Le bugie di Di Maio sulla nuova legge elettorale «attentato alla volontà popolare» | VIDEO
29/09/2017 di Redazione
Di Maio ha attaccato in modo durissimo la nuova legge elettorale che sarà portata in aula nei prossimi giorni, il cosidetto Rosatellum-bis, definendolo un attentato alla volontà popolare concepito per danneggiare appositamente il Movimento 5 Stelle. Il giudizio di valore del candidato premier M5S è opinabile, e come tale si può accettare, mentre sono false due affermazioni in merito ai meccanismi che penalizzarebbero i 5 Stelle nella ripartizione dei seggi.
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DI MAIO CONTRO IL ROSATELLUM-BIS VIDEO
Il cosidetto Rosatellum-bis è un sistema misto tra maggioritario e proporzionale, che sinteticamente funziona così. I seggi sono assegnati al 36% in collegi uninominali, dove diventa parlamentare il candidato che ottiene un voto in più degli altri. Il 64% dei rimanenti seggi è distribuito su liste proporzionali bloccate. C’è una sola scheda: si può votare per il candidato, o per una lista che lo sostiene. Nel primo caso il voto viene attribuito anche alle coalizioni che lo sostengono, che così vedranno aumentare il loro peso nella distribuzione dei seggi proporzionali. Il meccanismo penalizza i partiti che non faranno alleanze, mentre favorisce le coalizioni. Su questo ha ragione Di Maio, ma una alleanza è pur sempre una scelta politica. Il candidato premier M5S dice però due bugie piuttosto evidenti per criticare il Rosatellum-bis. Secondo Di Maio se il M5S prendesse il 30% dei voti avrebbe il 15% dei seggi. Questo è sostazialmente impossibile, come dimostrano le simulazioni fatte da YouTrend.
IL ROSATELLUM-BIS NON IMPEDISCE LA VITTORIA M5S COME DICE DI MAIO
Se il M5S prendesse il valore attuale rilevato dai sondaggi, alla Camera dei Deputati otterrebbe il 27% dei seggi. Con il 27% dei voti, avrebbe poco più del 24% dei seggi. Con il 35% nel voto di lista, conquisterebbe il 42% dei mandati alla Camera dei Deputati. Il meccanismo del Rosatellum-bis premia chi si allea, ma in caso di significativo vantaggio premia la forza che arriva prima nel voto di lista, in ultima ratio decisivo vista l’impossibilità della preferenza disgiunta. Di Maio afferma anche se il M5S arrivasse in testa non avrebbe la maggioranza per ricevere l’incarico di formare un governo. Anche questo è falso: se i 5 Stelle fossero la prima forza con un buon vantaggio su PD e centrodestra sarebbe pressoché impossibile formare una maggioranza senza di loro. A meno di immaginare l’inimmaginabile, come un’intesa tra Renzi e Salvini. Il Rosatellum-bis è una legge altamente criticabile, che può sfavorire chi scegli di non allearsi, ma sicuramente non toglie ai 5 Stelle di potersi affermare come primo partito italiano. come sostiene Di Maio. Quello dipenderà solo dal voto degli italiani, qualsiasi sia il meccanismo elettorale.