L’allarme di Cantone e Pignatone: «C’è gente che non vede l’ora di essere corrotta»
28/04/2016 di Redazione
Più che un allarme una certezza. Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità anticorruzione e il procuratore Giuseppe Pignatone sono sicuri: la corruzione è in aumento. «Se in passato la corruzione era uno degli strumenti per avvicinare gli amministratori, oggi è lo strumento principale della criminalità organizzata», ha sottolineato Cantone all’incontro «A mano disarmata», che si è tenuto all’Auditorium Parco della Musica.
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CORRUZIONE: ALLARME DI PIGNATONE E CANTONE
Riporta il Messaggero:
«Questo – ha proseguito Cantone – perché oggi le mafie sono meno forti, e quindi c’è meno capacità di intimidazione. E poi perché se compri un amministratore lo metti dalla tua parte per sempre, mentre se lo intimidisci sai di avere un potenziale nemico. Inoltre, spesso, gli amministratori sono molto facili da corrompere». Ma gli strumenti di contrasto alla mafia e alla corruzione secondo Cantone ci sono, «la legislazione antimafia italiana è un’avanguardia nel mondo». Il quadro descritto da Cantone disegna una situazione disarmante «C’è gente che non vede l’ora di essere avvicinata e di essere corrotta per fare un po’ di soldi. Questa
permeabilità rappresenta la parte più preoccupante del sistema».
Stessa situazione è descritta dalla situazione descritta dal procuratore Giuseppe Pignatone.
«Le infiltrazioni mafiose negli enti locali non sono una novità – ha esordito – Ci sono sempre state ma oggi, a giudicare dalle indagini, sono più accentuate». Pignatone, il procuratore che ha dato il via all’inchiesta Mafia Capitale, ha poi spiegato perché secondo lui «da dieci anni o quindici anni a questa parte» il rapporto tra le cosche e la politica si è fatto più stretto.
Per due motivi: «Da una parte, perché malgrado la crisi nelle amministrazioni ha continuato a esserci una certa quantità di denaro, e
dall’altra per un minore controllo sociale. E le due cose messe insieme contribuiscono a spiegare perché oggi, in quasi ogni operazione
antimafia, troviamo coinvolto un amministratore locale».