Elezioni presidenziali Usa 2016, Trump verso una clamorosa vittoria
09/11/2016 di Andrea Mollica
ELEZIONI USA 2016
Ore 06.56 09 Novembre 2016
Donald Trump è a soli 15 grandi elettori dalla presidenza. Michigan e Pennsylvania in bilico, ma ormai il destino di Hillary Clinton sembra segnato. Lo staff di Trump, che ancora non esce allo scoperto, fa trapelare una dichiarazione “E’ una grande notte per l’America”.
Ore 05.23 9 novembre 2016
Una notte incredibile ha portato Hillary Clinton a un passo dalla presidenza, quando i primi spogli in Florida sembravano consegnarle un’ampia vittoria, per poi rovesciare ogni pronostico. Ora, sostanzialmente, è il Midwest l’ago della bilancia e in particolare il Michigan, ora verso The Donald ma da quasi 30 anni feudo ininterrotto dei democratici. Se il repubblicano lo conquisterà, sarà presidente, altrimenti la sfavorita (ormai dobbiamo chiamarla così) avrà ancora qualche speranza di vittoria.
Ore 02.31 9 novembre 2016
Hillary Clinton è ormai la superfavorita alla vittoria finale. In Pennsylvania e New Hampshire gli exit poll sono dalla sua parte e confermano i sondaggi della vigilia. La Florida è in bilico ma a giudicare dalle zone mancanti nello spoglio dovrebbe essere democratica, e come in North Carolina, Ohio e Virginia la forza di Donald Trump nelle aree rurali compensa le notevoli perdite che registra nelle contee chiave. Intanto in Messico molti preparano la festa per la sconfitta di The Donald.
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Ore 2130 8 novembre 2016
Mancano 2 ore e mezza alla chiusura dei primi seggi, nelle zone orientali di Kentucky e Indiana. All’1 chiuderanno le urne in questi due Stati, insieme a Georgia,South Carolina, Vermont e Virginia. Se ci fosse una chiara indicazione su uno stesso vincitore in Georgia e Virginia, dove i sondaggi sono favorevoli a Trump e Clinto rispettivamente, ci sarebbe un fortissimo segnale sul nuovo presidente. All’1 e 30 chiudono i seggi in due Stati in bilico importanti, North Carolina e Ohio. Alle ore 2 finiscono le operazioni di voto in molti Stati, prevalentemente già orientati verso uno dei due candidati. Alabama, Connecticut, Delaware, Illinois, Maryland, Massachusetts, Mississippi, New Jersey, Oklahoma, Rhode Island, Tennessee e District of Columbia. Florida, Maine, Missouri, New Hampshire e Pennsylvania sono invece considerati più equilibrati. Alle 2 e 30 chiudono i seggi in Arkansas, lo Stato natale di Bill Clinton, alle 3 seguito da Arizona, Colorado, Michigan, Minnesota, New Mexico e Wisconsin, Stati in bilico, e altri Stati invece dal vincitore più prevedibile, come Kansas, Louisiana, Nebraska, North Dakota, South Dakota e Wyoming, e i grandi New York E Texas. Alle 4 arrivano i dati di Iowa, Montana, Nevada e Utah, mentre alle 5 si chiude in California, Hawaii, Oregon e Washington, oltre a Idaho. A quell’ora i media chiameranno il presidente eletto se nel Collegio Elettorale ci sarà la maggioranza di 270.
Ore 19 8 novembre 2016
Le presidenziali sono solo una delle numerose elezioni federali, statali e locali dell’8 novembre. Ci saranno in contemporanea 34 elezioni senatoriali, il rinnovo di tutti i 435 distretti congressuali della Camera dei Rappresentanti, 12 governatoriali, più le consultazioni per le assemblee legislative di 44 Stati, e diversi referendum su temi piuttosto sentiti, come legalizzazione della marijuana e aumento del salario minimo.
Ore 18 8 Novembre 2016. 47 Milioni di americani almeno hanno già votato alle elezioni di Usa 2016 secondo le stime del prof. McDonald grazie alle procedure di early voting, il voto in anticipo.
Le elezioni presidenziali Usa 2016 si svolgeranno martedì 8 novembre. In quel giorno gli statunitensi voteranno per il loro quarantacinquesimo presidente. La sfida per la successione di Barack Obama si giocherà principalmente tra Hillary Clinton, la candidata democratica, e Donald Trump, il candidato repubblicano. I sondaggi rilevano un’elezione incerta, anche se l’ex segretaria di Stato appare favorita, sia nel voto nazionale che in quello, decisivo, negli Stati in bilico.
I CANDIDATI DELLE ELEZIONI USA 2016
Hillary Clinton e Donald Trump sono i principali pretendenti alla Casa Bianca di Usa 2016. La candidata democratica riceverà la nomination democratica giovedì 28 luglio alla Convention di Philadelphia. L’ex segretario di Stato corona così il percorso politico iniziato al fianco del marito Bill Clinton, il quarantaduesimo presidente degli Stati Uniti, quando diventò governatore dell’Arkansas. Hillary Clinton ha ottenuto la vittoria alle primarie democratiche contro Bernie Sanders, il senatore del Vermont di simpatie socialiste che ha conquistato consensi ben superiori al previsto. La candidata democratica ha vinto in modo più difficoltoso del previsto, anche se con un margine di vantaggio piuttosto largo, di circa 15 punti percentuali nel voto popolare. Un vantaggio ancora più ampio, favorito dal ritiro dei suoi avversari, è stato conquistato da Donald Trump alle primarie repubblicane. Il miliardario di NYC è stato la grande sorpresa di Usa 2016. La sua candidatura è stata giudicata poco credibile da molti osservatori e da larghi pezzi dell’establishment Gop, ma ha da subito conquistato gli elettori. Stella della TV e imprenditore di successo, Trump ha sfondato nel cuore degli elettori conservatori delusi dalla politica tradizionale e ostili all’immigrazione.
