Enrico Letta: «L’immigrazione? La guida toccava all’Italia, se l’è presa Merkel»
19/03/2016 di Redazione
Enrico Letta, a margine dell’apertura del forum di “Change The World” a New York, ha parlato della situazione italiana ai microfoni del Corriere. «Renzi deve assumersi l’onore di unire e non quello di cacciare un pezzo di Pd», ha detto anche in vista della direzione nazionale di lunedì. L’ex presidente del Consiglio ha analizzato a lungo la situazione europea, partendo dall’accordo con la Turchia sui migranti. «È un piccolo passo positivo – ha detto – ma un disegno complessivo non c’è. Da europeista, io sono molto scettico perché rivedo il peggior film della crisi dell’euro del 2008. L’Europa ci ha messo quattro anni per costruire gli strumenti adatti per fronteggiarla, quattro anni in cui è successo un disastro». Anche sulla questione dei rifugiati Letta non è ottimista. «Così come la crisi finanziaria del 2008 fu la più violenta di sempre, quella dei rifugiati è la crisi più forte dal Dopoguerra. Come per l’euro, è arrivata all’improvviso e l’Europa si è trovata impreparata». Colpa della Merkel, di Hollande, di Renzi? «I leader hanno perso tre anni in trenta vertici e la risposta è inadeguata. Non basta mettere toppe sulle emergenze, bisogna mettere in campo strumenti europei, come lo furono il bazooka di Draghi e il fondo salva Stati».
LE SOLUZIONI DI ENRICO LETTA
Letta ha detto la sua su come gestire al meglio l’accoglienza, ritenendo come unica soluzione quella di una vera e propria polizia di frontiera europea «Che gestisca tutte le frontiere esterne dell’Ue senza delegare a ogni Paese la sua». Questo perché
«Urge anche mettere fine a questa specie di turismo dei sistemi di accoglienza, sono 28 tutti diversi e vanno armonizzati. Quando hai di fronte un milione di persone non puoi fronteggiarle con gli strumenti che usavi quando erano 5 mila»
ENRICO LETTA LETTA SU RENZI
L’ex premier non risparmia Renzi sulla gestione dei flussi migratori.
«La leadership anche su questo tema se l’è presa la Merkel, quando invece tocca all’Italia indicare una soluzione europea. Dobbiamo stare attenti, perché se risolviamo il problema balcanico a scapito della rotta mediterranea, rischiamo di riaprire la rotta libica: un disastro per l’Italia. Non risolvere il problema europeo e riportarlo solo all’Italia rischia di essere l’effetto collaterale di questo Consiglio Ue, che si limita a mettere il lucchetto alla rotta balcanica»
Ma nemmeno sulla gestione interna al partito
«Mi aspetto che chi guida si assuma l’onere della inclusione e non l’onere del cacciare un pezzo di Pd».
ENRICO LETTA SUL PD
Sulla sua partecipazione alla direzione del PD Letta è piuttosto chiaro: «Ho lezione a Parigi» dice
«Guardo da lontano, con preoccupazione e partecipazione emotiva a questa crisi di valori, di comportamenti e di prospettive. Spero prevalga la voglia di ognuno di salvare l’Ulivo e il Partito democratico, che sono la più grande novità positiva della politica italiana degli ultimi venti anni».
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