I numeri record dell’elezione di Trump
09/11/2016 di Redazione
Dalla valanga di cinguettii su Twitter agli errori dei sondaggi, dall’età del presidente al controllo del Congresso. La sfida delle presidenziali americane con numeri da record. Ecco alcune delle più significative cifre dell’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca.
ELEZIONE TRUMP, CONTROLLO DI CAMERA E SENATO AI REPUBBLICANI
I numeri da record riguardano innanzitutto il controllo del Senato da parte del partito repubblicano. Si tratta di un fattore di particolare rilevanza: con il voto di ieri il Congresso resta in mano al Gop, visto che i conservatori hanno saputo saldamente tenere le redini della Camera. Per ottenere la maggioranza al Senato, i Democratici contavano sulla vittoria della loro candidata alla Casa Bianca. Con la vittoria di Hillary Clinton si sarebbe ridotto da 5 a 4 lo scarto di seggi necessario a ribaltare gli equilibri tra i due schieramenti. Alla Camera, i Repubblicani hanno già riconfermato la loro maggioranza, pur avendo perso alcuni seggi a favore di candidati democratici. La conquista della maggioranza alla Camera e al Senato che non si verificava dal 1928.
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ELEZIONE TRUMP, CAPOVOLTO L’85% DI CHANCE PER LA CLINTON
Numeri da record sono anche quelli dei sondaggi, completamente errati. Nel giorno del voto autorevoli istituti demoscopici (e con loro anche i bookmaker) attribuivano alla Clinton circa l’85% di probabilità di successo sul candidato repubblicano. Il risultato del voto si è allontanato moltissimo dalle prevesioni. Tra le cause del fallimento dei sondaggi in queste ore vengono indicati i campioni interpellati con pochi elettori bianchi di ceto medio (in maggioranza sostenitori di Trump) e molti elettori bugiardi. Ci si interroga poi su un eccessivo affidamento nel dato demografico. Il New York Times, che al momento della chiusura dei seggi, attribuiva alla Clinton l’85% di probabilità di vittoria è stato costretto a fare pubblicamente mea culpa. «L’aver sbagliato bersaglio in questo modo – si legge sulle pagine del quotidiano – significa molto di più dell’aver sbagliato i sondaggi, perché si è trattato dell’incapacità di percepire la ribollente rabbia di una parte così vasta dell’elettorato americano, che si sente abbandonato all’interno di una ripresa economica che non coinvolge tutti e tradito da una serie di accordi commerciali che considera una minaccia al proprio posto di lavoro voluta dall’establishment di Washington, da Wall Street e dagli organi di informazione». Nel giorno del voto alcune delle principali agenzie di scommesse al mondo quotavano a 1,16/1,17 il successo della Clinton (solo 1,16/1,17 euro vinto per ogni euro puntato) e a 4,75/5,00 quello di Trump (4,75/5,00 euro vinti per ogni euro puntato).
ELEZIONE TRUMP, PRIMO PRESIDENTE ELETTO A 70 ANNI
Altro primato riguarda l’età del nuovo inquilino della Casa Bianca. Trump, il 15 giugno 1946, con i sui 70 anni, è il più vecchio presidente degli Stati Uniti mai eletto nella storia bicentenaria delle presidenziali americane. La Clinton è più giovane di lui di un anno (ne ha compiuti 69 lo scorso 26 ottobre). Trump ha strappato il record anagrafico a Ronald Reagan, che assunse la carica il 20 gennaio 1981 all’età di 69 anni e 349 giorni. Trump il giorno dell’insediamento, previsto il 20 gennaio 2017, avrà 70 anni e 145 giorni. Reagan conserva però un altro primato: essere stato l’unico presidente ad aver occupato la Casa Bianca oltre i 75 anni (record che il nuovo presidente eletto potrebbe battere solo con una seconda vittoria, nel 2020).
ELEZIONE TRUMP, 75 MILIONI DI TWEET NEL GIORNO DEL VOTO
Infine, l’acceso dibattito sui social network. Nel giorno del voto, fino al momento dell’annuncio della vittoria di Trump, le presidenziali americane hanno generato oltre 75 milioni di cinguettii su Twitter (relativi all’hashtag #Election2016). Il dato è stato diffuso proprio dal sito di microblogging, che ha sottolineato anche come nel 2012 l’intero Election Day abbia totalizzato solo 31 milioni di tweet. Ovviamente massima attenzione al web è stata dedicata anche dai due protagonisti della sfida elettorale. Dopo il succeso, Trump ha subito modificato su Twitter la sua biografia e ha pubblicato il primo cinguettio da presidente eletto, annunciando che «nessuno sarà più dimenticato».
(Foto da archivio Ansa. Credit: EPA / SHAWN THEW)