CHI VINCERÀ LE ELEZIONI PRESIDENZIALI AMERICANE
ELEZIONI DEL PRESIDENTE USA 2016: COME SI VOTA
Gli Stati Uniti eleggono il loro presidente attraverso un organismo chiamato Collegio elettorale, Electoral College, disciplinato dalla Costituzione americana all’articolo 2, comma 2 e 3. A differenza di quanto si pensi l’elezione del presidente americano non è diretta, perché i rappresentanti del Collegio elettorale sono nominati dalle assemblee legislative degli Stati. Le norme approvate a partire dai secoli scorsi e la prassi costituzionale ormai consolidatasi ha però ormai reso vincolante l’orientamento degli elettori nel voto dei membri dell’Electoral College. Ogni Stato ha un numero di Voti Elettorali che deriva dalla somma della sua delegazione congressuale formata da due senatori a testa e il numero di deputati alla Camera dei Rappresentanti assegnato in basa alla popolazione. La California è lo Stato con più rappresentanti nel Collegio elettorale, 55, mentre Alaska, Delaware, Montana, North Dakota, South Dakota, Vermont, Wyoming e il distretto di Columbia, la capitale Washington Dc, hanno solo 3 Voti elettorali. Il Collegio che elegge il presidente ha in totale 538 voti: è eletto chi ne conquista almeno 270. Le elezioni presidenziali degli Stati Uniti prevedono anche un eventuale ballottaggio nel caso in cui nessun candidato raggiunga il quorum di 270 Voti elettorali. Il secondo turno è affidato alla Camera dei Rappresentanti, dove i deputati non votano singolarmente, ma per Stati. Solo due elezioni, nel 1800 e nel 1824, sono state decise dalla Camera e non dal voto del Collegio elettorale.
SWING E BATTLEGROUND STATES: GLI STATI IN BILICO ALLE ELEZIONI PRESIDENZIALI USA 2016
Le elezioni presidenziali sono decise dal voto nei singoli Stati. Il candidato che raggiunge la maggioranza relativa in 48 Stati su 50, e a Washington Dc, conquista tutti i Voti elettorali assegnati da uno Stato. Solo Maine e Nebraska distribuiscono i loro Voti elettorali in base al candidato vincitore in ognuno dei loro distretti congressuali. Il meccanismo elettorale basato sulla competizione negli Stati influenza in modo assai rilevante la campagna presidenziale. I candidati puntano la maggior parte delle loro risorse finanziarie e organizzative per vincere nei cosiddetti swing o battleground States, gli Stati in bilico, diventati decisivi per il raggiungimento dei 270 Voti elettorali. Gli Stati in bilico tendono a cambiare nei cicli elettorali: abitualmente i candidati alla presidenza investono in quelli dove il margine di vantaggio era più basso. I più probabili Stati in bilico del 2016 sono Colorado, Florida, Iowa, Nevada, New Hampshire, Ohio, Pennsylvania e Virginia. La Florida ha 29 Voti elettorali, la Pennsylvania 20, Ohio 18, Virginia 15. Il voto nazionale, anche se formalmente ininfluente, è però quasi sempre predittivo rispetto all’esito delle elezioni presidenziali. Solo in quattro casi nella storia degli Stati Uniti chi ha ottenuto meno voti a livello complessivo è stato eletto alla Casa Bianca, nel 1824, nel 1876, nel 1888 e nel 2000. Nel 1824 John Quincy Adams è diventato presidente grazie al voto della Camera dei Rappresentanti, dopo che Andrew Jackson l’aveva superato nel voto popolare. Nel 1876 il candidato democratico Samuel Tilden aveva ottenuto anche più voti elettorali del suo sfidante repubblicano Rutherford Hayes, ma l’assegnazione di quattro Stati dopo diversi mesi di scontri aveva portato alla conferma del Gop alla Casa Bianca. I Democratici accettarono la sconfitta ottenendo in cambio il ritiro delle truppe federali dal Sud ancora segregazionista dopo la fine della Guerra Civile nel compromesso del 1877. Nel 1888 il presidente Grover Cleveland non ottenne la riconferma alla Casa Bianca pur vincendo il voto nazionale contro lo sfidante Benjamin Harrison. Nel 2000 il vicepresidente Al Gore aveva ottenuto mezzo milioni di voti in più rispetto a George W. Bush, ma perse la Casa Bianca per poche centinaia di voti in Florida.
DATE ELEZIONI USA 2016: QUANDO SI VOTA
Le elezioni presidenziali 2016 si svolgeranno martedì 8 novembre. Dal 1845 la legge federale ha fissato nel martedì successivo al primo lunedì del mese di novembre la data delle elezioni. Si presume che questo giorno sia stato scelto per la natura agricola della società americana dell’epoca: la domenica non si sarebbe potuto votare per rispettare il riposo fissato dalla religione cristiana, mentre il mercoledì si svolgeva tradizionalmente il mercato. Da ormai molti anni molti Stati permettono di votare in anticipo rispetto all’Election Day. Praticamente tutti consentono il voto per corrispondenza, mentre in questi ultimi anni è cresciuta la possibilità di recarsi in anticipo nei seggi, con il cosiddetto early voting.
HILLARY CLINTON IN TESTA AGLI ULTIMI SONDAGGI DELL’8 NOVEMBRE 2016
Aggiornamento dell’8 novembre 2016
Hillary Clinton ha mantenuto un vantaggio demoscopico nei confronti di Donald Trump in tutta la campagna di Usa 2016, e lo conserva anche nel giorno del voto. Nella media finale dei sondaggi sulle intenzioni di voto realizzata da Real Clear Politics la candidata democratica ha un vantaggio di 3,3 punti percentuali, che sale a 3,5 per 538 e a 4,6 per Huffington Post. Nella media finale dei sondaggi degli Stati in bilico Hillary Clinton conquista un numero sufficiente di vittorie tale da portarla sopra quota 270. Ecco la tabella dei sondaggi nell’ultimo aggiornamento di martedì 8 novembre.
HILLARY CLINTON VINCE SECONDO SONDAGGI, PREVISIONI, MODELLI DI PROBABILITÀ E MAPPE DEL COLLEGIO ELETTORALE
The Upshot, il sito di analisi statistiche del New York Times, evidenzia come ogni modello di previsione, basato sui sondaggi come quelli che calcolano le probabilità oppure su valutazioni dei maggiori esperti di politica americana, indichi una vittoria di Hillary Clinton.
Ecco le relative mappe elettorali, con le vittorie Stato per Stato, realizzate dai più importanti siti di previsioni elettorali statunitensi.
LA MAPPA DEL COLLEGIO ELETTORALE DI REAL CLEAR POLITICS DELL’ 8 NOVEMBRE 2016
LA MAPPA DEL COLLEGIO ELETTORALE DI HUFFINGTON POST POLLSTER DELL’ 8 NOVEMBRE 2016
LA MAPPA DEL COLLEGIO ELETTORALE DI 538 DELL’ 8 NOVEMBRE 2016
LA MAPPA DEL COLLEGIO ELETTORALE DI UPSHOT/NY TIMES DELL’ 8 NOVEMBRE 2016
LA MAPPA DEL COLLEGIO ELETTORALE ELETTORALE DI PRINCETON ELECTION CONSORTIUM DELL’ 8 NOVEMBRE 2016
LA MAPPA DEL COLLEGIO ELETTORALE DI VOTAMATIC/DAILY KOS DELL’ 8 NOVEMBRE 2016
LA MAPPA DEL COLLEGIO ELETTORALE DI CRYSTAL BALL DI LARRY SABATO DELL’ 8 NOVEMBRE 2016
HILLARY CLINTON VINCE A DIXVILLE NOTCH, IL PRIMO SEGGIO DELLE PRESIDENZIALI AMERICANE
Il primo seggio scrutinato a Usa 2016 è andata alla candidata democratica. Hillary Clinton ha vinto il seggio di Dixville Notch, minuscolo villaggio in New Hampshire. Altri due villaggi dello Stato del New England hanno votato: a Hart’s Location ha vinto Clinton, al vicino Millsfield successo chiaro per Donald Trump, che conduce nel conteggio dei voti in New Hampshire. Tra poche ore sapremo gli altri 130 milioni di americani cosa avranno votato.
