Matteo Salvini è free vax: «Vaccinarsi deve essere una libera scelta, non un obbligo sovietico»

Matteo Salvini si schiera dalla parte del governatore della Regione Veneto Luca Zaia. «Vaccinarsi deve essere una libera scelta, non un obbligo sovietico», ha dichiarato in conferenza stampa.

Ho due figli e vaccinati ma sono per la liberta’ di scelta: dieci vaccini non esistono in alcun Paese europeo. In quindici Paesi europei non esiste nemmeno un vaccino obbligatorio. Non vorrei che l’Italia fosse stata scelta come cavia da case farmaceutiche

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MATTEO SALVINI FREE VAX: NO DELLA LEGA ALL’APPELLO DI FORZA ITALIA

La Lega quindi respinge la proposta di Forza Italia che aveva invitato la Regione Veneto a conformarsi alle altre regioni: «Romani e Brunetta hanno tempo per occuparsi di altri problemi. Zaia sta ricevendo le lodi di tante associazioni». «C’è una sola Regione con un’anagrafe vaccinale certificata: il Veneto. È una battaglia di libertà e di cura fondata sulla cultura e la modernità», ha aggiunto.

Le ministre di Istruzione e Sanità, Valeria Fedeli e Beatrice Lorenzin, hanno scritto al governatore Zaia, per chiedergli di rivedere la sua posizione: «L’adozione di un provvedimento correttivo, anche a tutela dei cittadini della sua Regione e in particolare dei minori che non possono vaccinarsi per motivi di salute e che per tale motivo necessitano della protezione `di gregge´». Lui ha replicato via Facebook con un lungo post: «Il Veneto è contro i vaccini? No e poi no. Difendiamo il modello veneto che dal 2007 non ha l’obbligo vaccinale, ma punta sull’informazione capillare delle famiglie ottenendo una copertura vaccinale superiore alla media italiana. Il Veneto con le sue scelte di condivisione e non di coercizione, è più favorevole ai vaccini di tante altre Regioni perché l’informazione e la condivisione aumentano le adesioni, l’obbligatorietà le farà calare. Non siamo untori, siamo amministratori attenti al miglior modo per raggiungere il risultato, e la copertura garantita in Veneto dimostra che lo si raggiunge non con la coercizione, ma con l’informazione e la collaborazione con i genitori».

(in copertina foto ANSA / MATTEO BAZZI)

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