Elena Ceste: «Il marito l’ha uccisa per affermare il suo dominio»
30/01/2015 di Redazione
«Disturbi di tipo ossessivo compulsivo. Eccessiva intransigenza in tema di moralità». La perizia lo descrive così: Michele Buoninconti avrebbe ammazzato non per gelosia, ma per affermare il suo dominio. Arrestato per omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere della moglie Elena Ceste – scomparsa il 24 gennaio e ritrovata morta il 18 ottobre – l’uomo ieri è stato raggiunto nella sua casa di Costigliole dai Carabieri di Asti e alla presenza dei suoi legali, Chiara Girola e Alberto Masoero, portato in caserma. Gli inquirenti non hanno dubbi, la colpevolezza emergerebbe in maniera evidente: riteneva Elena una madre inadeguata e una compagna infedele «da raddrizzare». La sua figura di marito e capofamiglia era stata messa in discussione dal tradimento scoperto un anno prima, aveva perso il suo potere sul nucleo familiare, la sua personalità era stata scavalcata. L’atteggiamento nei confronti della moglie era diventato morboso. Riporta La Stampa:
Controllava la moglie in maniera maniacale. Quando andava dal medico, voleva essere sempre presente. E il medico doveva rivolgersi a lui. Faceva l’assicurazione dell’auto […] solo per i mesi scolastici, in modo che non potesse uscire durante l’estate. Non le dava neppure i soldi per comprare il pane: «Devi dire che passerà tuo marito»
ELENA CESTE, MARITO ARRESTATO IN CASA – Il quadro psicologico fa il paio con i tentativi di depistaggio, le quattro diverse versioni e i gravi indizi di colpevolezza. Fin dal giorno della scomparsa per i carabinieri Michele Buoninconti non fa altro che mentire, e chiedere il silenzio anche ai quattro figli sui litigi e le incomprensioni avuti in passato con Elena: «A non ascoltare il padre si fa la fine della madre che non ha ascoltato il padre» minaccia intercettato quando accompagna una delle figlie in Procura. La svolta nelle indagini arriva però con l‘esame del terriccio del rivo in cui è stato ritrovato il corpo: stessi vegetali e minerali sono stati ritrovati sui vestiti della donna ‘trovati’ dallo stesso Buoninconti davanti al cancello e nel cortile di casa subito dopo la scomparsa. Per il pm è la prova che fu lui a trasportare il cadavere di Elena.