HILLARY CLINTON MANTIENE UN SONDAGGIO STABILE NEI SONDAGGI NAZIONALI E STATALI DEL 7 NOVEMBRE 2016
Mancano ormai meno di 24 ore all’apertura dei seggi in tutti gli Stati americani. Più di 40 milioni di statunitensi hanno votato, e i dati dell’early voting sembrano confermare il vantaggio della candidata democratica. Nei sondaggi nazionali Clinton conduce con 2,2 punti di vantaggio su Trump nella media realizzata da Real Clear Politics, margine che sale a 2,7 per 538 e a 4,6 per Huffington Post Pollster. Margini che si traducono in un vantaggio in un numero sufficiente di Stati in bilico per portarla sopra quota 270.
Per i siti che calcolano le probabilità di successo Hillary Clinton vince sempre, come mostra questa tabella di Upshot, passando dal 65% circa di 538 al 98%, cioè sicurezza assoluta o quasi, di Hufffington Post Pollster.
FBI ARCHIVIA DI NUOVO L’INDAGINE SU HILLARY CLINTON
Aggiornamento del 7 novembre 2016
A 2 giorni dal voto il direttore dell’Fbi ha comunicato come la polizia federale abbia archiviato la nuova indagine sulle mail di Hillary Clinton. Dalle mail scoperte sul computer di una collaboratrice, trovate per un’altra indagine su Anthony Wiener, non sarebbe emerso nulla di penalmente rilevante. L’archiviazione delle indagini ha scatenato nuovi attacchi di Donald Trump contro i trucchi del sistema per favorire la sua avversaria.
HILLARY CLINTON MANTIENE UN VANTAGGIO NEI SONDAGGI NAZIONALI E STATALI
Aggiornamento del 6 novembre 2016
Hillary Clinton mantiene un vantaggio che sembra decisivo per la vittoria negli ultimi sondaggi nazionali e statali. Nella media delle intenzioni di voto nazionali realizzata da Real Clear Politics, Pollster/Huffington Post e 538 la candidata democratica conduce con un margine rispettivamente di 2,1, 5,1 e 3,1 punti percentuali. Nel metamargin, una previsione basato sul valore mediano dei sondaggi nazionali, elaborato dal Princeton Election Consortium, Hillary Clinton guida con il 2,6% in più su Trump. Vantaggio confermato per Hillary Clinton anche nelle medie dei sondaggi degli Stati in bilico, che la proiettano sempre sopra quota 270.
LA MAPPA ELETTORALE DI REAL CLEAR POLITICS DEL 6 NOVEMBRE 2016
LA MAPPA ELETTORALE DI POLLSTER DEL 6 NOVEMBRE 2016
LA MAPPA ELETTORALE DI 538 DEL 6 NOVEMBRE 2016
I DEMOCRATICI CON HILLARY CLINTON, DONALD TRUMP DA SOLO
Aggiornamento del 5 novembre 2016
La campagna elettorale si conclude con la contrapposizione evidente tra Democratici, uniti nell’appoggio a Hillary Clinton, e i Repubblicani ancora divisi nel sostegno a Donald Trump. Il candidato del Gop, nonostante in questa parta finale di campagna elettorale sembra avere una credibile chance, per quanto ridotta, di vittoria, è ancora percepito con freddezza dall’establishment. Nei sondaggi nazionali Hillary Clinton continua a guidare con un margine di vantaggio contenuto, tra il 2% rilevato dalla media di Real Clear Politics fino a più del 5% stimato da Huffington Post/Pollster. Simile vantaggio dovrebbe tradursi in una vittoria nel Collegio Elettorale, visto che negli Stati in bilico la candidata democratica ottiene sempre più dei 270 Voti Elettorali necessari per la conquista della Casa Bianca.
LA TABELLA CON LA MEDIA DEI SONDAGGI DEL 5 NOVEMBRE 2016 NEGLI STATI IN BILICO
LA MAPPA ELETTORALE DI REAL CLEAR POLITICS
LA MAPPA ELETTORALE DI HUFFINGTON POST/POLLSTER
LA MAPPA ELETTORALE DI 538
HILLARY CLINTON CON BARACK OBAMA CONTRO MELANIA TRUMP IN PENNSYLVANIA. GLI ULTIMI SONDAGGI NAZIONALI E STATALI DEL 4 NOVEMBRE 2016
Hillary Clinton svolgerà il comizio finale della sua campagna elettorale a Philadelphia, la metropoli di gran lunga più popolosa dello Stato in bilico Pennsylvania, insieme a Barack e Michelle Obama. Pennsylvania è una vittoria essenziale per Clinton per arrivare a quota 270. A fronteggiarla in Pennsylvania ci sarà anche Melania Trump, che farà un raro comizio politico per spingere il voto femminile, dove sta soffrendo di più suo marito. Nella media dei sondaggi sulle intenzioni di voto nazionali Hillary Clinton conserva 2 punti di vantaggio per Real Clear Politics, margine che sale a 5,4 per Pollster/Huffington Post e 3 per 538.Ecco la tabella con l’aggiornamento delle medie dei sondaggi negli Stati in bilico di questi siti, e relativa mappa elettorale.
Hillary Clinton vincerebbe sempre. Per i modelli che calcolano le probabilità di vittoria, la candidata democratica guida dal 66% di 538 fino a oltre il 98% di Princeton Election Consortium, Huffington Post/Pollster e Drew Linzer.
La mappa elettorale di Real Clear Politics
La mappa elettorale di Pollster/Huffington Post
La mappa elettorale di 538
BARACK OBAMA ATTACCA DONALD TRUMP IN RECUPERO NEI SONDAGGI
Aggiornamento del 3 novembre 2016
Barack Obama ha attaccato in modo assai duro Donald Trump, rimarcando come la sua elezione metta a rischio diritti civili e sociali conquistanti in battaglie decennali. Un appello alla mobilitazione del voto afro-americano, rilevato in calo senza il nome di Obama sulla scheda.
