Elezioni Roma 2016, Roberto Giachetti pronto alla corsa: arriva il video
15/01/2016 di Redazione
Roberto Giachetti c’è: il vicepresidente della Camera pronto a rompere gli indugi con un video in cui annuncia la sua candidatura per le Elezioni Roma 2016. Dovrebbe arrivare nella giornata di venerdì 15 gennaio la discesa in campo dell’ex capo di gabinetto di Francesco Rutelli al Campidoglio, “lanciato” – almeno informalmente – dal presidente del Consiglio Matteo Renzi nel suo videoforum con Repubblica Tv. Dopo una tale presa di posizione da parte del segretario politico del Partito Democratico, ragiona l’ex esponente radicale, schivare la corsa non sarebbe possibile. E così, la macchina Giachetti è pronta a mettersi in moto per la competizione elettorale capitolina.
ELEZIONI ROMA 2016, GIACHETTI PRONTO ALLA CORSA: ARRIVA IL VIDEO
Il Messaggero nella Cronaca di Roma, con Simone Canettieri dettaglia.
Oggi, dopo pranzo, il vicepresidente della Camera trasforma in gol l’assist del premier-segretario Matteo Renzi: «Posterò un video su Facebook e Twitter per dire che accetto la sfida», ha confidato ieri il radical-dem a diversi parlamentari del suo partito. Al suo fianco sono scesi in campo i vertici del partito che lo «hanno definito un ottimo candidato con il quale si può vincere». La saldatura tra renziani romani e Giovani Turchi è ufficiale. E’ il resto del Pd, però, a tacere. A partire dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti: un rumoroso silenzio che nasconde il fastidio per un metodo non condiviso. In generale, tra i dem capitolini non c’è proprio un clima di euforia: prevale il tatticismo-scetticismo. E soprattutto le primarie agitano i sonni di molti. Dovranno essere del Pd o allargate a Sel? I vendoliani temporeggiano, per la cosa rossa Stefano Fassina è il candidato in pectore. Oggi l’ex viceministro presenta nuove iniziative elettorali e intanto è pronto a far esprimere il parlamento sulla candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024 (una mera mossa anti-renziana con scarso seguito). Il timore di primarie ultraleggere e strette, c’è chi le chiama slim, è palpabile. Preoccupano la capacità «di mobilitazione di un partito commissariato dopo lo scandalo di Mafia Capitale e la mancanza al momento di trascinatori», ragiona più di un dirigente. La minoranza del Pd, intanto, aspetta e cerca di organizzarsi al meglio. Oggi al circolo (dissidente) Donna Olimpia è in programma un incontro pubblico con tre papabili candidati: il deputato Roberto Morassut, il senatore Walter Tocci ed Estella Marino, ex assessore all’Ambiente.
Nel frattempo fuori dal Pd ci si continua a muovere sottotraccia: Ignazio Marino sarebbe pronto a giocarsi la partita alle primarie, il Movimento Cinque Stelle sarebbe in difficoltà nello schierare i candidati uscenti. Così, si sonderebbero altre opzioni.
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La notizia che «ha rinnovato la tessera del Pd, pagando gli arretrati» è letta da molti come un messaggio per dire: signori, io ci sono e ci vedremo alle primarie. Oppure forse direttamente alle urne con una lista civica anti-renziana e spostata a sinistra. Molto dipenderà dal correntone della minoranza dem. «A sinistra di Giachetti continuano a esserci praterie». Con piccoli sussulti si muovono anche gli altri, però. Soprattutto i grillini alle prese con gli immancabili problemi interni. L’altra sera si sono riuniti alla Camera i parlamentari romani e i comunicatori del M5S. Si è fatta l’analisi della situazione. Dei 233 candidati al consiglio comunale – da cui poi uscirà l’aspirante sindaco attraverso una seconda votazione del web – continuano a rimanere in evidenza solo i quattro ex consiglieri comunali uscenti. Che a loro volta sono divisi: Marcello De Vito è appoggiato da un gruppo di parlamentari romani(Ruocco e Taverna), Virginia Raggi ha dalla sua parte gli altri ex colleghi dell’Aula Giulio Cesare (Stefano e Frongia) e non è vista male dalla stella del direttorio Alessandro Di Battista. Il rischio di uno scontro fratricida dunque è alle porte. E dopo il caos del caso Quarto il M5S non può permettersi altri scossoni. Ecco perché, in maniera informale, i vertici stanno facendo trapelare una comunicazione diversa: «Tra i 233 candidati ci sono anche altre figure molto qualificate, docenti e ingegneri»
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