ondata di arresti falciò l’organizzazione (portando in galera dei “camerati” che ricevettero sul web una certa quantità di solidarietà).
Quelli di Militia , al contrario di molti altri, non si sono seduti alla tavola del sindaco e non hanno avuto alcun benefit dalla elezione di Alemanno, sebbene si siano egualmente spesi per la sua elezione in Campidoglio, dicono alcuni di loro. (…) Boccacci (Maurizio, uno dei dirigenti di vertice del gruppo, ndr), intuendo di essere stato messo in mezzo in un gioco piu’ grande di lui, ha tirato così fuori (per ora solo a parole ) un “dossier” a carico del sindaco Alemanno.(…) Le voci raccolte negli ambienti dell’ estrema destra romana ne confermano l’ esistenza e, anzi: qualcuno confida di essere stato presente la notte del 21 dicembre di qualche anno fa, quando “un certo ministro dell’ agricoltura, arrivò in elicottero in mezzo alle montagne del reatino“, per partecipare assieme ai suoi camerati al rito runico del “SOLE INVITTO” ( un rituale esoterico molto caro ai nazisti).
Tutto questo negli ultimi mesi è rimasto sopito, mentre le autorità indagavano: fino alla nuova ondata di arresti che ha visto altri cinque nomi di Militia finire in manette, e perquisizioni a tappeto in tutta Roma; perquisizioni che hanno certamente colpito anche l’unico ritrovo noto di Militia, ovvero la Palestra Popolare Primo Carnera: intitolato allo storico boxeur che davanti a Benito Mussolini combatteva in camicia nera e che il Minculpop presentava come un eroe della stirpe italiana. Nel quartiere periferico (e degradato) di Nuovo Salario i giovani entrano in un’isola di fascismo del terzo millennio dove possono agevolmente imparare a pigliarsi a pugni: il tutto fortemente rivendicato, peraltro.
E poi ci sono gli altri. Perché il mondo della destra radicale è pieno di sigle e siglette, vecchie e nuove, antichi protagonisti e nuovi attori: tutti, oggi come oggi, concordi nel criticare il governo dei banchieri e del capitale internazionale: “Tiranni e Borghesi, ancora poco tempo”, è uno dei motti di Militia: “La rivoluzione scoppia in un momento”.
E TUTTI GLI ALTRI – Così, da Forza Nuova a Fiamma Tricolore, fino alle organizzazioni giovanili di destra, i manifesti contro il governo monti sono più che espliciti.