I condomini contro Libera: «No a striscioni antimafia nel nostro palazzo»
31/07/2017 di Redazione
Succede a Bitonto. Un appartamento è stato confiscato alla criminalità organizzata e affidato in gestione a un’associazione.
Del Caso ne parla Rutigliano per Repubblica:
Eppure ad alcuni condòmini il gesto e la pubblicità non richiesta per quello striscione sul palazzo non sono piaciuti. Tanto che si sono recati direttamente in municipio per chiedere la rimozione della scritta. «Danneggia l’immagine della palazzina» è stata l’accusa di un paio di coppie di inquilini. Un segnale forse piccolo, ma evidente, di quanto girare la testa dall’altra parte in alcuni casi sia ancora il gesto meno faticoso. E di quanto sia necessario lavorare sulla cultura del cittadino.
Succede a Bitonto, a meno di 20 chilometri da Bari. Una città di oltre 55mila abitanti, famosa per gli uliveti, la produzione
olearia e dotata di uno splendido centro storico. Ma che conosce bene le infiltrazioni criminali, in cui tre diversi clan si spartiscono il traffico di droga sul territorio e su cui la Direzione investigativa antimafia pone grande
attenzione, nella relazione relativa al secondo semestre del 2016, «per la recrudescenza di gravi episodi commessi anche
con l’uso delle armi». Qui però l’intervento dello Stato prova a farsi sentire. Sono 20 finora i beni confiscati alla mala,
tra cui 15 fondi agricoli, alcuni dei quali ancora occupati abusivamente nonostante le reiterate denunce. L’associazione Libera quest’anno l’ha scelta dal 22 al 29 luglio scorso come sede di uno dei suoi campi estivi, “E!state liberi”. E tra le attività dei partecipanti c’è stata anche quella di riordinare la casa che la onlus L’anatroccolo, storica realtà cittadina di sostegno
ai disabili, ha ricevuto in concessione per nove anni.
(in copertina il manifesto contestato. Foto Libera Fb Bitonto)