Corsia preferenziale per la radiografia del gatto dell’amica. Gli esseri umani possono aspettare
04/11/2016 di Redazione
Pure il gatto. Devono aver pensato questo i pazienti dell’Ospedale di Sanremo quando hanno scoperto che anche i felini hanno usufruito di un canale preferenziale per accedere agli esami clinici. Ebbene si, ad un micio caduto da un quinto piano, la cui padrona era una cara amica, il radiologa Paolo Oggero, secondo quanto riportato da Repubblica – avrebbe garantito un trattamento tutto speciale. Ne parla Repubblica oggi a pagina 22:
Pazienti di serie A e di serie B. E nella premier league imperiese c’erano pure gli animali. Per la precisione il gattino di un’amica. Al micio precipitato da un quinto piano, il radiologo dell’ospedale di Sanremo, Paolo Oggero, avrebbe garantito una corsia preferenziale per una lastra che escludesse fratture. Ma il medico respinge l’accusa e parla di un’ecografia durata pochi secondi in una giornata in cui non c’era nessun paziente in attesa.
Felini a parte, è un’altra triste storia di malcostume sanitario quella che emerge dall’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Imperia e coordinata dal procuratore capo della stessa città Grazia Pradella e dal pm Marco Zocco.
Dieci persone, due medici della Asl 1, un impiegato della stessa Asl e sette tra titolari e medici di centri privati di analisi sono indagate per una serie di reati che vanno dalla corruzione, alla truffa, al peculato, al falso e all’abuso d’ufficio.
I finanzieri del colonnello Giovani Battaglia hanno fatto emergere quello che viene definito un doppio canale di prenotazioni di esami, radiografie, ecografie e analisi del sangue. Tutto ruotava soprattutto attorno all’ospedale di Sanremo.
Va quindi sottolineato che si parla di un qualcosa di più serio rispetto all’eventuale favore fatto ad un’amica. Qualcosa che suscita anche rabbia.
Attraverso riscontri documentali (ieri sono state effettuate 32 perquisizioni in abitazioni, uffici e studi e sono stati sequestrati registri e supporti informatici) e intercettazioni telefoniche, la Finanza sarebbe in grado di dimostrare che clienti abituali dei centri privati con la sola richiesta del medico ma senza aver prima telefonato al Centro unico prenotazioni della Asl, si presentavano direttamente presso le strutture convenzionate dove potevano effettuare subito l’accertamento diagnostico. I responsabili dei centri con una telefonata all’impiegato compiacente della Asl ottenevano l’inserimento del paziente che poteva così evitare le lunghe code di attesa. Queste ultime, invece, si allungavano per i pazienti senza raccomandazione che in molti casi si vedevano posticipare l’appuntamento per non meglio precisati problematiche sopravvenute.
Ma torniamo all’episodio del gatto. Un episodio definito “intollerabile”. Perché anche un gatto avrebbe usufruito di una corsia preferenziale, alla quale molti pazienti “non raccomandati” non potevano accedere.
È accaduto infatti che il dottor Paolo Oggero radiologo appartenente ad una nota vera e propria dinastia di medici della zona, dirigente medico all’ospedale di Sanremo , sia stato intercettato mentre dava indicazioni ad una sua amica il cui gatto era rimasto ferito.
Al momento Oggero è indagato per peculato insieme alla proprietaria del gattino Aurora De Iulis,immobiliarista del ponente ligure.
Ma cosa ha detto Oggero in questa intervista a Repubblica? Ha cercato di giustificare il suo comportamento, dicendo che l’ecografia – fatta con soldi pubblici comunque – non ha rubato più di dieci secondi
Allora dottor Oggero, si curano i gatti mente i cristiani aspettano?
«Guardi, è una vicenda kafkiana e se Finanza e Procura sostengono questo si tratta di un falso in atto pubblico ».
Racconti lei.
«Era un sabato di fine agosto, le due e mezza del pomeriggio, non ero al pronto soccorso ma in radiologia. Mi chiama un’amica: “Il gattino è caduto dal quinto piano posso portartelo?”. L’ho fatta venire, c’era il deserto. È arrivata con sua figlia, un’ecografia di un minuto per dirle che il gatto stava bene e tutto è finito lì».
Ma l’ospedale è pubblico e non siamo dal veterinario.
«Non c’era nessuno. Se fossimo stati con la sala d’aspetto piena non l’avrei fatto. Ma in quella circostanza… Sia chiaro che ho messo una guaina protettiva alla sonda».