Chi sono Cristian e Luca: gli agenti che hanno fermato Anis Amri, il killer di Berlino
23/12/2016 di Redazione
Cristian Movio è l’agente che è stato colpito da Anis Amri, il presunto sospettato dell’attacco terroristico a Berlino, neutralizzato durante un banale controllo a Sesto San Giovanni. L’agente, 36 anni, è ricoverato in ospedale ma non risulta in pericolo di vita. L’altro agente impegnato nella sparatoria con il sospettato si chiama Luca Scatà.
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“Per fortuna l’agente non è in pericolo di vita, gli ho fatto gli auguri di pronta guarigione, e gli auguri di buon Natale, dicendogli che grazie a lui gli italiani passeranno un Natale più felice“, ha detto il ministro dell’Interno Marco Minniti, nel corso di una conferenza stampa al Viminale. Ieri notte, alle tre circa, una pattuglia si trovava in piazza Primo maggio a Sesto San Giovanni (Milano). La zona è quella antistante alla stazione. Luca e Cristian si sono avvicinati ad Anis per una richiesta di controllo. Nel giro di pochi secondi il tunisino ha estratto la pistola dallo zainetto e ha aperto il fuoco urlando, secondo le indiscrezioni, “Poliziotti bastardi”. Uno dei proiettili ha colpito Cristian mentre Luca, collega in prova con 9 mesi di servizio, ha risposto al fuoco uccidendo il tunisino.
CRISTIAN MOVIO E LUCA SCATA’: CHI SONO I DUE AGENTI CHE HANNO FERMATO IL SOSPETTATO DI BERLINO
Cristian Movio è stato trasportato all’ospedale San Gerardo di Monza, è entrato in pronto soccorso intorno alle 4 del mattino, in codice rosso per una ferita da arma da fuoco alla spalla destra. L’uomo – spiega poi il Giornale – è stato poi trasferito in codice verde in Ortopedia e traumatologia, dove è rimasto in osservazione in attesa dell’intervento per la rimozione del proiettile dalla spalla. Chi è il collega che lo ha salvato, Luca Scatà? Riporta Panorama:
Entrambi gli agenti avevano appena fatto formazione attraverso un corso sui controlli ai potenziali sospetti di terrorismo chiamato Blink e organizzato dal Dipartimento della Polizia di Stato per tutti gli equipaggi italiani. Movio e Spatà avevano partecipato a questo corso esattamente un mese fa.
“Ho sentito Luca questa mattina presto. Mi ha chiamato per tranquillizzarmi temendo che avessi sentito alla tv della sparatoria e che fossi preoccupata. Mi ha detto che stava bene”, ha detto la madre di Luca Scatà, l’agente di polizia che ha sparato al tunisino accusato della strage di Berlino. “La polizia è sempre stata il suo sogno – ha spiegato la signora Scatà – Noi eravamo preoccupati ma l’abbiamo assecondato. Luca è forte e determinato e noi ne siamo orgogliosi”
(Credits: in copertina Scatà ANSA/Facebook)