Il paese dove fumare cannabis è un diritto umano fondamentale
06/11/2015 di Redazione
La Corte Suprema messicana ha riconosciuto che fumare cannabis rientra nella sfera dei diritti insindacabili dallo stato, un vero e proprio diritto dell’uomo, spalancando così le porte a una futura legalizzazione del consumo e del commercio della marijuana e dei suoi derivati.
COSA È SUCCESSO IN MESSICO –
Il ricorso era stato presentato dalla Sociedad Mexicana de Autoconsumo Responsable y Tolerable A.C. (SMART), un gruppo costituito con il preciso proposito di sfidare legalmente le leggi messicane sul tema. Fin dal 2013 hanno portato diverse cause rivendicando il diritto di possedere, scambiare e fumare Marijuana e ora una prima causa è arrivata fino alle porte della Corte, che ha dato ragione ai ricorrenti. $ contro 1 hanno riconosciuto che il consumo di marijuana è ricompreso nel «diritto allo sviluppo della personalità» garantito dalla costituzione messicana. I ricorrenti sostenevano che come lo stato non può impedire a nessuno di consumare cibi poco salubri, così non può intromettersi in quello che è il consumo di una sostanza non più dannosa o pericolosa di altre liberamente in commercio.
CANNABIS LIBERA, MA NON SUBITO –
La sentenza non cambia molto per ora, se non per i quattro che hanno firmato il ricorso e che ora sono liberi di fumare e possedere cannabis, perché cambi la legge sono necessarie almeno altri 4 giudizi simili da parte della Corte, che però vista l’organizzazione dei ricorrenti potrebbero giungere nel giro di un paio d’anni. Con lo stesso sistema in Messico sono stati introdotti i matrimoni omosessuali, che la politica non aveva avuto il coraggio d’affrontare.
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CANNABIS LEGALE OVUNQUE ? –
Se il Messico si aggiungerà agli Stati Uniti e al Canada, dove il nuovo premier Trudeau ha annunciato la legalizzazione, si verrà a creare una regione americana enorme, dall’Artico ai tropici, dove il consumo della marijuana sarà legale. Una possibilità che poi spingerà necessariamente i paesi dell’America Latina a confrontarsi con la nuova realtà, per non parlare delle agenzie internazionali che si occupano di guerra alle droghe e delle legislazioni nazionali nelle democrazie avanzate al di fuori del continente americano.