Da Che Guevara a Guccini: quando la destra ruba gli eroi alla sinistra

ABBIAMO IMPARATO – Poi ci sono i furti con scasso. Chi immaginava di vedere il marchio della tartaruga sotto una bella foto di Ernesto Guevara de la Serna, noto al mondo come il Comandante Che Guevara? Il rivoluzionario cubano protagonista di una delle epopee di sinistra più note ai giovani e agli anziani militanti comunisti di tutto il mondo, tutte le ere e tutte le età, diventò protagonista di un convegno tenuto proprio a Casapound dal titolo “Abbiamo imparato ad amarti”, dal titolo di una nota canzone; occasione del dibattito, un libro che raccontava “l’altro Che Guevara”.

Nel 42esimo anniversario della morte in battaglia di Ernesto Che Guevara, venerdì 9 ottobre, Casapound ricorda il guerrigliero da sempre icona della sinistra con una conferenza dedicata a ‘l’altro Che’. Al centro dell’incontro, intitolato ”Aprendimos a quererte”, ossia ”Abbiamo imparato ad amarti” dalla notissima canzone di Carlos Puebla dedicata al Comandante, il saggio di Mario La Ferla in libreria per Stampa Alternativa, “L’altro Che. Ernesto Guevara mito e simbolo della destra militante”.

 

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Il cappello sulla dinamica lo mise Gabriele Adinolfi, ex Terza Posizione, padre nobile di Casapound.

Negli anni Sessanta – spiega Adinolfi – un intero mondo orfano della Rsi, o nato dagli orfani della Rsi, ritrovò nella lotta per l’indipendenza dei popoli contro il colonialismo qualcosa della sua anima e della sua guerra. Il massimo rappresentante politico di quel mondo nel dopoguerra, il Presidente argentino Peron, rovesciato da un golpe reazionario ed esule in Spagna, era l’alfiere della Tercera Posicion in ottica anti-imperialista. Ottimi i suoi rapporti con Fidel Castro e addirittura di collaborazione con Ernesto Guevara detto El Che. Queste sono le ragioni per le quali in Italia i primi a onorare la figura del guerrigliero caduto furono uomini di matrice ‘nera’,

Fu Peacereporter, poi, a diffondere l’appello della Casa della Memoria Peppino Impastato: il militante antimafia di Cinisi, fondatore di Radio Aut, fu reclutato in un manifesto di Casapound Palermo che ne commemorava la morte.

UNO DUE TRE QUATTRO CINQUE DIECI CENTO PASSI- Il problema è che, come racconta il notissimo film “i Cento Passi”, Peppino Impastato era un ex militante comunista poi candidatosi in Democrazia Proletaria.

Si tratta solo di operazioni di immagine che nulla hanno a che fare con i contenuti e il dibattito politico, altrimenti sarebbe impossibile per un gruppo di estrema destra riconoscersi nel percorso di un comunista rivoluzionario ed antifascista come fu Peppino. Altrimenti bisognerebbe consigliere a Casapuond & company di studiare ed acculturarsi per capire quali sono le enormi differenze esistenti tra una figura come quella di Peppino e quelle dei loro soliti ispiratori e mentori che hanno ampiamente dimostrato la loro negatività nella storia del nostro paese

 

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Così il comunicato di chi detiene l’eredità di Peppino Impastato.

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