Consiglio di Stato: «Obbligo di vaccinazione per le scuole di infanzia già da quest’anno»

26/09/2017 di Redazione

Il Consiglio di stato risponde al quesito presentato dal Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia e chiarisce che: «Già a decorrere dall’anno scolastico in corso, trova applicazione la regola secondo cui, per accedere ai servizi educativi per l’infanzia e alle scuole dell’infanzia, occorre presentare la documentazione che provi l’avvenuta vaccinazione».

Lo rende noto in una nota il Segretariato Generale della Giustizia Amministrativa. A inizio settembre il direttore della Sanità veneta Domenico Mantoan ha emesso un decreto di moratoria di due anni, per posticipare il termine di consegna della documentazione vaccinale al 2019. I tecnici della regione guidata da Luca Zaia avevano riscontrato delle incongruenze tra il decreto attuativo della legge Lorenzin e le circolari diffuse a fine agosto dai ministeri di Istruzione e Salute. Il nodo della questione è la frequentazione di nidi e materne da parte dei bambini non in regola con la documentazione vaccinale: stando alla legge, sembrava che fino all’anno scolastico 2019/2020 nessuno sarebbe rimasto fuori dagli istituti, le circolari, invece, prevedono il contrario.

IL CONSIGLIO DI STATO CHIARISCE: «BAMBINI NON VACCINATI FUORI DA ASILI E MATERNE GIÀ DA QUEST’ANNO»

A seguito di molte polemiche, due giorni dopo la Regione Veneto ha sospeso la moratoria, ma sull’interpretazione della legge Lorenzin ha chiesto un parere al Consiglio di Stato, arrivato oggi: «Il Consiglio di Stato, in risposta a un quesito del Presidente della Regione Veneto, ha reso un parere sull’interpretazione della normativa vigente in materia di obbligo vaccinale (decreto-legge n. 73/2017). In particolare, nel parere si è chiarito che, già a decorrere dall’anno scolastico in corso, trova applicazione la regola secondo cui, per accedere ai servizi educativi per l’infanzia e alle scuole dell’infanzia, occorre presentare la documentazione che provi l’avvenuta vaccinazione», chiarisce la nota del vertice della giustizia amministrativa. Quindi, l’iscrizione dei bambini non in regola non decade – come scritto nella legge – ma loro non potranno accedere agli istituti.

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ZAIA: «RISPETTIAMO TOTALMENTE LE CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO DI STATO»

«Il parere al Consiglio di Stato sulle modalità di applicazione della legge nazionale sui vaccini lo avevamo chiesto noi, quindi ne rispettiamo totalmente le conclusioni. Ci riserviamo peraltro di leggerne integralmente i contenuti, aldilà delle anticipazioni avute tramite le Agenzie», commenta Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che contro la legge Lorenzin ha anche presentato ricorso alla Corte Costituzionale. «La discussione è stata proprio oggi fissata dalla Consulta per il 21 novembre 2017 in udienza pubblica», fa sapere il governatore.

Plaude alla decisione del Consiglio di Stato la ministra della Salute Beatrice Lorenzin:  «Una buona notizia: è sempre importante ricordare che i vaccini sono le uniche armi per combattere virus pericolosissimi», commenta.

 

Foto copertina: ANSA/CESARE ABBATE

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