Epidemia di morbillo: c’è da preoccuparsi in Italia?

31/03/2017 di Redazione

In tempo di rischi epidemici, tutti cercando di contenere gli allarmismi che inevitabilmente si diffondono tra la popolazione. Ad intervenire questa volta, attraverso una nota, è l’Organizzazione mondiale della sanità, che chiarisce la situazione sui nuovi 1.010 casi di morbillo segnalati dal 1 gennaio al 26 marzo al 26 marzo di quest’anno in Italia. Secondo l’Istituto in questione, è necessario aumentare l’immunità della popolazione e la fiducia nei vaccini per evitare nuovi focolai che potrebbero vanificare anche l’azione degli Stati che hanno sconfitto la malattia. A quanto pare, sotto il mirino dell’Ufficio europeo ci sono proprio l’Italia e la Romania, Paesi in cui sono stati riscontrati numerosi casi di persone colpite da tale patologia. Quest’ultima ha riportato oltre 3.400 casi e 17 morti dal gennaio 2016 a marzo 2017, specie nelle aree geografiche in cui la copertura vaccinale è prevalentemente bassa.

ITALIA A RISCHIO DELLA EPIDEMIA DI MORBILLO?

Partendo dai dati, sono stati 238 casi segnalati a gennaio ed almeno altrettanti a febbraio, superando il numero di quelli segnalati nell’anno 2016, come evidenziato dagli ultimi dati forniti dal Ministero e dall’Iss. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, per ridurre ai minimi termini i casi di morbillo è necessaria una copertura vaccinale di almeno il 95% della popolazione. La malattia, in questo modo, non dovrebbe diffondersi, con la possibilità di isolare chi viene colpito. Ciò è favorito anche dal fatto che due terzi dei 53 Paesi sotto osservazione dell’OMS hanno già provveduto a bloccare la trasmissione endemica.

LE MISURE DI PREVENZIONE

Intanto l’Ufficio Europeo competente sta lavorando a stretto contatto con le autorità sanitarie nazionali dei dei Paesi a rischio, al fine di pianificare e attuare misure di risposta adeguate che includono migliore sorveglianza, nonché garantire l’identificazione e l’immunizzazione delle persone a rischio elevato di infezione, ovverosia di quelle particolarmente sensibili che possono venire a contatto con soggetti infetti e coinvolgere a macchia d’olio le intere comunità di appartenenza. “Esorto tutti i Paesi endemici ad adottare misure urgenti per fermare la trasmissione del morbillo – afferma Zsuzsanna Jakab, direttore regionale per l’Europa dell’Oms – e tutti i Paesi che hanno già raggiunto questo traguardo a mantenere alta la guardia e sostenere la copertura dell’immunizzazione. Insieme dobbiamo fare in modo che i progressi raggiunti finora non vadano perduti”.

(Credit Image: Alejandro Ayala/Xinhua via ZUMA Wire)

 

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