Emanuela Orlandi, la Cassazione chiede l’archiviazione del caso

06/05/2016 di Maghdi Abo Abia

Emanuela Orlandi, la Cassazione di no alla riapertura dell’inchiesta sulla scomparsa della figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia avvenuta il 22 giugno 1983 quando la giovane aveva 15 anni. A stabilirlo è stata la Sesta sezione penale che ha bocciato il ricorso dell’avvocato Pietro Sarrocco per conto della madre di Emanuela Orlandi, Maria.

EMANUELA ORLANDI, LA RISPOSTA DELLA FAMIGLIA

La vicenda di Emanuela Orlandi si chiude così per la giustizia italiana, quasi 33 anni dopo la sua scomparsa. Pietro Orlandi, fratello della ragazza, non si arrende alla decisione della Cassazione: «Nessun potere, per quanto forte sia, potrà fermare la verità, anche se rimarrà una sola persona a difenderla e a pretenderla». Il legale, ripreso da Repubblica, ha già preannunciato il ricorso alla corte di Strasburgo:

«La famiglia Orlandi ha negli anni scorsi presentato una serie di memorie per sollecitare gli inquirenti a seguire la pista del terrorismo internazionale, piuttosto che quella della Banda della Magliana. Ebbene, la Procura non ha mai ritenuto necessario svolgere approfondimenti su questo filone e sviluppare quegli indizi indicati e suggeriti a più riprese da questa parte offesa, come se li avesse del tutto ignorati. È giusto che ciò sia avvenuto? E la stessa parte offesa quali strumenti ha di tutela se dall’altra parte non si vogliono fare le indagini? Ecco, su questo mi aspetto che la Corte di Strasburgo ci dica qualcosa. L’archiviazione dell’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi da parte della Cassazione era in un certo senso attesa e messa in preventivo. E purtroppo, a questo punto, la verità processuale non si potrà mai sapere»

EMANUELA ORLANDI, LA RICHIESTA D’ARCHIVIAZIONE PRESENTATA DAL GIP NEL 2015

Il 19 ottobre 2015 il Giudice per le indagini preliminari Giovanni Giorgianni ha dato parere favorevole all’archiviazione dell’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi su sei indagati per concorso in omicidio e sequestro di persona perché non sono stati raccolti necessari elementi probatori: monsignor Pietro Vergari, ex rettore della basilica di Sant’Apollinare, Sergio Virtù – autista di Enrico De Pedis, personaggio di spicco della Banda della Magliana ucciso nel 1990 – Angelo Cassani, detto “Ciletto”, Gianfranco Cerboni, (“Giggetto”), Sabrina Minardi, già supertestimone dell’inchiesta, e il fotografo Marco Accetti. I legali della famiglia di Emanuela Orlandi avevano invece presentato ricorso perchè ritenevano necessari “supplementi di indagine.

(Photocredit copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

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