“Costa Concordia, cocaina ed escort a bordo”
01/03/2012 di Redazione
La denuncia di un ex dipendente ai magistrati. E quei sospetti sull’Allegra
In attesa dell’incidente probatorio, l’inchiesta sul naufragio del Costa Concordia all’Isola del Giglio sembra aggiungere particolari inquietanti. Secondo un articolo pubblicato oggi sul Messaggero e a firma di Cristina Mangani molti rivoli di indagine si sono aperti dopo che i magistrati hanno ascoltato dipendenti ed ex. Una di queste, di cui è stato rivelato per ora solo il nome (Valentina), ha parlato di cocaina e prostituzione a bordo. Ha lavorato come infermiera dal 2009 al 2010 su tre navi del gruppo:
La donna parla dei pessimi rapporti che aveva con il comandante Francesco Schettino. Sono accuse, le sue, nate da un risentimento personale, o fatti reali? Valentina ha inviato diverse mail al procuratore di Grosseto Franco Verusio. La documentazione è stata messa a disposizione delle parti, anche se la società di navigazione ha smentito che sulle sue navi si faccia uso di droghe. C’è poi un documento che tira in ballo la Costa Allegra, la stessa nave che è andata alla deriva alle Seychelles. La segnalazione fariferimento a una richiesta di risarcimento presentata da uno studio legale di Velletri, nella quale si cita una comunicazione data dalla Compagnia durante una crociera del luglio 2010 che avvertiva i passeggeri del ritardo di nove ore all’arrivo per via di un guasto al sistema di propulsione. Lo stesso problema che, in seguito all’incendio, ha fermato la nave nell’OceanoIndiano.
NEL FRATTEMPO – Intanto, mentre e’ cominciato questa mattina a Mahe’ lo sbarco delle 1.049 persone a bordo della Costa Allegra, il Codacons che ha gia’ avviato le pratiche per una nuova azione di risarcimento nei confronti di Carnival e Costa Crociere, torna sulla questione degli indennizzi in favore dei passeggeri coinvolti nell’incidente. “Appare chiaro a tutti come i viaggiatori a bordo della Costa Allegra abbiano subito ingenti danni, dalla vacanza rovinata alle condizioni precarie in cui hanno dovuto viaggiare negli ultimi giorni, passando per la paura subita a seguito dell’incendio scoppiato a bordo e alla deriva della nave nell’Oceano Indiano. Tali danni – spiega il Presidente Carlo Rienzi – dovranno essere adeguatamente risarciti, e se Costa Crociere si limitera’ ad un indennizzo da elemosina come nel caso della Concordia, per i passeggeri si aprirebbe addirittura la possibilita’ di inserirsi nell’azione di gruppo avviata negli Usa a seguito del naufragio del Giglio”. Il Codacons – ha detto ancora Rienzi, invita “tutti i passeggeri della Allegra, una volta rientrati nelle proprie citta’, a contattare la nostra associazione utilizzando il modulo pubblicato sul nostro sito internet, al fine di far valere i propri diritti ed ottenere un risarcimento equo e commisurato ai disagi subiti”.
LE WEBCAM SPENTE – E un’altra testimonianza agli atti getta luce inquietante su quanto accaduto:”LaConcordia – ricorda l’ad Pierluigi Foschi – ha urtato uno scoglio al Giglio, mi dice, ha una falla importante, stiamo organizzando l’abbandono della nave”. Non sa altro e allora io e il comandante Garbarino prendiamo le carte nautiche e cerchiamo di verificare la posizione. Tentammo di collegarci alle webcam ma erano spente». Foschi spiega di aver parlato pure con Manfred Ursprunger, vicepresidente operativo. «Mi disse che tutti i passeggeri erano sostanzialmente salvi», riferisce ancora. E c’è anche chi se la prende con l’esecutivo. L’on. Girlanda, deputato del Pdl, torna sulla vicenda della Costa Crociere, dichiarando in una nota: “dopo i recenti incidenti, evidenziando il silenzio assordante del governo sulle due vicende e di quello di gran parte della stampa, che non è andato oltre gli aspetti cronachistici dei due gravi episodi “.