Il PD si divide ancora sulla data del congresso
24/02/2017 di Redazione
Il Partito Democratico è ancora diviso sulla data del congresso, uno dei motivi per cui Pierluigi Bersani e altri esponenti della minoranza interna hanno deciso di uscire. Matteo Renzi spinge per far svolgere le primarie aperte a iscritti ed elettori domenica 9 aprile. Una data particolarmente ravvicinata, che è stata proposta dal presidente della commissione congressuale, Lorenzo Guerini. La vicinanza del 9 aprile è stata pesantemente criticata da Michele Emiliano, che ha perfino minacciato di ricorrere alla magistratura, come riporta La Repubblica. La dichiarazione del presidente della Puglia è probabilmente un’esagerazione, ma all’interno del PD la data del congresso continua a creare forte agitazione. Una parte del Partito Democratico chiede una riflessione adeguata a un momento difficile, mentre la maggioranza ancora fedele a Matteo Renzi sembra favorevole all’accelerazione. La candidatura di Andrea Orlando ha diviso solo in modo parziale la maggioranza che ha sostenuto l’ex segretario e presidente del Consiglio, anche se potrebbe rendere più difficile il superamento del 50% alle primarie. Le organizzazioni periferiche del PD chiedono un rallentamento del congresso, vista la difficoltà ad organizzare in tempi così rapidi le convenzioni dove voteranno solo gli iscritti. L’avvicinarsi delle amministrative rappresenta un ostacolo per un congresso da svolgersi nel mese di maggio, la richiesta di Emiliano, e in parte anche di Orlando. Lorenzo Guerini ha rimarcato come entro il 30 aprile il PD debba avere un rappresentante legale in carica detentore del simbolo per evitare ricorsi e poterlo presentare con tranquillità alle prossime comunali. Oggi, se non ci saranno ritardi motivati da problemi politici nel trovare un accordo, dovrebbe esser stabilita la data del congresso e delle primarie. Ritardato anche l’annuncio dei gruppi parlamentari formati dai fuoriusciti dal Partito Democratico. La scissione sembra oramai inevitabile, ma non si sa ancora chi farà parte della nuova formazione parlamentare, che sarà composta da ex PD ed ex Sinistra Italiana/Sel.