“Chi fa le trattative? L’onorevole con l’ottava di reggiseno”
29/06/2011 di Dipocheparole
Luigi Bisignani al telefono parla delle abitudini del premier. E chiama in causa Maria Rosaria Rossi
Luigi Bisignani è davvero una linguaccia. E non perde mai occasione di parlare male al telefono di Silvio Berlusconi e di chi il premier tiene vicino a sé. Nell’articolo di Corrado Zunino su Repubblica di oggi, ad esempio,c’è un bel florilegio di dichiarazioni:
Con la Prestigiacomo (Bisignani detiene la sua password istituzionale e il suo telefono ha l’utenza collegata al ministero dell’Ambiente) lo spione scambia 128 telefonate. La “Presti” ne ha per tutti. Sulla Gelmini: «Berlusconi avrà detto: io non voglio una bambina, ma sbaglia perché lei ha il diritto». Su Cosentino: «Siccome fino a quando non si fottono a Berlusconi Nicola questo passo indietro lo deve fare…». Sulla Carfagna: «Con quella non ho niente a che vedere… Lei fa quattro cose e lui (Berlusconi) cancella tutti e dà ragione a Mara». Bisignani confesserà a Flavio Briatore: «Berlusconi è nel pallone poverino». E a Pomicino dice: «Paolo, non c’è nessun collante, lo stesso povero Letta è in balia… Sai chi è che fa le trattative riservate in questo momento? È la Rossi, una che ha l’ottava misura».
La Rossi citata dovrebbe essere, a quanto pare, Maria Rosaria Rossi, già chiamata in causa a suo tempo come “organizzatrice” di alcune cene del premier.
SOLO DUE CENE – La deputata confermava all’epoca di aver organizzato ‘solo due cene’ per conto del presidente del Consiglio, Berlusconi, precisava che ‘piu’ che feste erano semplici cene’ e che il ‘bunga bunga’ di cui ha parlato in una intercettazione ‘e’ una barzelletta’. Finora non ha ricevuto avvisi di garanzia e si dice ‘tranquillissima’, perche’ ‘non ha nulla da nascondere’. ‘Sono fatta cosi’ – aggiungeva – sara’ che il mio lavoro mi ha abituata a mantenere la calma’. Carlo Tecce, sul Fatto Quotidiano, completava all’epoca la sua biografia:
Oggi l’avvenente Rossi è deputata e componente di ben cinque Commissioni, amica di Emilio Fede, apprezzata da Lele Mora, ospite di Silvio Berlusconi a villa San Martino e pierre al Castello di Tor Crescenza, colonna romana di Arcore. Fine. Ma il segreto di una carriera veloce e forse precoce, per decifrare la sua biografia, va cercato all’inizio. In quel palazzo di cinque piani ai confini di Roma, all’annuncio ai cento ragazzi che per poche centinaia di euro, al telefono, recuperano crediti e chiudono contenziosi. Com’era il motto? “Mi candido per me, per voi, per tutti”. E ai lavoratori distribuiva le magliette di Forza Italia in onore dei politici in visita. Lei raccoglieva le firme, presidiava le sezioni: movimentista e fortunata. L’incontro con il Cavaliere è fiabesco: lui in viaggio per Milano, lei ai gazebo per la libertà.