Delitto Ferrara, il piano dei due amici per il duplice omicidio: «Buttiamo i corpi nel fiume»
13/01/2017 di Redazione
Trasportare i due corpi delle due vittime in auto e poi gettarli nel fiume. Era questo il piano dei due amici di 16 e 17 anni che la notte tra il 9 e il 10 gennaio a Pontelangorino di Codigoro, in provincia di Ferrara, hanno compiuto un duplice omicidio, uccidendo i coniugi Salvatore Vincelli e Nunzia Di Gianni, di 59 e 45 anni, genitori del 16enne, massacrandoli nella loro villetta a colpi di ascia in testa.
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DELITTO FERRARA, IL PIANO DEI DUE AMICI: GETTARE I CORPI NEL FIUME
I due minorenni, interrogati in un centro di accoglienza di Bologna, hanno confessato di aver ucciso la coppia, aggiungendo anche dettagli inediti relativi alla fase di progettazione e di esecuzione del delitto. Stando a quanto riferito dai loro avvocati a scatenare l’odio del figlio dei due coniugi (il 16enne avrebbe pagato l’amico per aiutarlo ad eliminare i suoi genitori) non sono stati i rimproveri per il rendimento a scuola, o comunque non solo quello, ma «problemi non adolescenziali non trattati con i dovuti modi, da parte di entrambi. Sia dai genitori, che da lui stesso e anche da parte della società». Il piano dei due amici prevedeva di legare i cadaveri a corde e massi per farli sparire nelle acque. Scrivono Giuseppe Baldessarro su Repubblica:
Sulle fasi di pianificazione del duplice omicidio è venuto poi fuori che i due volevano far sparire i corpi dei Vincelli. Dopo averli uccisi a colpi d’ascia, l’idea era quella di trasportare i corpi con l’auto del padre dell’amico fino al Po di Volano. Qui li avrebbero legati con delle corde a dei grossi massi per farli sparire tra le acque. Qualcosa tuttavia non è andata per come previsto. E i cadaveri sono rimasti uno ai piedi del letto e l’altro in garage, nella villetta di Pontelangorino. Che subito dopo il delitto sia successo qualcosa lo ha detto anche l’avvocato del figlio della coppia assassinata. Per Bacca anche nella stessa notte del massacro erano iniziati i ripensamenti. «Blocchi emotivi notevoli», li ha definiti. Sta di fatto che solo ventiquattro ore dopo i due hanno ceduto e confessato. Tra l’altro il giovane Vincelli è stato il secondo, e il più restio, ad ammettere le proprie colpe.
(Immagine da Pixabay.com)