Donald Trump è rilevato in recupero nella maggior parte dei sondaggi, anche se come mostra la tabella dei sondaggi statali così come le mappe elettorali elaborate con i vincitori demoscopici negli Stati, Hillary Clinton è ancora favorita per la vittoria.
FBI RIVELA DOCUMENTI DI BILL CLINTON PRESIDENTE
Aggiornamento del 2 novembre 2016 La polizia federale FBI ha diffuso documenti riservati della presidenza di Bill Clinton in merito alla controversa grazia concessa a un suo finanziatore, Marc Rich. Una iniziativa inconsueta per un’agenzia federale, che apre un nuovo conflitto con la campagna di Hillary Clinton. Nei sondaggi si nota una diminuzione del vantaggio di Hillary Clinton, che però guida ancora con discreto margine sia nelle intenzioni di voto nazionale, che in quelli statali.
LA MEDIA DEI SONDAGGI NEGLI STATI IN BILICO DI USA 2016
Al momento sembra esserci una maggioranza demoscopicamente solida negli Stati necessari a raggiungere così come superare il quorum dei 270 Voti Elettorali.
DONALD TRUMP NON HA PAGATO CENTINAIA DI MILIONI DI DOLLARI DI TASSE
Aggiornamento dell’1 novembre 2016 Donald Trump non ha pagato centinaia di milioni di dollari di tasse negli ultimi anni, con pratiche di elusione fiscale che sarebbero giudicate improprie dall’IRS, l’agenzia esattoriale statunitense. Lo scrive il New York Times, basandosi su documenti degli avvocati del candidato repubblicano redatti negli anni novanta. La notizia fornita dal giornale più prestigioso del mondo rappresenta l’ennesima novità in una campagna elettorale caratterizzate da continue sorprese. In questi giorni la notizia che domina il ciclo delle notizie è la nuova inchiesta dell’Fbi su Hillary Clinton. Donald Trump ha rimarcato come si debba evitare l’elezione di un presidente che potrebbe esser sottoposto a un procedimento penale, così intensificando il suo scontro con la candidata democratica.
FBI RIAPRE L’INCHIESTA SU HILLARY CLINTON
Aggiornamento del 31 ottobre 2016 L’Fbi ha riaperto l’indagine sulle mail private mandate da Hillary Clinton durante il suo mandato di segretario di Stato. La decisione della polizia federale ha creato un nuovo caso politico e mediatico, in un momento di recupero nei sondaggi da parte di Donald Trump. La nuova inchiesta potrebbe colpire l’immagine di Hillary Clinton a pochi giorni dal voto, anche se è improbabile che possano esserci rinvii a giudizio prima dell’8 novembre.
L’ AEREO DI MIKE PENCE ESCE DI PISTA, TRAGEDIA SFIORATA ALLE PRESIDENZIALI AMERICANE
Aggiornamento del 28 ottobre 2016 L’aereo su cui viaggiava Mike Pence è finito fuori pista dopo l’atterraggio all’aeroporto LaGuardia di New York. Il velivolo, partito dall’Iowa dopo un precedente volo in Nebraska, ha rischiato di schiantarsi al suolo. Le piogge torrenziali e la scarsa visibilità hanno favorito il difficile atterraggio. Per fortuna l’aereo della campagna di Pence è finito sul prato, e nessuno dei passeggeri è rimasto ferito. Ecco una foto dell’episodio.
DONALD TRUMP SPENDE 100 MILIONI DI DOLLARI PER LA SUA CAMPAGNA
Aggiornamento del 27 ottobre 2016 Donald Trump ha promesso di finanziare con 100 milioni di dollari provenienti dal suo patrimonio personale la campagna per diventare presidente degli Stati Uniti. Un annuncio che è arrivato dopo lo stop alle iniziative di raccolta fondi effettuate insieme ai Repubblicani. Un segnale, secondo diversi osservatori, che evidenzia le difficoltà della rincorsa di Trump a Hillary Clinton.
DONALD TRUMP ATTACCA I SONDAGGI FALSI
Aggiornamento del 25 ottobre 2016 Donald Trump ha attaccato i sondaggi falsi che rilevano la sua corsa alla Casa Bianca più in difficoltà di quanto lo sia in realtà. Una presa di posizione che ritratta le ammissioni dello svantaggio fatte in precedenza. Una contraddizione, come rimarca il sito Politico, rispetto alla comunicazione di Trump, che durante le primarie repubblicane aveva puntato moltissimo sul consenso demoscopico.
HILLARY CLINTON AVANTI NEI SONDAGGI, DONALD TRUMP LO RICONOSCE
Aggiornamento del 24 ottobre 2016 Kellyanne Conway, la responsabile della campagna elettorale di Donald Trump, ha ammesso il ritardo del candidato repubblicano nei sondaggi. Donald Trump, venerdì, aveva fatto una rara ammissione sulla possibilità di perdere le elezioni presidenziali. Nella media dei sondaggi Hillary Clinton è rilevata con un largo margine, un fatto riconosciuto dalla campagna di Trump, ancora convinta però di avere chance di vittoria.
DONALD TRUMP CAMBIA IL SUO RIFIUTO DI CONCEDERE LA SCONFITTA
Aggiornamento del 21 ottobre 2016 Dopo le polemiche generate dalla sua battuta all’ultimo dibattito TV sul suo rifiuto di ammettere la sconfitta elettorale, Donald Trump ha modificato la sua opinione. Prima ha scherzato dicendo in un comizio che riconoscerà i risultati elettorali, aggiungendo ironicamente in caso di vittoria, poi ha minimizzato la sua affermazione. Il candidato repubblicano ha rimarcato di aver voluto esprimere la sua intenzione di contestare legalmente l’elezione in caso di problemi.
HILLARY CLINTON VINCE L’ULTIMO DIBATTITO TV
Aggiornamento del 20 ottobre 2016 Secondo sondaggi e osservatori Hillary Clinton ha vinto l’ultimo dibattito TV con Donald Trump. Rispetto ai due precedenti confronti le indagini demoscopiche hanno rilevato una minore distanza tra i due candidati, molto vicina al distacco osservato nei sondaggi sulle intenzioni di voto. Donald Trump ha regalato il titolo della serata evidenziando il suo rifiuto di riconoscere la sconfitta martedì 8 novembre, un’affermazione criticata anche da diversi repubblicani di spicco.
LE COSE DA SAPERE SUL TERZO DIBATTITO TV
Aggiornamento del 19 ottobre 2016 Alle ore 21 Eastern Time di mercoledì 19 settembre, le ore 3 in Italia, si svolgerà presso l’università del Nevada a Las Vegas il terzo dibattito presidenziale tra Donald Trump e Hillary Clinton. Il format sarà il medesimo del primo confronto televisivo, con le domande poste da un giornalista, Chris Wallace di Fox News. Dopo i primi due dibattiti si è registrato una crescita dei valori demoscopici di Hillary Clinton, che ora guida con una media di circa 6, 7 punti percentuali a livello nazionale.
