L’elegante risposta di Enrico Letta alle frasi su di lui nel nuovo libro di Matteo Renzi
12/07/2017 di Stefania Carboni
«Mi è tornata in mente una frase ascoltata tanto tempo fa: “Sono convinto che il silenzio esprima meglio il disgusto e mantenga meglio le distanze”. Da tempo ho deciso di guardare avanti e non saranno queste ennesime scomposte provocazioni a farmi cambiare idea. Gli italiani sono saggi e sanno giudicare».
AVANTI: COSA HA DETTO RENZI SU ENRICO LETTA
Secondo quanto sostiene Renzi nel suo libro “Avanti” la staffetta del febbraio 2014 con Enrico Letta al governo del Paese non fu «un’oscura manovra di palazzo». Questo perché, secondo il segretario PD, nel 2013 Letta non era approdato al governo grazie a una investitura popolare. «L’unica volta in cui Enrico si era candidato alle primarie, nel 2007, aveva raccolto la miseria dell’11 per cento di voti… Più o meno la stessa percentuale di Civati qualche anno più tardi». Il Pd decise «semplicemente di cambiare cavallo» perché «quel governo non si muoveva». Nessun complotto. «L’idea che si sia trattato di una coltellata alle spalle è una fake news, alimentata da un nutrito club di editorialisti monotoni».
Non solo, il suo successore ha parlato dell’ex premier in «modalità broncio» e cominciò, scrive ancora Renzi. Un vittimista. «Ci sono intere carriere che vengono costruite sul vittimismo anziché sui risultati», ha chiosato Renzi. Il segretario Pd ha rimproverato il collega di scarso fair play nel rituale passaggio della campanella. «Enrico stai sereno», lui, lo pronunciò con «un sorriso pacifico». «L’idea – spiega – che Stai sereno sia una fregatura mi ferisce… Semplicemente perché non è vero».