Donald Trump e l’aiuto di Julian Assange per l’inchiesta sulla Russia

16/09/2017 di Andrea Mollica

Donald Trump potrebbe essere aiutato da Julian Assange a uscire senza danni dall’inchiesta sull’influenza della Russia nelle presidenziali americane. Le indagini condotte dall’Fbi sono le più pericolose per il presidente in carica, e un insperato appoggio starebbe per arrivare da una persona inaspettata.

TRUMP E LA TRATTATIVA CON ASSANGE SULL’HACKERAGGIO RUSSO

Il fondatore di Wikileaks ha iniziato una trattativa con un deputato repubblicano, Dana Rohrbacher, noto per le sue posizioni filo russe, appoggiata dalla Casa Bianca. A Julian Assange è stato chiesto di dimostrare con prove documentali come la pubblicazione delle email del Democratic  National Committee, l’hackeraggio più impotante durante le presidenziali americane, sarebbe avvenuto senza l’appoggio dei servizi russi. In questo modo verrebbe meno uno dei sospetti più importanti sull’influenza della Russia nelle elezioni americane vinte da Donald Trump. La trattativa è stata confermata da Rohrbacher al Wall Street Journal, il primo quotidiano che ne ha parlato.  Il rappresentante repubblicano ha telefonato a John Kelly, il capo dello staff alla Casa Bianca, e ha discusso i termini dell’accordo. Julian Assange chiede una immunità dalle pesante indagini avviate dagli Stati Uniti contro di lui, che l’hanno costretto a rifugiarsi nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra per sfuggire all’arresto. Assange avrebbe assicurato di poter provare la mancata influenza della Russia sulle presidenziali americane, ma ha chiesto di aver un dialogo diretto con figure apicali della Casa Bianca per poter aver garanzie sul suo  futuro. Donald Trump non sarebbe informato nei dettagli del piano secondo il Wall Street Journal, ma figure molto vicine al presidente Usa come il suo capo dello staff Kelly starebbero approfondendo la trattativa. In passato Trump era stato molto critico contro Assange, invocando la pena di morte su Twitter nei suoi confronti, ma poi aveva assunto una posizione meno severa quando il fondatore di Wikileaks aveva smentito l’hackeraggio russo del DNC.

Foto copertina: Dominique A. Pineiro/Planet Pix via ZUMA Wire

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