Erba ad Amsterdam addio: l’Olanda verso la chiusura dei coffee shop
19/11/2010 di Tommaso Caldarelli
Il nuovo governo di centrodestra è deciso a tradurre le intenzioni in fatti: stop al turismo della droga, marijuana solo per i residenti.
E’ almeno un anno che la questione è all’ordine del giorno del dibattito olandese, e, secondo un reportage dell’Abc, ci si avvia verso una definitiva soluzione del problema: l’Olanda sta per chiudere i celeberrimi coffee shop, i locali della capitale del paese e delle altre città in cui è permesso il consumo legalizzato di droghe leggere. Ovvero, l’idea sarebbe quella di farli diventare una sorta di associazioni per soli residenti in cui sia vietata la vendita di droga ai non cittadini
BASTA AL TURISMO DELLA DROGA – Il ministro della giustizia Ivo Opstelten ha detto che nel futuro solo i residenti delle città olandesi saranno autorizzati a comprare cannabis: “Non i turisti. La cosa non ci piace più”, fanno sapere dall’esecutivo dei Paesi Bassi, guidato dal VVD, il centrodestra locale: “C’è bisogno di dare un segnale politico. I modi e i tempi sono ancora allo studio, ma un piano sarà presentato al parlamento già l’anno prossimo”, fanno sapere dalle Provincie Unite. “Questo governo vuole riportare i caffè della droga a quello che originariamente avrebbero dovuto essere: qualcosa accessibile ai soli residenti dell’area, non un commercio criminale su larga scala e, soprattutto, non turismo“, fanno sapere i governanti olandesi. E prevedibilmente le associazioni dei commercianti di settore sono tutto meno che entusiasti dal nuovo corso che li aspetta: “Siamo in attesa di una conferma formale”, fa sapere il portavoce dei commercianti dei coffee shop della capitale del paese.
CONSEGUENZE – L’argomento principe con il quale essi sperano di fermare il piano che vedrebbe i propri business soccombenti è l’eventuale crescita del mercato nero: senza una vendita legale, le strade si riempirebbero di nuovo di spacciatori. Per alcuni commercianti, dunque, la proposta del governo è “praticamente inapplicabile: non sono preoccupato”, dice il gestore del 4:20, noto locale cittadino, “perchè ho nella testa una cosa chiamata buon senso”. D’altronde, spiegano direttamente dall’America, “l’Unione Europea proibisce le differenze di trattamento fra i cittadini dell’Unione, e sarebbe davvero difficile per i gestori degli esercizi commerciali capire chi sia residente e chi no senza l’accesso diretto ai database degli uffici comunali”, e questo è un argomento del quale i commercianti non tarderanno ad impossessaris. Per contro, questo è solo l’ultimo dei passi del governo olandese verso la “residenzializzazione” del consumo di marijuana: già mesi fa la Corte di Giustizia Europea si era espressa nel senso di considerare lecito un divieto del genere, e non confliggente con il diritto dell’Unione, sulla base della necessità di conservazione dell’ordine pubblico: ne parlavamo, già allora, su queste pagine. Il caso era stato portato all’attenzione della Corte delle Comunità Europee da un coffee shopper di Maastricht.