Donald Trump si è candidato alla presidenza degli Stati Uniti

17/06/2015 di Redazione

Donald Trump si candida alla presidenza degli Stati Uniti con un discorso delirante e offensivo verso milioni d’immigrati messicani.

Le possibilità di un suo successo sono remote, ma intanto ha scatenato l’ironia di quanti lo ritengono un candidato improbabile e buffo.

Donald Trump Makes Announcement At Trump Tower
Donald Trump presenta la sua candidatura (Foto Christopher Gregory/Getty Images)

LA CANDIDATURA DI DONALD TRUMP –

Ha cominciato con banalità come «L’America ha bisogno di un vero leader, di un leader forte» e ha proseguito con un classico attacco a Barack Obama, «non un leader un cheerleader», poi Donald Trump ha sbracato e parlando d’immigrazione ha usato toni offensivi contro cinesi, mediorientali e soprattutto contro i messicani: «Quando il Messico ci manda la sua gente, non ci manda i migliori. Non mandano voi, mandano gente che ha molti problemi e che ci portano quei problemi. Ci portano le droghe, ci portano il crimine, i loro stupratori… e qualcuno sarà anche un persona per bene immagino, ma parlo con le guardie di frontiera e loro mi dicono cosa stiamo ricevendo». Una frase che ha destato scandalo e che le maggiori testate italiane hanno riassunto minimizzando con « il Messico ci manda un flusso di persone che hanno problemi».

E TUTTI RISERO –

Un discorso super criticato anche al netto di queste affermazioni xenofobe, con Trump che si propone come manager degli Stati Uniti e subito dai social gli rispondono in diretta ricordandogli le 4 volte che ha dichiarato bancarotta. Poi le facili ironie sulla sua buffa pettinatura, Jon Stewart che lo deride e lo chiama  «Fuckface von Clownstick» (comprensibile anche senza traduzione), in pratica una gara a chi colpisce un soggetto che sembra fatto apposta per essere deriso.

LEGGI ANCHE: Il safari degli orrori dei figli di Donald Trump

TRUMP CONTRO TUTTI –

La candidatura di Trump difficilmente farà presa sull’elettorato repubblicano e non solo perché l’uomo non ha alcuna esperienza di governo. Molto popolare, è stato protagonista anche di diversi show televisivi, molto ricco, Trump rappresenta allo stesso tempo il self made man e quello che senza saltare di qua e di là dalla linea che separa la legalità dal crimine, è riuscito a costruire un impero immobiliare e non pagar dazio quando è incorso in qualche fallimento. Rozzo, estremamente diretto e scomposto nei suoi attacchi, vanitoso e arrogante («Non ho bisogno dei soldi di nessuno, non userò i soldi dei lobbisti. Userò i miei. Io sono molto ricco, sono davvero ricco») potrebbe aspirare ai consensi degli estremisti repubblicani anti-stato, che però non sono moltissimi e non certo sufficienti per aiutarlo a vincere le resistenze di un elettorato e di un partito per i quali è comunque un corpo estraneo. La sua candidatura tuttavia è stata accolta con grande favore ai media. Trump è un personaggio vulcanico e una vera miniera di dichiarazioni borderline, non ci sarà da annoiarsi nei mesi a venire.

 

 

 

Share this article