Di cosa è morto (davvero) l’uomo malato di morbillo a Catania
27/09/2017 di Redazione
Ieri si è fatto un gran parlare dell’uomo morto per morbillo, a 42 anni, a Catania.
Il caso catanese però mostra alcune particolarità. Particolarità che meritano un approfondimento, seguendo le parole del dottor Mario Cuccia, responsabile del servizio epidemiologia dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania. L’uomo in questione, che è morto dopo aver contratto il morbillo, in realtà aveva altre malattie che non lasciavano vie di scampo.
MORBILLO: LA SITUAZIONE EPIDEMICA E LA MALATTIA CHE COLPISCE I NON VACCINATI
Partiamo da una premessa. Come è la situazione in Sicilia? Secondo Cuccia c’è in atto un’epidemia di morbillo che ha picchi più alti del solito, è più prolungata nel tempo e tende a colpire non soltanto l’infanzia, ma anche gli adulti.
La Sicilia è tra le prime sette regioni in Italia con il più alto numero di casi di morbillo. Finora, secondo il bollettino settimanale del ministero, sono 287 i casi nella regione. Quasi la metà provengono dalla provincia di Catania (dove è morto l’uomo).
«Dall’inizio dell’anno – ha dichiarato l’esperto all’agenzia Ansa – a Catania abbiamo avuto 165 casi, numeri inconsueti e molto alti che sono legati alle mancate vaccinazioni. Ci sono anche casi di persone vaccinate, ma sono pochi e il quadro clinico è molto più lieve. Si è alzata anche l’età media. Si attesta intorno ai 23 anni, con casi limiti che sono un bambino di pochi mesi e un 59enne. Non è più una malattia dell’infanzia». Per l’epidemiologo dell’Asp di Catania, «l’unica strada è la prevenzione, e quindi i vaccini». In Catania in particolare si vaccina di meno che nel resto dell’isola: solo sei bambini su 10 vaccinati nel 2016.
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MORBILLO A CATANIA: LE ALTRE CAUSE CHE HANNO PORTATO ALLA MORTE DEL 42ENNE
E ora veniamo al caso specifico del morto di Catania. L’uomo era immunodepresso e non vaccinato. Aveva l’Aids, al suo stadio terminale e quindi il suo sistema era decisamente vulnerabile. Non solo. Aveva anche un cancro alla pelle che come spiega Cuccia è tipico di chi ha l’Aids.
“Per quanto riguarda il caso specifico dell’uomo morto a Catania il morbillo è solo la causa finale di morte. L’uomo, originario della provincia di Agrigento e non vaccinato contro il morbillo, era affetto da Aids in stadio terminale e aveva anche un cancro alla pelle tipico di chi è affetto di Aids. Era già stato ricoverato nel reparto di Malattie infettive del Policlinico Ferrarotto di Catania più volte, perché in provincia di Agrigento non ci sono reparti di malattie infettive”
Se fosse stato vaccinato si sarebbe salvato? Probabilmente sì, anche se il suo esser immunodepresso e allo stadio terminale della malattia lo avrebbe posto in costante pericolo anche davanti a banali forme influenzali.
SI PUO’ MORIRE DI MORBILLO?
La malattia in genere non ha sintomi gravi (provoca principalmente un’eruzione cutanea, simile a quelle della rosolia o della scarlattina, e dura tra i 10 e i 20 giorni) ma in alcuni casi può essere addirittura fatale. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità è responsabile di un numero compreso tra le 30 e le 100 morti ogni 100.000 persone colpite. Le complicazioni della malattia sono dovute principalmente a superinfezioni batteriche: otite media, laringite, diarrea, polmonite o encefaliti (infiammazioni del cervello). Si riscontrano più spesso nei neonati, nei bambini malnutriti o nelle persone immuno compromesse. Per questo la vaccinazione è consigliata per chi è affetto da Hiv e non ha ancora sviluppato l’Aids.