MELANIA DIFENDE SUO MARITO DONALD TRUMP
Aggiornamento del 18 ottobre 2016 Melania Trump ha definito bugiarde le donne che hanno accusato Donald Trump di molestie sessuali nei loro confronti. La moglie del candidato repubblicano ha concesso un’intervista alla rete CNN in cui ha ha rimarcato come suo marito non sia la persona descritta in quei racconti, e come sia un vero gentiluomo.
DONALD TRUMP ATTACCA I BROGLI ELETTORALI A USA 2016
Aggiornamento del 17 ottobre 2016 Donald Trump, in flessione nei sondaggi, ha spiegato sui suoi social media come i brogli elettorali gli faranno perdere la Casa Bianca. Un attacco già smentito dal suo vice, Mike Pence, e parzialmente corretto dal candidato repubblicano, che ha rimarcato come le elezioni presidenziali statunitensi si riveleranno una nuova Brexit, con una sorprendente vittoria dell’opzione avversata dall’establishment.
DONALD TRUMP ATTACCA LE FALSE ACCUSE SULLE MOLESTIE
Aggiornamento del 14 ottobre 2016 Donald Trump ha definito false calunnie le accuse delle donne nei suoi confronti in merito a molestie sessuali compiute nel corso degli ultimi decenni. Il candidato repubblicano ha smentito con particolare foga l’articolo del New York Times, basato sulla testimonianza di due donne. I sondaggi rilevano come Trump abbia subito perdite di consenso in seguito al caso del video, ma come in diversi Stati in bilico la competizione sia ancora aperta, per quanto Hillary Clinton sia chiaramente favorita in questo momento.
LE ACCUSE DELLE DONNE SULLE MOLESTIE SESSUALI DI DONALD TRUMP
Aggiornamento del 13 ottobre 2016 Dopo il video sessista, derubricato a battute da spogliatoio nel secondo dibattito TV, diverse donne hanno accusato Donald Trump di averle molestate sessualmente. Il candidato repubblicano ha smentito, ma il danno di immagine provocato dal video sembra aver fatto deragliare la sua corsa alla Casa Bianca.
HILLARY CLINTON CRESCE NEI SONDAGGI
Aggiornamento del 12 ottobre 2016 In questi ultimi giorni sono usciti numerosi sondaggi condotti dopo il primo dibattito, e, in buona parte, successivi alla diffusione del video sessista di Donald Trump. Hillary Clinton sembra beneficiarne in modo rilevante, visto che ha ora un vantaggio tra i 6 e i 7 punti percentuali nella media delle intenzioni di voto nazionali condotta da Real Clear Politics e Huffington Post/Pollster. Un simile margine si tradurrebbe in un facile successo nel Collegio Elettorale. Donald Trump ha sfogato su Twitter la tensione degli ultimi giorni, attaccando i leader repubblicani che l’hanno abbandonato.
DONALD TRUMP PERDE PAUL RYAN
Aggiornamento di martedì 11 ottobre 2016 Paul Ryan ha dichiarato che non sosterrà Donald Trump in campagna elettorale. Lo Speaker della Camera dei Rappresentanti, che nel 2012 aveva corso come vice di Mitt Romney, si è rivolto ai parlamentari per spiegare come nelle prossime settimane si concentrerà sul mantenimento della maggioranza congressuale repubblicana. Ryan è il più importante tra i leader Gop che hanno abbandonato Donald Trump in seguito al video sessista diffuso dal Washington Post.
HILLARY CLINTON PREVALE DI POCO NEL SECONDO DIBATTITO PRESIDENZIALE
Aggiornamento del 10 ottobre 2016 Il secondo dibattito presidenziale tra Hillary Clinton e Donald Trump è stato caratterizzato da toni molto aspri e violenti, provenienti in particolar modo dal candidato repubblicano. Il dibattito si è svolto dopo un weekend assai difficile per l’esponente Gop, colpito da un video in cui si vantava di aver molestato alcune donne senza alcuna conseguenza. Per i sondaggi Hillary Clinton ha prevalso su Donald Trump, anche se con margini più ristretti rispetto al primo dibattito.
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 SECONDO DIBATTITO PRESIDENZIALE
Aggiornamento del 9 ottobre 2016 Domenica 9 ottobre si svolgerà presso l’università Washington di St. Louis, Missouri il secondo dibattito TV presidenziale tra Hillary Clinton e Donald Trump. Moderato dai giornalisti di ABC e CNN Martha Raddatz e Anderson Cooper, il confronto si svolgerà secondo la formula del town hall, con domande poste direttamente dal pubblico in sala. Il dibattito inizierà come di consueto alle ore 21 Eastern Time di domenica sera, le 3 di lunedì in Italia, e la sua durata prevista è di 90 minuti. In seguito i sondaggi istantanee indicheranno chi è stato il più convincente nel dibattito, anche se per sapere se ci saranno stati spostamenti di consensi sarà necessario attendere le indagini demoscopiche dei giorni successivi.
MIKE PENCE VINCE IL DIBATTITO TV DEI VICE
Il vice di Donald Trump, Mike Pence, ha vinto il dibattito TV contro Tim Kaine. Il vice di Hillary Clinton è stato giudicato come troppo aggressivo e nervoso, mentre Pence è stato apprezzato per la sua capacità di non andare in difficoltà difendendo le numerose controversie relative a Donald Trump. Tradizionalmente, i dibattiti TV dei vicepresidente hanno influenza molto relativa su andamento delle elezioni.
LE TASSE NON PAGATE DI DONALD TRUMP
Aggiornamento del 3 ottobre 2016 Secondo il New York Times Donald Trump non avrebbe pagato le imposte sul reddito per circa 20 anni. L’inchiesta giornalistica è diventata il caso del giorno nella campagna presidenziale, e rischia di rendere ancora più difficile la situazione del candidato repubblicano nei sondaggi, diventati negativi dopo il primo dibattito contro Hillary Clinton. Nel frattempo i primi Stati hanno iniziato a consentire il voto alle presidenziali grazie all’early voting.
