Di Maio candidato premier? Non ancora: c’è l’ipotesi del ricorso contro le primarie M5S

26/09/2017 di Redazione

Con la consultazione online di giovedì 21 settembre Luigi Di Maio è stato scelto dagli iscritti al Movimento 5 Stelle come candidato premier e capo della forza politica. Ma sul voto che ha incoronato il vicepresidente della Camera c’è ancora l’ombra del ricorso. Ne parla in questi giorni l’avvocato romano Lorenzo Borrè, ex pentastellato, in prima linea nel difendere gli attivisti espulsi, sospesi o che si ritengono danneggiati dai vertici del partito fondato da Beppe Grillo. Come riporta oggi Il Fatto Quotidiano, il legale potrebbe proporre istanza contro la votazione elettronica che ha eletto Di Maio.

 

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BORRÈ: «VALUTO RICORSO CONTRO LE PRIMARIE M5S»

L’avvocato ha riferito di essere stato contattato da un gruppo di iscritti al M5S veneti, ed altri sparsi, per valutare un’eventuale azione legale. «Ci sono – sostiene Borrè –  due gravi nodi giuridici. Il primo è che il capo politico andrebbe comunque nominato dall’assemblea dei soci, ossia dagli iscritti. Il secondo è che la votazione è stata ristretta ai soli portavoce, cioè eletti ed ex eletti, lasciando fuori gli altri iscritti, che avevano pieno diritto di elettorato passivo». Ma il capo della forza politica non è il capo politico previsto dal regolamento, si potrebbe obiettare. «È stato Grillo a Rimini – precisa Borrè – a dire a Di Maio che d’ora in poi ricorsi e denunce se li dovrà sorbire lui. Proprio come il capo politico dell’associazione».

(Foto: ANSA / ALESSANDRO DI MARCO)

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