Delitto Garlasco, c’è una nuova inchiesta: indagato il ragazzo del dna su Chiara Poggi
23/12/2016 di Redazione
C’è una nuova inchiesta sul delitto di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007, per il quale il 12 dicembre 2015 Alberto Stasi è stato condannato in Cassazione a 16 anni di carcere. La mamma di Stasi negli ultimi giorni aveva chiesto alla Procura di Pavia di riaprire il processo sulla base dei risultati di una nuova perizia, secondo la quale le tracce di dna rinvenute sotto le unghie della vittima non sono del ragazzo.
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DELITTO GARLASCO, INDAGATO UN AMICO DEL FRATELLO DI CHIARA POGGI
Ora la procura ha accolto l’esposto della donna e, nell’aprire la nuova inchiesta, ha indagato un amico del fratello di Chiara. A darne notizia è oggi il Corriere della Sera. Scrive Andrea Galli:
Il suo profilo genetico, come svelato lunedì dal Corriere, coincide con i frammenti di Dna trovati sotto le unghie di Chiara Poggi, uccisa la mattina del 13 agosto 2007 nella villetta di Garlasco. Era un amico di Marco, il fratello della 26enne, e frequentava l’abitazione di via Pascoli 8 spesso muovendosi in bicicletta. La «prima» inchiesta sull’omicidio si era conclusa con la condanna definitiva a sedici anni per l’ex fidanzato di Chiara, l’oggi 33enne Alberto Stasi, detenuto dallo scorso dicembre nel carcere di Bollate. Ma adesso, al termine dell’indagine difensiva dei legali dello studio Giarda (che assistono la famiglia Stasi) insieme a una società di investigazioni, la Procura di Pavia ha aperto una «seconda» inchiesta. Accogliendo l’esposto della mamma di Alberto, Elisabetta Ligabò, e iscrivendo nel registro degli indagati quel giovane, all’epoca appena maggiorenne.
Ad incastrare l’amico del fratello di Chiara Poggi non sarebbe solo il test del dna, che la polizia giudiziaria dovrà comunque ripetere per approfondire gli accertamenti della società di investigazioni effettuati nell’ambito della perizia della difesa. Come scrive ancora Galli sul Corriere, il giovane che oggi risulta indagato era già stato ascoltato due volte dai carabinieri, una volta pochi giorni dopo il delitto e un’altra un anno dopo. Alberto Stasi, che oggi ha 38 anni, all’epoca dei fatti ne aveva 24. La sua vicenda processuale è durata 14 anni: prima di essere condannato in Cassazione era stato assolto due volte.
(Immagine da archivio Ansa)