Il Codacons chiede i test pre-vaccinali (ma non sono validi per gran parte del mondo scientifico)

Il Codacons mette gratuitamente a disposizione dei cittadini interessati un modello di istanza da presentare alla ASL e al pediatra di famiglia in caso di convocazione per la vaccinazione: con il documento si chiede di procedere ad adeguate indagini pre-vaccinali e alla somministrazione di vaccini in composizione monovalente.

L’istanza è disponibile sul sito Codacons (all’indirizzo http://codacons.it/vaccini-listanza-ricevuto-linvito-al-centro-vaccinale/). Già oltre 3500 famiglie – spiega l’associazione – hanno scaricato l’istanza. Peccato però che con quel documento papà e mamme potranno fare poco o null: perlomeno per i test pre-vaccinali.

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I TEST PRE-VACCINALI SONO INUTILI

Il perché è presto detto. Spesso il fronte free vax ha parlato di screening genetici in vista di vaccinazioni pediatriche. Ci si è chiesti, e la scienza continua a chiederselo, se la genetica possa influire o meno sulla possibilità di incorrere in reazioni avverse. In realtà finora i vari tentativi effettuati non hanno portato a nulla di concreto. Nel 2008 i CDC (Centers of Disease Control and Prevention – Centri di Prevenzione e Controllo delle Malattie) statunitensi, quelli che monitorano la sicurezza dei vaccini oltreoceano, hanno finanziato ricerche, ancora in corso, per rilevare un nesso tra genetica e sicurezza del vaccino. In particolare uno studio relativo all’antinfluenzale a somministrazione intranasale non ha individuato alcun nesso tra polimorfismi genetici e la comparsa di un effetto avverso. I test pre-vaccinali sono una pratica che non è seguita da gran parte delle associazioni scientifiche e non è nemmeno presa in considerazione nel Red Book 3, il testo di riferimento del settore.

L’Istituto Superiore della Sanità ha precisato come non esista nessun test «in grado di predire gli effetti collaterali dei vaccini». Perfino Roberto Gava mette in dubbio la loro efficacia.

Nel vademecum di Epicentro “Vaccinazioni pediatriche: le domande difficili” la questione viene affrontata in maniera più approfondita. Ad esempio a proposito della tipizzazione HLA (consigliata da Gava) scrive:

In ogni caso, tornando ai nostri test laboratoristici, va detto che ci sono dei test che si possono fare, ma non sono totalmente affidabili, perché anche se risultassero normali, non potrebbero escludere una immaturità del sistema immunitario e/o una particolare incapacità di gestire l’intenso stress immunitario che le attuali vaccinazioni multiple (7 vaccini inoculati contemporaneamente) possono causare in organismi predisposti.

Nell’articolo in questione vengono elencati le varie analisi disponibili, dal dosaggio dei minerali (sodio, potassio, magnesio, calcio, fosfato, zinco) a quello sulle emoglobine. Saperne l’esito non tutela il soggetto a eventuali reazioni avverse. No. Non solo. Esistono (e ce ne sono vari on-line) test fai date. Non hanno alcuna valenza clinica.

I TEST PRE-VACCINALI E LA GIURISPRUDENZA

E come siamo messi con i test-prevaccinali nelle aule di un tribunale? La Corte Costituzionale con la sentenza n. 258 del 20-23 giugno 1994 ha stabilito: “È necessario porre in essere una complessa e articolata normativa di carattere tecnico che individui esami chimico-clinici idonei a prevedere e prevenire possibili complicanze da vaccinazione“. Non significa necessariamente che si debbano effettuare test pre-vaccinali. Il ministero della Salute finora in merito ha emanato solo una Circolare Ministeriale, del 7 aprile 1999, che decreta che non siano esami chimico-clinici da eseguire prima delle vaccinazioni.

(in copertina foto ANSA/GIUSEPPE LAMI)

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