I PRIMI SONDAGGI DOPO IL DIBATTITO PRESIDENZIALE
Aggiornamento del 29 settembre 2016 Dopo gli instant poll effettuati da Cnn e Ppp anche i primi sondaggi diffusi dopo il primo dibattito presidenziale indicano una crescita di consenso per Hillary Clinton. La candidata democratica ha guadagnato punti percentuali nelle intenzioni di voto sia nell’indagine di Morning Consult per Politico.com, che per quella di Ipsos per Reuters. PRIMO DIBATTITO PRESIDENZIALE, ASCOLTI RECORD Aggiornamento del 27 settembre Il primo dibattito presidenziale tra Hillary Clinton e Donald Trump è stato il confronto TV più visto nella storia della televisione statunitense. Oltre 84 milioni di telespettatori si sono connessi davanti ai teleschermi, un dato che probabilmente sottostima l’audience complessiva. Grazie allo streaming dei siti con maggior traffico il dibattito presidenziale dovrebbe esser stato seguito da oltre 100 milioni di persone. La TV che ha ottenuto lo share più alto è stata Nbc, mentre sul via cavo record per Fox News.
PRIMO DIBATTITO TV, VINCE HILLARY CLINTON
Secondo i sondaggi organizzati dopo il dibattito TV e per la maggior parte dei media americani Hillary Clinton ha vinto il duello con Donald Trump. La candidata democratica è apparsa più convincente alla maggior parte degli ascoltatori, osservando i sondaggi, anche se questo successo deve esser considerato con grande cautela.
PRIMO DIBATTITO PRESIDENZIALE, LA GUIDA
Aggiornamento del 26 settembre Tutte le cose da sapere sul dibattito presidenziale di lunedì 26 settembre 2016, il primo confronto televisivo tra Hillary Clinton e Donald Trump. Alle ore 21 ora di New York, le 3 in Italia, i due candidati di Democratici e Repubblicani daranno il via al primo dibattito presidenziale, 90 minuti di confronto su 3 argomenti.
PRIMO DIBATTITO PRESIDENZIALE, LA PREPARAZIONE
Aggiornamento del 23 settembre Lunedì 26 settembre si svolgerà il primo dei tre dibattiti presidenziali. Alle ore 21 Eastern Time, le 3 in Italia, Hillary Clinton e Donald Trump si confronteranno presso la Hofstra University nello Stato di New York. Negli ultimi giorni prima del dibattito TV i due candidati alla presidenza degli Stati Uniti si stanno preparando per uno dei più importanti eventi di una campagna elettorale per la Casa Bianca.
L’INFLUENZA DEGLI ATTENTATI SULLE ELEZIONI PRESIDENZIALI AMERICANE
Aggiornamento del 20 settembre
Ahmad Khan Rahami, un cittadino afgano di 28 anni, è stato arrestato per aver fatto deflagrare due bombe a New York City e nel New Jersey. In Minnesota un uomo ha accoltellato diversi passanti in un centro commerciale prima di esser ucciso dalle forze dell’ordine. Gli episodi, che sembrano collegati al terrorismo internazionale, hanno riproposto il tema della sicurezza degli Stati Uniti rispetto alla minaccia jihadista nella campagna elettorale delle presidenziali. Donald Trump, in crescita nei sondaggi nelle ultime settimane, sembra poterne beneficiare.
IL RITORNO DI HILLARY CLINTON
Aggiornamento del 16 settembre Hillary Clinton è tornata in campagna elettorale. Dopo la pausa imposta dal malore avuto alla cerimonia dell’11 settembre, e le giornate di riposo prescritte dal medico per curare la leggera polmonite diagnostica, la candidata democratica ha svolto un comizio in North Carolina. Hillary Clinton ha rimarcato come non abbandonerà mai la corsa presidenziale, come racconta il sito Politico.
LA SALUTE DI HILLARY CLINTON
Aggiornamento del 15 settembre 2016 Il medico personale di Hillary Clinton ha composto una lettera diffusa dalla campagna in cui sono state fornite informazioni dettagliate sullo stato di salute della candidata democratica. Secondo Lisa Bardack Hillary Clinton sta bene, a parte la leggera polmonite contratta pochi giorni fa, ed è in grado di svolgere l’incarico di presidente degli Stati Uniti viste le sue condizioni attuali. Donald Trump, continuando con le sue allusioni, ha espresso dubbi sulle capacità della sua avversaria di fare comizi così lunghi come i suoi.
IL COMPLOTTISMO SU HILLARY CLINTON
Aggiornamento del 13 settembre 2016 La polmonite di Hillary Clinton ha scatenato un’ondata di complottismo sui social media, particolarmente concentrata tra i sostenitori più accaniti di Donald Trump. Secondo queste surreali teorie della macchinazione Hillary Clinton avrebbe una sosia che l’ha sostituita dopo il malore alla cerimonia dell’11 settembre. Per numerosi complottisti la candidata democratica avrebbe il Parkinson e non la polmonite come comunicato.
LA POLMONITE DI HILLARY CLINTON
Aggiornamento di lunedì 12 settembre 2016 Hillary Clinton ha la polmonite. Dopo settimane di attacchi di Donald Trump sulla sua salute e un lieve malore che l’ha costretta ad abbandonare la cerimonia in ricordo dell’11 settembre a New York City, è stata ufficializzata la malattia contratta in questi giorni dalla candidata democratica.
CHI È DONALD TRUMP: IL CANDIDATO REPUBBLICANO
Donald Trump è il primo candidato alla Casa Bianca da molti decenni di uno dei due partiti che hanno espresso il presidente degli Stati Uniti nell’ultimo secolo e mezzo a non aver alcuna esperienza politica precedente. Nel 1952 Dwight Eisenhower aveva conquistato la presidenza nonostante non avesse mai avuto un incarico elettivo in precedenza, ma avendo guidato l’esercito americano durante la II guerra mondiale la sua centralità nella vita pubblica statunitense era elevata. Più simile a Trump è stata la corsa di Wendell Wilkie, avvocato e imprenditore di spicco che nel 1940 aveva conquistato la candidatura repubblicana nelle presidenziali vinte da Franklin Delano Roosevelt. Il miliardario di New York City riceverà la nomination giovedì 21 luglio, durante la Convention di Cleveland. Alle primarie presidenziali repubblicane Trump ha sorpreso la gran parte degli osservatori, per una corsa all’inizio giudicata come improbabile. The Donald ha però saputo raccogliere consensi via via crescenti, in molte zone degli Stati Uniti. Nel Sud conservatore ha consolidato la sua forza, poi deflagrata nel Nordest dopo una buona performance nel Midwest. Donald Trump ha conquistato la nomination del Gop grazie al vasto consenso tra i ceti più anziani e meno istruiti, i più sensibili al suo messaggio sicuritario su immigrazione e contrasto al terrorismo. Le continue provocazioni verbali, l’esplicito ammiccamento a sentimenti reazioni se non apertamente razzisti così come la sua personalità debordante hanno però reso il miliardario di NYC il candidato meno apprezzato dall’opinione pubblica nella storia recente. Donald Trump è apertamente osteggiato da donne, giovani e minoranze etniche, e nei sondaggi è rilevato con opinioni favorevoli sulla sua personalità poco superiori al 30%. La netta maggioranza degli americani non apprezza Trump, ma una parte non piccola è disposta a votarlo anche per la ormai consolidata avversione nei confronti della sua sfidante, Hillary Clinton, anch’ella una delle candidate meno popolari della storia.
