Drogarsi un giorno a Roma
23/05/2013 di Stefania Carboni
Dal Pigneto a piazza Cinecittà. Il market stupefacente sotto il Colosseo si può annidare ovunque. E se i decessi per droga diminuiscono del 56,8%, si affinano sempre di più le scelte dei giovani capitolini. Che spesso anziché optare per un bicchiere di vino non disdegnano la polvere bianca.
NO SIGA NO ALCOOL – Addio sigarette ma benvenuta coca. I giovani di Roma si “ripuliscono” ma emergono dati inquietanti sull’uso di alcune particolari droghe. Perlomeno è quello che risulta dallo studio “Minerva”, realizzato in collaborazione con l’Università “Sapienza” di Roma, che analizza alcune variabili dei giovani capitolini e il loro rapporto con gli stupefacenti. Dall’indagine effettuata su un campione di 3226 giovani (dai 13 ai 30 anni) è emerso che il 67 per cento di loro non fuma, il 3,3 per cento consuma sigarette ogni tanto mentre il 29,7 è fumatore abituale. Riguardo all’alcool anche qui c’è una strana inversione: il 33, 5 per cento non beve un bicchiere, il 39,5 è un bevitore “sociale”, il 25,2 sono binge drinkers (ovvero tante tazze nel giro di poco tempo) mentre 1,7 per cento sono i forti bevitori. Nell’Aurelio e Boccea risiede il maggior numero di non bevitori (36,8%) mentre la presenza più rilevante di bevitori sociali, è riscontrata negli ex Municipi VII ovvero Centocelle, Tor tre teste, Tor Sapienza (con 48,7%) e a Prati (48,5%). I binge drinkers prevalgono soprattutto a Montesacro (45,2%).
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BAMBA BOOM – Passando poi alle sostanze stupefacenti solo il 9,3 per cento dichiara di fumare una canna di tanto in tanto mentre il 9,8 ne fa un uso abituale. Tra i non residenti a Roma (15,1%), e nell’ex Municipio VII (14,8%), la presenza più rilevante di consumatori abituali. Complessivamente, poco più di un quinto del campione (21,3%) ritiene che fumare cannabinoidi abbia degli effetti positivi. La più elevata percentuale di fumatori occasionali di cannabis è stata riscontrata ai Parioli. Erba a parte il 22,2 per cento dichiara che ha usato altre droghe in situazioni occasionali, mentre l’1,6 sono abitudinari. La sostanza più consumata è la cocaina al 44,2 per cento, segue l’ecstasy al 27,9, la ketamina al 10 per cento, gli psicofarmaci al 5,3 per cento e LSD al 4,7 per cento.
L’età conta. I più giovani (14-16 anni) sono quelli con più presenze di non consumatori, mentre le persone tra i 17-18 anni sono la falange forte di consumatori occasionali (29,8%) anche con sostanze psicoattive (2,5%). Il primo contatto con la prima canna, seguono cocaina e poi in misura quasi uguale ketamina, amfetamine, eroina, lsd, inalanti, ice/shaboo, ghb.
PERCHE’ LO FANNO – Tra i motivi spiegati nel questionario, i ragazzi esprimono che gli effetti positivi dell’uso di droga siano ricoducibili soprattutto alla categoria sollievo dall’ansia e dallo stress (50%), seguita dalla categoria rilassamento (42%). Il 4% del campione ritiene di far uso di sostanze stupefacenti per socializzare e il 4% la assume per sentirsi come gli altri. Circa il 23,7% del campione dichiara di avere consumato sostanze nella propria vita. I maschietti ci sono cascati di più (27,6%) rispetto alle femminucce (19,9%). Le prime volte? Emergono le feste fuori casa (oltre il 44 per cento) e in compagnia di amici (oltre 80 per cento). IL 28 per cento di loro dichiara di aver preso più droghe contemporaneamente nell’ultimo mese.
La percentuale più alta dei baby consumatori di droghe pesanti è stata individuata in pieno centro, con l’ex Municipio I (28,9%), tra Testaccio e Esquilino. Tra gli abitanti di Centocelle e La Rustica invece con il 6,1% c’è la presenza più alta di consumatori dei psicotropi. I dati sono stati diffusi ieri nella relazione annuale della Agenzia Capitolina per le tossicodipendenze. “Sarebbe auspicabile – precisano – allargare il raggio d’intervento per rivolgersi anche a tutte quelle dipendenze relative alle sostanze legali, quali alcol e tabacco, nonché alle dipendenze comportamentali patologiche, quali le dipendenze da gioco, da internet, dai social network, dallo shopping”.