Il decreto per cancellare il reato di immigrazione clandestina
08/01/2016 di Redazione
«L’articolo 10bis è abrogato». Una riga per dire addio al reato di immigrazione clandestina. La misura contenuta nella legge Bossi-Fini del 1998 ed emendata dal decreto sicurezza voluto nel 2009 dal quarto governo Berlusconi – e più volte contestata dall’Europa, in quanto punisce non un comportamento, ma uno status – è pronta per essere cancellata. L’accelerazione è arrivata prima di Natale su spinta del ministro Andrea Orlando: la depenalizzazione è all’articolo 4 – «modifiche in materia di disciplina dell’immigrazione» – del D.Lgs che ha già avuto il lasciapassare della commissione Giustizia e ricevuto il plauso del il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti. Il Nuovo Centrodestra di Alfano però non ci sta ed ecco spiegata la frenata.
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Liana Milella su Repubblica di oggi spiega i principali dubbi della formazione che fa capo al ministro dell’Interno:
Le motivazioni sono presto dette. Sul piano burocratico un aggravamento pesante sulle prefetture, su cui si riverserebbe tutto il peso delle sanzioni amministrative. Oggi il reato è punito, recita il testo unico, con l’ammenda da 5 a 10mila euro. Domani resteranno solo le violazioni relative all’ingresso senza documenti. Ma la ragione principale del “niet” è tutta politica. Il reato di immigrazione è un vessillo della destra, per anni lo ha vantato la Lega, è venduto come lo strumento che avrebbe dovuto fungere da dissuasore per l’ingresso in Italia. […] Oggi, si ragiona dalle parti di Alfano, «non c’è un cessato allarme che potrebbe giustificare il ripiegamento sul reato, c’è semmai un’emergenza forte, rispetto alla quale non è politicamente opportuno retrocedere».
Per la commissione Giustizia della Camera presieduta dalla dem Donatella Ferranti la depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina non sarebbe affatto da considerare un passo indietro
«La trasformazione del reato in illecito amministrativo non inciderebbe sulla funzione preventiva di deterrente della sanzione, ma avrebbe il pregio di consentire alla magistratura di interrogare i soggetti entrati in Italia clandestinamente senza considerarli indagati, ma come vittime del reato di traffico di esseri umani»
Photocredit copertina ANSA