IL DISCORSO DELLA NOMINATION DI DONALD TRUMP
La convention di Cleveland si è conclusa con il discorso di Donald Trump, con cui il candidato repubblicano ha accettato la nomination assegnata dal voto dei delegati. Trump è stato introdotto da sua figlia Ivanka, probabilmente la componente più popolare della sua numerosa famiglia. Il discorso del candidato repubblicano è stato particolarmente lungo, oltre un’ora, e ha mantenuto toni prevalentemente cupi e negativi sul presente e sul futuro. A meno, ovviamente, di un’America governata da The Donald, che si è posizionato come il restauratore della legge e dell’ordine. Ecco il video del discorso integrale di Donald Trump
DONALD TRUMP CONQUISTA LA NOMINATION ALLA CONVENTION DI CLEVELAND
Dal 19 luglio Donald Trump è quindi diventato ufficialmente il candidato dei Repubblicani alle elezioni presidenziali di martedì 8 novembre 2016. La Convention di Cleveland ha sigillato la sua candidatura nell’ultimo giorno del congresso Gop nella città dell’Ohio. Inizia così ufficialmente la sua campagna elettorale per la Casa Bianca. Il superamento della soglia dei 1237 delegati, il quorum per la nomination, è stato comunicato dal figlio di Donald Trump, intervenuto a nome della delegazione Gop dello Stato di New York.
IL NO DI TED CRUZ A DONALD TRUMP
La Convention di Cleveland è stata però dalla clamorosa spaccatura dei Repubblicani. Il candidato arrivato secondo alle primarie presidenziali del 2016, il senatore del Texas Ted Cruz, ha negato il suo appoggio a Donald Trump. Cruz ha infatti invitato gli elettori Gop a votare secondo coscienza alle presidenziali, ricevendo dai delegati della Convention ululati e fischi in diretta TV . Il no del senatore del Texas a Donald Trump rappresenta l’ultimo episodio dello scontro tra il candidato e l’establishment repubblicano. La famiglia Bush, che ha espresso gli ultimi presidenti del Gop, si è rifiutata di appoggiare la sua candidatura, così come il governatore dell’Ohio John Kasich.
LE PRIMARIE REPUBBLICANE
I RISULTATI DELLE PRIMARIE REPUBBLICANE
Donald Trump ha vinto le primarie repubblicane conquistando oltre 13 milioni di voti, e distanziando il suo primo avversario, Ted Cruz, di oltre 6. Un successo netto, costruito grazie alle iniziali vittorie alle primarie in New Hampshire e South Carolina, e poi consolidato fino ai trionfi primaverili che l’hanno portato alla nomination repubblicana.
- La vittoria di Ted Cruz nei caucus in Iowa
- Donald Trump domina nelle primarie in New Hampshire
- Nuovo successo di Donald Trump nelle primarie in South Carolina
- Donald Trump vince nettamente nei caucus in Nevada
- Donald Trump vince nelle primarie del Super Tuesday
- Successo di misura di Donald Trump nelle primarie in Louisiana
- Nuova vittoria di Donald Trump nelle primarie in Michigan
- Donald Trump domina nelle primarie in Florida
- Trionfo di Donald Trump nelle primarie in Arizona
- Ted Cruz vince in Wisconsin
- Dominio di Donald Trump nelle primarie di New York
- Nuova vittoria di Trump nelle primarie in Pennsylvania
- Trump conquista la nomination vincendo le primarie in Indiana
CHI È HILLARY CLINTON: LA CANDIDATA DEMOCRATICA
A sfidare Trump sarà Hillary Clinton, una figura politica di rilievo nazionale da quasi 25 anni: durante le primarie del New Hamphsire del 1992, decisiva per la conquista della nomination di suo marito, la campagna elettorale invitava a votare per Bill per ottenere due candidati presidente al prezzo di uno. Da allora il suo percorso è sempre stato svolto ai livelli più alti della politica nazionale. Nel 1993 il marito Bill affidò a Hillary Clinton la guida della riforma sanitaria, l’iniziativa più importante della sua amministrazione. Dopo 8 anni trascorsi come prima First Lady della storia ad avere un ruolo politico così marcato Hillary Clinton è stata eletta senatrice di New York, uno dei più importanti Stati degli Usa. Dopo 8 anni al Congresso la senatrice si è candidata alle primarie presidenziali del 2008, raccogliendo più voti ma meno delegati del vincitore, Barack Obama. Dopo la vittoria contro John McCain Obama ha nominato Clinton come segretario di Stato, l’equivalente del ministro degli Esteri, uno degli incarichi più importanti in un’amministrazione presidenziale. Hillary Clinton ha guidato la diplomazia americana per quattro anni, e dopo la riconferma di Barack Obama alla Casa Bianca ha preferito lasciare il governo, per preparare la lunga campagna presidenziale, poi vinta più faticosamente del previsto contro Bernie Sanders.
IL DISCORSO DELLA NOMINATION DI HILLARY CLINTON ALLA CONVENTION
Il discorso di Hillary Clinton ha chiuso la convention di Filadelfia con l’accettazione della candidatura alle presidenziali di martedì 8 novembre. La nomination democratica ha incentrato il suo discorso sulla contrapposizione tra i valori americani e la candidatura di Donald Trump. Come già osservato negli interventi del presidente Barack Obama e del vicepresidente Joe Biden, la retorica ottimista e il patriottismo hanno ispirato il discorso di Hillary Clinton, una sfida all’egemonia repubblicana su questi temi pur con una descrizione di politiche progressiste.
IL DISCORSO DI BARACK OBAMA PER HILLARY CLINTON ALLA CONVENTION
La terza giornata della convention di Filadelfia è stata dominata dal discorso di Barack Obama in favore di Hillary Clinton. Il presidente ha sfidato la retorica pessimista di Donald Trump, rimarcando come l’America della fiducia e dell’ottimismo si riconoscerà nella candidata democratica. Dopo la fine del suo intervento Barack Obama è stato salutato sul palco da Hillary Clinto, con un abbraccio accolto da un’enorme ovazione dei delegati della convention.
