Censis: «Più di 8 milioni di italiani contagiati dall’allerta terrorismo»
07/01/2016 di Redazione
Donna, tra i 35 e i 44 anni, residente nelle regioni del centro. È questo il profilo dell’italiano del 2015 contagiato dall’allerta terrorismo dopo gli attentati di Parigi – un anno oggi dalla strage di Charlie Hebdo – e la crescente attenzione internazionale circa l’avanzata dell’Isis: l’indagine del Censis fotografa le abitudini di vita degli ultimi dodici mesi interrogandosi sulle «ragioni dell’onda populista che sta investendo le società europee». Il dato non può non allarmare: ben 8,3 milioni di concittadini mutato i loro comportamenti come reazione alla «crescente paura dell’altro». A Repubblica il direttore generale dell’Istituto di ricerca socio-economica Massimiliano Valerii commenta: «Ciò si intreccia al timore di attentati, accompagnata da venature islamofobe. Questa paura crea un primo sostrato sociale funzionale all’affermazione del neo-populismo».
Sempre Repubblica spiega con Vladimiro Polchi in cosa consiste questa paura e come condiziona la vita quotidiana:
Il 65,4% degli italiani ha modificato le abitudini per timore di attacchi terroristici. Più nel dettaglio, il 73% evita di fare viaggi all’estero, in particolare in Paesi a rischio attentati. Più di tutti rinunciano i giovani tra i 18 e i 34 anni (il 77%). Il 53% evita luoghi simbolo, potenziali bersagli di attentati, come monumenti, stazioni ferroviarie e piazze. Il 52,7% si tiene alla larga da cinema, teatri, musei, concerti. Il 27,5% non prende più la metropolitana, il treno o l’aereo. Il 18% evita addirittura di uscire la sera
Le risposte all’allerta terrorismo sono variegate:
Il 44% degli italiani chiede la creazione di una forza europea che fermi i terroristi ovunque nel mondo. Il 38,6% ritiene essenziale aiutare le forze democratiche e laiche dei Paesi arabi. Il 27% vorrebbe che fossero inasprite le pene per i terroristi arrestati. Il 26% propone di investire contro il disagio sociale nelle periferie e tra gli immigrati. Il 25,8% suggerisce di sostenere ovunque gli islamici moderati, nemici di quelli estremisti. Poco più del 24% chiede di chiudere tutte le frontiere, incluse quelle tra i Paesi europei. Il 17,7% spinge ad attaccare militarmente lo Stato islamico in Siria e Iraq. Il 13% infine vorrebbe vietare la preghiera degli imam estremisti e nelle moschee non autorizzate
Il Censis fa notare inoltre come la discriminazione etnica sia in crescita in tutta Europa: il 64% dei cittadini dell’Ue ritiene che sia diffusa nel proprio Paese e il dato sale al 73% tra gli italiani. Quando però si passa a esempi concreti, i pregiudizi sembrano in parte cadere. La maggior parte dei cittadini europei (71%) e italiani (69%) dichiara che si sentirebbe a suo agio se una persona di origine etnica diversa da quella della maggior parte della popolazione ricoprisse la carica politica più alta nel proprio Paese. E solo una minoranza di italiani dichiara che si sentirebbe a disagio se avesse un collega di lavoro appartenente a un altro gruppo etnico, di colore (14%) o di origini asiatiche (14%).
Photocredit copertina ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images