Stadio della Roma, la guerra Grancio-Raggi si sposta in tribunale

Nuovo caso dissidenti nel Movimento 5 Stelle. Qualche settimana fa, la consigliera Cristina Grancio era stata sospesa dal partito perché in disaccordo con alcuni aspetti tecnici sulla realizzazione dello stadio a Tor di Valle. Ora, la Grancio presenta ricorso contro la decisione e porta il Movimento romano in tribunale. È la prima volta che accade nella capitale.

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CRISTINA GRANCIO, UNA NUOVA GRANA PER VIRGINIA RAGGI

Una fronda interna che arriva con una tempistica quantomai pericolosa. Virginia Raggi, infatti, è nel bel mezzo del ciclone causato dal caso-nomine e che potrebbe vedere un suo rinvio a giudizio tra qualche giorno. In più, qualche giorno fa, il Movimento 5 Stelle ha dovuto incassare l’annuncio dell’assessore alle Partecipate Massimo Colomban, che ha anticipato le proprie dimissioni per l’autunno prossimo. Fonti interne al Campidoglio, inoltre, mettono in evidenza qualche malumore tra i consiglieri che compongono la maggioranza del Movimento 5 Stelle.

La sospensione della consigliera Grancio si era palesata dopo che, in commissione urbanistica, aveva disertato il voto sulla pubblica utilità dello stadio di Tor di Valle, esprimendo dubbi anche sui 45 milioni di euro necessari a costruire l’opera che andrebbero a gravare direttamente sulle tasche dei cittadini di Roma. La Grancio aveva «chiesto chiarezza», ma in risposta aveva ottenuto soltanto la notifica della sospensione.

Ora, il suo ricorso è stato depositato in tribunale dall’avvocato Lorenzo Borrè che ha già seguito casi simili in passato. Primo fra tutti quello di Marika Cassimatis, che aveva vinto le primarie online per la candidatura a sindaco di Genova e che era stata delegittimata via blog da Beppe Grillo.

Quello della Grancio, dunque, si presenta come un caso giuridico, ma che ha soprattutto una valenza politica. A rischio c’è la tenuta della maggioranza: anche la sua collega Gemma Guerrini non avrebbe partecipato alla votazione sullo stadio, mentre l’altra esponente del Movimento in Campidoglio, Monica Montella, ha indetto una raccolta firme tra i militanti per salvare la collega sospesa.

(FOTO: ANSA/GIUSEPPE LAMI)

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