HILLARY CLINTON CONQUISTA LA NOMINATION
La convention di Filadelfia ha ufficializzato la nomination di Hillary Clinton. Il conteggio dei delegati è stato interrotto su proposta di Bernie Sanders, che ha proposto alla convention di nominare la sua ex avversaria candidata alla presidenza degli Stati Uniti. Hillary Clinton ha salutato i delegati della convention con un video, nella serata in cui è stato protagonista suo marito Bill. L’ex presidente ha elogiato sua moglie in un discorso lungo e ricco di applausi.
LA CONVENTION SI APRE CON L’INTERVENTO DI MICHELLE OBAMA PER HILLARY CLINTON
Lunedì 25 luglio 2016 si è aperta la convention democratica a Filadelfia. Nella prima giornata di lavori l’intervento più apprezzato è stato il discorso di Michelle Obama. La first lady ha commosso la platea con un toccante appello per Hillary Clinton, che è sembrato ricompattare anche una platea dei delegati piuttosto divisa. Nelle ore precedenti alla convention i sostenitori di Bernie Sanders avevano fischiato il senatore del Vermont quando aveva chiesto loro di votare per la Clinton contro Donald Trumo.
LE PRIMARIE DEMOCRATICHE
I RISULTATI DELLE PRIMARIE DEMOCRATICHE
Hillary Clinton ha vinto le primarie democratiche con circa mille delegati di vantaggio su Bernie Sanders. La candidata democratica ha conquistato poco meno di 400 delegati elettivi in più, vincolati ai risultati delle primarie e dei caucus, e ha superato il quorum necessario per la nomination grazie ai superdelegati. Nel voto popolare Hillary Clinton ha ottenuto poco più di 17 milioni di voto, con un margine di vantaggio di poco inferiore ai 4 milioni rispetto a Bernie Sanders. Ecco i risultati delle primarie svoltesi:
- La vittoria di Hillary Clinton nei caucus in Iowa
- Il successo di Bernie Sanders nelle primarie in New Hampshire
- Hillary Clinton vince i caucus in Nevada
- Hillary Clinton trionfa nelle primarie in South Carolina
- La vittoria di Hillary Clinton nelle primarie del Super Tuesday
- Nuovo trionfo nel Sud di Hillary Clinton nelle primarie in Louisiana
- Bernie Sanders trova un nuovo successo nelle primarie in Maine
- La vittoria di Bernie Sanders nelle primarie in Michigan
- Hillary Clinton domina nelle primarie in Florida
- Successo di Hillary Clinton nelle primarie in Arizona
- Bernie Sanders trionfa nelle primarie dello stato di Washington
- Bernie Sanders trionfa in Wisconsin
- Hillary Clinton vince le primarie di New York
- Trionfo di Hillary Clinton nelle primarie in Pennsylvania
- Bernie Sanders vince le primarie in Indiana
- Hillary Clinton trova il successo nelle primarie in Kentucky
- Hillary Clinton: è nomination con la vittoria delle primarie in California
I SONDAGGI DELLE ELEZIONI USA 2016
I sondaggi elezioni Usa 2016 sono condotti a livello nazionale e statale. Le presidenziali si giocano negli Stati in bilico, ma un vantaggio cospicuo a livello nazionale è rispecchiato anche nelle singole sfide nei battleground states. Ovvero, gli stati in bilico. Fin dall’inizio 2016 Hillary Clinton è rilevata con un margine di vantaggio piuttosto ampio nei confronti di Donald Trump, pari a circa 6 punti percentuali. La candidata democratica mantiene un vantaggio rilevante sia a livello nazionale che nei singoli Stati, dove si assegnano i Voti Elettorali che determinano l’esito delle elezioni, anche nelle indagini che rilevano i valori dei principali candidati minori, Gary Johnson e Jill Stein.
Nei principali Swing States, come Florida, Ohio, Pennsylvania o Virginia, la candidata democratica in vantaggio si gioca la vittoria.
GARY JOHNSON, IL CANDIDATO DEI LIBERTARI ALLA PRESIDENZA DEGLI STATI UNITI
I sondaggi estivi rilevano una ottima performance demoscopica di Gary Johnson, il candidato dei Libertari alla presidenza degli Stati Uniti. Gary Johnson ha già corso per la Casa Bianca nel 2012, ottenendo l’1% a livello federale, con oltre un milione di voti conquistati. Uno dei risultati migliori dei Libertari nella storia delle presidenziali americani. Il candidato libertario aveva corso in precedenza alle primarie repubblicane del 2012, vinte da Mitt Romney, in cui si era ritirato ancora prima che iniziassero le fasi di voto. Gary Johnson, eletto due volte governatore del New Mexico per il Gop, ha vinto le poche primarie svolte nel 2016 tra i Libertari, in cui ha avuto come avversario più insidioso l’imprenditore informatico John McAfee e il blogger Austin Petersen. La convention di Orlando ha eletto Gary Johnson candidato dei Libertari alla presidenza degli Stati Uniti. Il suo vice è un altro ex governatore repubblicano, William Weld del Massachusetts. Le posizioni di Gary Johnson sono ispirate al liberalismo classico, sia per quanto riguarda la politica economica che i diritti civili. I Libertari sono a favore di una significativa riduzione dell’azione statale per quanto riguarda l’economia, e sono contrari a normative che limitino la libertà individuale, esprimendosi a favore di aborto, matrimoni gay, legalizzazione della marijuana così come possesso delle armi. Un’altra caratteristica dei Libertari è il loro tradizionale scetticismo nei confronti degli interventi militari.
JILL STEIN, LA CANDIDATA DEI VERDI ALLA PRESIDENZA DEGLI STATI UNITI
Jill Stein è l’altra candidata che aspira a diventare la terza forza tra Clinton e Trump alle presidenziali di Usa 2016. La dottoressa del Massachusetts ha già corso come candidata dei Verdi alle elezioni del 2012, quando ha ottenuto poco meno di mezzo milione di voti, pari allo 0,4% complessivo. Il programma di Jill Stein è ispirato a un ecologismo di stampo socialista, come spesso si riscontra tra i Verdi europei. La candidata americana, che spera di raccogliere voti tra gli elettori delusi di Bernie Sanders, è a favore di un nuovo New Deal ecologista, capace di riconvertire la produzione energetica Usa al 100% di fonti rinnovabili entro il 2030. Oltre ai temi ambientali ed ecologici, Jill Stein propone di abrogare la riforma sanitaria di Obama con un sistema di assicurazione pubblica, Medicare for All, simile al nostro servizio sanitario nazionale. Favorevole alla cancellazione del debito universitario accumulato da oltre 43 milioni di americani, la candidata dei Verdi è a favore del controllo statale della Federal Reserve e propone il dimezzamento delle spese militari. I programmi pubblici per creare occupazione dovrebbero essere finanziati secondo Jill Stein da un aumento della tassazione sui ceti più abbienti.